Dengue, altri casi in Italia: disinfestazioni a Trieste, Venezia e Modena
Come proteggersi e i vaccini a disposizione
Trieste, Venezia e Modena: al via disinfestazioni mirate dopo la segnalazione di nuovi casi di Dengue.
Trieste, Venezia e Modena: ancora casi di Dengue
Tra la serata del 3 giugno 2024 e la giornata del 4 giugno 2024, a Trieste, sono stati segnalati due casi (uno accertato e uno in fase di accertamento) di Dengue a Trieste. Entrambe le persone interessate erano di rientro da un viaggio all'estero, in una delle zone considerate endemiche. Al momento non risultano altri passeggeri a rischio arrivati in Friuli Venezia Giulia.
Come da Piano Regionale 2024-2025 per l’implementazione del “Piano di Prevenzione, Sorveglianza e risposta alle Arbovirosi” si è già provveduto ad effettuare il sopralluogo nella zona di residenza del caso e ad attivare preventivamente i protocolli nazionali ed internazionali per limitare il diffondersi della malattia.
Rimanendo nel Nordest, dopo un primo caso a Rovigo, un secondo caso di Dengue è stato confermato al Lido di Venezia. Come racconta Prima Venezia, un turista sudamericano è risultato positivo e ora è ricoverato nel reparto di malattie infettive dell'ospedale civile di Venezia. L'Ulss 3 Serenissima ha quindi attivato una disinfestazione in via precauzionale prevista per mercoledì 5 giugno 2024. Il paziente, un turista sudamericano, è attualmente ricoverato nel reparto di Malattie Infettive dell'Ospedale Civile di Venezia.
Spostandoci in Emilia Romagna, dopo un primo caso nella frazione di Albareto, anche in un’altra area di Modena, nei pressi di via Nonantolana alla Crocetta, sono iniziati nella serata di martedì 5 giugno 2024, e continuano fino alla notte tra giovedì 6 e venerdì 7 giugno, gli interventi di disinfestazione a causa di un secondo caso di Dengue accertato.
In questo caso si tratta di una persona sintomatica, anch'essa rientrata da un viaggio all’estero (nelle Filippine) e rimasta sempre a riposo nel suo domicilio prima di recarsi al pronto soccorso.
Italia: bollettino
Nell’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità, Iss, datato 15 maggio 2024, il sistema di sorveglianza ha segnalato 197 casi di dengue dall’inizio dell’anno, tutti associati a viaggi all’estero. Si tratta, quindi, di contagi importati in Italia, (soprattutto dal Brasile, dove i contagi nel 2024 hanno largamente superato i 3 milioni) e nessuno è autoctono.
I casi segnalati si concentrano in tre regioni: Lazio (38) Veneto (37), Lombardia (31). Contagi anche in Toscana, Emilia-Romagna, Piemonte.
Record di casi
In Brasile, nel 2024, record di casi di Dengue, si va verso i 2 milioni con 1.889.206 casi probabili: il numero più alto dal 2000. Parliamo di quattro volte il numero di casi di Dengue segnalati nello stesso periodo del 2023.
Zanzare modificate in laboratorio per contenere la Dengue: l'ambizioso progetto
Gli esperti avvertono che anche in Europa meridionale le temperature sono già tali da permettere alle zanzare tigre di trasmettere malattie come la dengue e la chikungunya. In Italia, Slovenia e Albania c'è la popolazione di zanzare tigre più abbondante, endemica in queste zone già dagli anni '90. La loro attività stagionale con il riscaldamento globale diventa più lunga e la popolazione stessa è in crescita.
Sintomi e vaccino
Come spiega l’Iss, la Dengue è causata da quattro virus molto simili ed è trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare, che hanno a loro volta punto una persona infetta. Non si ha quindi contagio diretto tra esseri umani, anche se l’uomo è il principale ospite del virus. Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni, e in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri.
Normalmente il virus provoca febbre nell’arco di 5-6 giorni dalla puntura di zanzara, con temperature anche molto elevate. Ci possono essere anche mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre. Tuttavia, in casi rari, la malattia può svilupparsi sotto forma di febbre emorragica con emorragie gravi da diverse parti del corpo, che possono causare veri e propri collassi e, in casi rari, risultare fatali.
I sintomi tipici sono invece spesso assenti nei bambini. La diagnosi è normalmente effettuata in base ai sintomi, ma può essere più accurata con la ricerca del virus o di anticorpi specifici in campioni di sangue.
Fra le azioni preventive si suggerisce di disinfestare gli aeromobili e di valutare l’opportunità di attuare interventi straordinari di sorveglianza e disinfestazione.
A febbraio 2023, l’Agenzia Italiana del Farmaco, l'AIFA, ha autorizzato l’utilizzo e la commercializzazione di Qdenga (Takeda), un vaccino tetravalente vivo attenuato per la prevenzione della malattia da Dengue causata da uno qualsiasi dei quattro sierotipi del virus. Il vaccino ha ricevuto anche l’approvazione da parte dell’EMA.
Un secondo vaccino il Dengvaxia (Sanofi Pasteur), non commercializzato in Italia, è indicato solo per persone residenti in aree endemiche e che abbiano avuto una precedente infezione da Dengue, confermata attraverso dei test di laboratorio.