Detrazioni figli a carico 2023: chi ne ha diritto

Oramai chi ha famiglia si è abituato all'assegno unico per i figli, che da un anno a questa parte ha "cannibalizzato" tutti i contributi. Ma c'è qualcuno che ha ancora diritto alle detrazioni per i figli a carico.

Chi ha diritto alle detrazioni per i figli a carico

Le detrazioni, in effetti, non sono sparite completamente. Qualcuno ne ha ancora diritto. Si tratta in estrema sintesi di coloro che sono esclusi dall'assegno unico. Sono le famiglie con figli di età superiore a 21 anni ancora a carico.

A disciplinare le detrazioni è l’articolo 12 del TUIR (Testo unico delle imposte sui redditi), e i parametri  da prendere in considerazione sono due: l’età e il reddito del figlio.

I figli infatti considerati fiscalmente a carico quando:

• hanno meno di 24 anni e producono reddito pari o inferiore 4.000 euro nel periodo d’imposta di riferimento;
• superati i 24 anni, producono reddito pari o inferiore a 2.840,51 euro (stessa soglia prevista per gli altri familiari a carico).

Sono cambiate invece le regole per le famiglie numerose, quelle con oltre quattro figli a carico, per le quali attualmente era prevista un’ulteriore detrazione di 1.200 euro, cancellata dal decreto sull'assegno unico.

L'assegno unico per i figli: come funziona

Per tutti gli altri, coloro che hanno figli con età inferiore ai 21 anni, le detrazioni sono state inglobate nell'assegno unico, il cui importo è modulato in base all’Isee. In caso di figli con disabilità, invece, non ci sono parametri legati all'età.

Il provvedimento è nato nel marzo 2022 e da allora viene erogato mensilmente dall'Inps. Non è necessario presentare l'Isee per ottenerlo, ma in caso non venga fatta la Dsu necessaria si riceverà la cifra minima, pari a 50 euro per figlio. Chi invece presenta l'Indicatore della situazione economica equivalente ha diritto a cifre più alte a seconda di vari parametri.

Clicca qui per la guida completa sull'assegno unico universale per i figli.