Il paradosso

Diciamocelo: Tiktok non è un social (e i ragazzi si sentono sempre più soli)

Sembra banale, ma i social sono nati per socializzare (scusate il gioco di parole), eppure oggi le piattaforme in voga premiano sempre più contenuti individualistici.

Diciamocelo: Tiktok non è un social (e i ragazzi si sentono sempre più soli)
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L'avvento dei social media sulla Rete, all'epoca, aveva generato una vera e propria rivoluzione dei rapporti e delle relazioni tra le persone. Con pochi e semplici click, infatti, di punto in bianco è stata resa possibile una modalità di socialità a distanza istantanea e senza difficoltà, ridotta prima a messaggi di testo ed emoticons, per poi sfociare nel lato visuale con immagini, foto e video. Un cambiamento epocale che nel tempo ha scombussolato, o facilitato a seconda dei punti di vista, la nostra vita di tutti i giorni nello scambio interattivo con amici, parenti e conoscenti sul Web.

Ma oggi è ancora realmente così? Dando uno sguardo più attento ad Instagram e Tiktok, le due piattaforme più in voga soprattutto tra i giovani, emerge un aspetto veramente paradossale rispetto alla natura originaria dei social media: la socialità sta venendo affossata sempre più da contenuti individualistici, pensati su misura per il singolo utente.

In sostanza si socializza sempre meno fra utenti e i social sono piuttosto dei broadcast, piccole tv personalizzate che trasmettono in continuazione contenuti su misura per noi!

Aumentano gli utenti sui social, ma è sempre più difficile trovare amici

Lo scorso ottobre Instagram ha superato la soglia di due miliardi di utenti attivi al mese, un limite varcato anche da Facebook, che in autunno si è avvicinata addirittura ai tre miliardi di profili. Nonostante però il numero di persone connesse ai social media sia continuamente in crescita, è percezione comune che queste piattaforme siano meno importanti rispetto a qualche anno fa.

Si è scoperto, infatti, che riunire più di un quarto della popolazione mondiale in un unico posto crea lo stesso problema che si ha invitando a una festa molta gente pescata a caso: diventa difficile trovare i propri amici.

Una sorta di vero e proprio paradosso, considerata la mission originaria per la quale sono nati i social network ossia quella di essere spazi di interconnessione tra persone che si conoscevano o meno anche nella vita reale.

La concorrenza di Tiktok: il video al centro

Il motivo per il quale le piattaforme di Meta, come Instagram e Facebook, sviluppatisi essenzialmente come sistemi per la socialità, stanno gradualmente annaspando in questo periodo storico riguarda essenzialmente la feroce concorrenza del nuovo competitor arrivato da poco sul mercato: Tiktok.

Erroneamente considerato come "il social media dei balletti", nella realtà dei fatti Tiktok si sta rivelando essere uno spazio di grande libertà espressiva a 360° dove il fattore video risulta centrale al 100%. Tale caratteristica, negli ultimi anni, è stata premiata dalla Generazione Z che ora ne sta facendo il suo marchio di fabbrica nella sua vita virtuale, godendo al massimo delle possibilità di essere visti da un pubblico estremamente ampio.

Questo nuovo modo di approcciare i social media, quindi, ha fatto rapidamente passare di moda Instagram e Facebook i quali, adesso, stanno correndo ai ripari cercando di aggiornarsi il più possibile per non perdere il contatto con una realtà "social" che cambia rapidamente. In questo senso, le due piattaforme di Meta hanno implementato il loro feed dando la priorità ai contenuti raccomandati in funzione degli algoritmi.

Su Tiktok, Instagram e Facebook, quindi, ora si pubblicano video che, se l'algoritmo lo consente, vengono promossi nelle pagine "Per te" di chiunque risulti essere potenzialmente interessato. Le opportunità di diventare virale vengono così moltiplicate ai massimi livelli.

Meno interazioni e sempre più contenuti individualistici

La continua creazione di contenuti sui social media, dall'altro lato della medaglia, ha innescato dei processi di scrolling perenne per i quali gli utenti non riescono a staccarsi dalla continua visualizzazione.

Questo effetto si verifica soprattutto perché i contenuti visualizzati online sono sempre più individualistici, realizzati ad hoc per il singolo utente sulla base di interessi catturati dall'algoritmo della piattaforma e mostrati istantaneamente, pronti e impacchettati, al profilo ideale.

L'evoluzione formale a cui sono andati incontro Instagram, Facebook e Tiktok, quindi, ha sovvertito completamente il fondamento di base dei primissimi social media: essere un luogo di aggregazione, interazione, scambio di idee e pensieri, in una parola socializzazione. Nella pratica più spicciola non ci sono più specifici strumenti dedicato per rapportarsi da persona a persona e se esistono vengono utilizzati con parsimonia.

I giovani sui social sono più soli di quanto si crede

Continuando quindi in questo ragionamento, si può arrivare a sostenere che, a causa del minor numero di interazioni online, i giovani sui social si sentano più soli di quello che si crede. Un senso di solitudine e smarrimento dato proprio dalle nuove modalità di utilizzo individualistico delle piattaforme.

Visualizzare contenuti su Instagram e Tiktok oggi, più che per entrare in contatto con gli altri, è diventato un modo per isolarsi nella propria stanza virtuale e per vivere solamente del puro intrattenimento.

TikTok, infatti, non offre nessuno strumento dedicato per rapportarsi da persona a persona e anche quando la gente si manda messaggi su TikTok per lo più lo fa soltanto per spedire video.

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