Allerta di Aifa

Farmaco per vene e capillari Daflon ritirato dal mercato: i lotti interessati

Richiamate precauzionalmente alcune confezioni di Daflon 500

Farmaco per vene e capillari Daflon ritirato dal mercato: i lotti interessati
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Farmaco per il trattamento di problemi a vene e capillari ritirato dal mercato. L'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha comunicato il ritiro cautelativo da parte della ditta Les Laboratoires Servier, rappresentante in Italia Servier Italia SpA, di un lotto di un medicinale per il trattamento dei sintomi attribuibili a insufficienza venosa e stati di fragilità capillare Daflon 500 mg.

Daflon 500 mg ritirato: i lotti interessati

Nello specifico parliamo di un lotto di prodotto Daflon 500 mg compresse rivestite con film, nella confezione da 30 compresse, contrassegnato con il numero 6067369, scadenza fissata al 30 novembre 2025 e con AIC n. 02335602.

Il provvedimento è stato adottato, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, a seguito di notifica di allerta da parte dell’agenzia francese e successiva comunicazione di ritiro da parte della ditta relative a rinvenimento in tracce di trimetazidina nel medicinale in oggetto.

La ditta Servier Italia SpA ha comunicato l’avvio della procedura di ritiro che il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute è invitato a verificare.

Per cosa è utilizzato il Daflon 500 mg

Daflon è utilizzato principalmente per trattare condizioni legate all'insufficienza venosa, una patologia in cui le vene non sono in grado di riportare il sangue al cuore in modo efficiente. Questa condizione può portare a sintomi come gambe gonfie, pesanti, doloranti e crampi notturni. Daflon è efficace anche nel trattamento delle emorroidi, grazie alla sua azione antinfiammatoria e vasoprotettrice.

Confezioni di Daflon 500

Cosa è la trimetadizina

La trimetazidina è un derivato di piperazina indicato per il trattamento sintomatico dell'angina pectoris stabile in pazienti risultano intolleranti alle terapie di prima linea.

Le condizioni acide, causate dal metabolismo anaerobico e dall'ossidazione degli acidi grassi in risposta all'ischemia miocardica, attivano i sistemi di antiporto sodio-idrogeno e sodio-calcio. L'aumento del calcio intracellulare riduce la contrattilità. Si ipotizza che la trimetazidina inibisca la 3-chetoacil coenzima A tiolasi, riducendo l'ossidazione degli acidi grassi ma non il metabolismo del glucosio, prevenendo così le condizioni acide che aggravano il danno ischemico.

La trimetazidina non è approvata dalla Food and Drug Administration, ma è approvata in Francia dal 1978.

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