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Digiuno intermittente, Antonella Viola critica lo studio Usa che parla di mortalità aumentata: "Aria fritta"... e Bassetti si scatena

Si scaldano gli animi degli esperti. Viola contro il metodo utilizzato dai ricercatori, Remuzzi scettico.. e arriva anche Bassetti a ricordare che "Non è un'esperta di nutrizione"

Digiuno intermittente, Antonella Viola critica lo studio Usa che parla di mortalità aumentata: "Aria fritta"... e Bassetti si scatena
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"Aria fritta": la nota immunologa dell'università di Padova Antonella Viola definisce così lo studio presentato a un meeting dell'American Heart Association dal quale emerge, per chi segue il regime alimentare noto come digiuno intermittente - sempre più di moda e sposato anche dalla scienziata, co-autrice di un libro sul tema - un maggior rischio di morte cardiovascolare. 

Il digiuno intermittente di cui parla Antonella Viola fa davvero bene? Reazioni della comunità scientifica

Scettici, invece, sul regime alimentare, diverse autorevoli voci scientifiche, come il professor Giuseppe Remuzzi.

Viola, lo studio sul digiuno intermittente è "aria fritta"

Viola, che da sempre sostiene il digiuno intermittente e ha anche scritto un libro in merito, ha tuonato su Fb:

"Nella ricerca scientifica c'è una bella differenza tra un articolo pubblicato su una rivista scientifica seria, generalmente dopo molti mesi di controlli e revisioni da parte di esperti, e una comunicazione senza dati presentata a un congresso. Ecco perché è assurdo il clamore che ha suscitato una semplice comunicazione di un gruppo di ricercatori, in cui si afferma che il digiuno intermittente (digiunando però più di 16 ore al giorno) sarebbe associato ad un aumento significativo della mortalità. Ancora più assurdo - sottolinea - se andiamo ad analizzare il contenuto di questa scarna comunicazione. Prima di tutto, per ammissione stessa dei ricercatori, si parla di dati riportati dalle persone (quindi non controllati) e riguardanti soltanto 2 giorni. A questo va aggiunto che non c'è alcuna informazione circa il tipo di alimentazione: vuol dire che potremmo trovarci nella condizione di paragonare un salutista vegetariano che mangia frutta, verdura e legumi per 12 ore al giorno con una persona che salta tutti i pasti e mangia un paio di hamburger, patatine fritte, coca cola e gelato a fine giornata".

"Non sappiamo se e quali partecipanti allo studio fumavano, consumavano alcolici e in che quantità, se facevano attività fisica e di che tipo, se soffrivano di insonnia o riposavano bene, tutti fattori che hanno un impatto enorme sulla salute. La comunicazione in questione è quindi, al momento e in queste modalità, aria fritta. Ma è una provocazione utile - aggiunge comunque la scienziata - per ricordare alcuni concetti fondamentali, ampiamente sottolineati da chiunque si sia occupato per lavoro o per divulgazione di digiuno intermittente o, meglio, di alimentazione circadiana. Digiunare per più di 12 ore consecutive - evidenzia Viola - non è per indicato a tutti e, se si vuole intraprendere un percorso di restrizione della finestra temporale dedicata alla nutrizione, bisogna parlarne col proprio medico".

Remuzzi: "Effetti a breve termine"

Intervistato dal Corriere, Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, non ha invece nascosto le sue perplessità circa la moda dilagante del digiuno intermittente:

"C'è l’idea che si debba cambiare il nostro modo di alimentarci, concentrando l’assunzione di cibo in otto ore per poi assumere soltanto acqua o poco altro per le restanti 16. Sappiamo che, oltre a far dimagrire, il digiuno intermittente migliora la sensibilità all’insulina e il metabolismo, riduce l’infiammazione, abbassa il colesterolo e la pressione del sangue in chi ce l’ha alta. Questi però sono gli effetti a breve termine: possono durare qualche mese, forse un anno. E poi?".

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Il precedente sul vino

Quel che salta all'occhio, in questa vicenda, è che Viola non è nuova ad uscite, soprattutto in campo alimentare, spesso "bacchettate" dai colleghi. Oltre al digiuno intermittente, infatti, l'immunologa mette in guardia da sempre sui pericoli del vino, soprattutto per le donne. Anche in caso di consumo moderato.

"Nelle nostre giornate normali dovremmo bere acqua. Dobbiamo dire che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità non c’è una soglia di protezione dell’alcol. Non è possibile dire: “Se io bevo due bicchieri al giorno di vino, non mi succede niente”. Il rischio poi è individuale. L’unica cosa che possiamo dire è che nelle donne è un po’ più pericoloso che negli uomini".

bassetti
Matteo Bassetti

Pronta la replica di Matteo Bassetti, infettivologo e primario a Genova:

"Sembra ossessionata dal vino. Non mi risulta esperta di dietologia e nutrizione, predica digiuno intermittente e astinenza totale dal vino, bollandolo come la peggiore delle sostanze cancerogene. Perché non se la piglia con le merendine. Il professor Attilio Giacosa dell’Irvas, uno dei massimi esperti di nutrizione oncologica, a Bruxelles ha spiegato all’Europa che la posizione dell’Oms per cui bere vino non è mai sicuro è basata su una ricerca sbagliata che gli stessi autori (Global burden of disease) hanno corretto."

A stretto giro, dopo che le dichiarazioni di Viola aveva fatto il giro del Paese, è giunta anche la smentita del nutrizionista Francesco Visioli secondo il quale "i bevitori moderati vivono più degli astemi".

Ed è dopo questa smentita pubblica che Bassetti ha nuovamente affondato:

"Più che esperta di nutrizione direi collezionista di brutte figure".

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