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Diecimila passi al giorno? Anche meno! Arriva lo "sconto" dagli scienziati

Secondo diverse ricerche è sufficiente un numero inferiore - 5.550-6.000 passi quotidiani - per conservarsi in salute

Diecimila passi al giorno? Anche meno! Arriva lo "sconto" dagli scienziati
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In pochi, ormai, non conoscono la regola dei diecimila passi al giorno per rimanere in forma. Che poi, a ben guardare, non è un compito così irrisorio - considerando la frenesia delle vite attuali - ritagliarsi il tempo per assicurarsi di portare a termine quotidianamente l'obiettivo. In arrivo una buona notizia: diverse ricerche hanno dimostrato che per avere dei giovamenti, ne bastano anche meno.

Diecimila passi al giorno? Anche meno!

Alcuni studi scientifici ridimensionano la "regola dei 10mila passi al giorno" da effettuare per ottenere benefici per la salute. La buona novella, per i pigri, ma anche per chi non ha materialmente il tempo di assicurarsi una passeggiata quotidiana, arriva da Roberto Volpe, medico ricercatore dell’Unità prevenzione e protezione del Consiglio nazionale delle ricerche.

A consigliare i 10mila passi ogni giorno è l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Erano i lontani anni ’60 e lo spunto arrivò dal Giappone, con una campagna di marketing dall’azienda Yamasa Tokei, che immise sul mercato “Manpo-Kei”, letteralmente “contatore dei 10.000 passi”. Alla diffusione di questo dispositivo seguirono gli studi condotti dall’Oms, del tutto autonomi dal prodotto nipponico, che confermarono la quota come adatta per mantenersi in forma.

Manpo Kei

Negli ultimi anni, però, molte ricerche successive sembrano smentire questa soglia, patteggiando come sufficiente un numero inferiore - 5.550-6.000 passi quotidiani - per riuscire a conservarsi in salute.

“Un’attività fisica regolare e costante - dai 30 ai 60 minuti, anche frazionati nell’arco della giornata per 3-5 volte alla settimana - è utile soprattutto per la prevenzione e la terapia dei principali fattori di rischio cardiovascolare quali il diabete, l’iperlipidemia, l’ipertensione arteriosa, l’obesità. Ma anche per l’osteoporosi, le patologie ansioso-depressive, per i disturbi della memoria e contro alcune forme di tumori, come quelli del colon e della mammella”, commenta Roberto Volpe, medico dell’Unità prevenzione e protezione del Cnr.

Camminare è fondamentale

Che una camminata quotidiana sia un toccasana non è in discussione anzi, rimane fortemente raccomandato. Non dannatevi, dice la scienza, se non arrivate a quota diecimila:

“Anche la semplice camminata a passo svelto, tipico esempio di un’attività di tipo aerobico alla portata di tutti, allenando l’organismo a estrarre l’ossigeno dal sangue, e quindi aiutando gli organi a lavorare meglio, risulta associata a un minor rischio di malattie cardiovascolari (Mcv) tra gli adulti e gli anziani. Questo risultato si ottiene però anche al di sotto della nota soglia”.

Nordic Walking, tipologia di camminata considerata una vera panacea

Gli studi scientifici

A supporto di tale affermazione vi sono diversi studi:

"In un recente studio statunitense pubblicato su ‘Circulation’, meta-analisi di 8 studi per un totale di oltre 20.000 soggetti (52% donne), di età pari o superiore a 60 anni, seguiti per 6 anni durante i quali si sono verificati 1.523 eventi cardiovascolari (infarti e ictus), è emerso che coloro che facevano sui 5.500 passi al giorno avevano un rischio di Mcv inferiore del 38% rispetto a coloro che ne facevano solo circa 2.000. In quelli che, invece, ne facevano sui 9.000, il rischio cardiovascolare era minore del 49%, mostrando una relazione dose-risposta. Quindi, aumentare la quota di passi giornalieri, può senz’altro apportare ulteriori benefici”.

A evidenziare come per stare bene e prevenire numerose patologie basti un numero inferiore di passi è anche uno studio pubblicato su “Jama” nel 2021 effettuato su 2.110 adulti in un arco di circa 11 anni:

“Dall’analisi condotta è emerso che chi camminava di meno ha sviluppato un rischio di mortalità tra il 50% e il 70% superiore a chi invece compiva almeno 6.000-8.000 passi al giorno”, precisa il ricercatore del Cnr.

L’aspetto positivo di questa ricerca è che, indicando un numero inferiore di passi, rende l’obiettivo meno irraggiungibile per chi è sedentario e vuole iniziare a muoversi.

Ci si augura che "ridimensionare" la soglia di sufficienza sproni il 34% degli italiani che non pratica alcuna attività.

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