Inchiesta shock

Cucine da incubo: oltre 200 colonie di batteri nella sacca dei rider del delivery

Uno studio commissionato da Gambero Rosso ha portato alla luce una situazione tutt'altro che sicura

Cucine da incubo: oltre 200 colonie di batteri nella sacca dei rider del delivery
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Oramai tutti o quasi ordinano cibo d'asporto con i servizi delivery. Anche più volte alla settimana. Ma lo sapete che potrebbe non essere una scelta igienicamente furba? Almeno stando a quanto emerso da un'indagine commissionata da Gambero Rosso, che ha portato a scoprire oltre 200 colonie di batteri nello zaino di un rider di una delle principali aziende del settore.

Lo zaino del rider con dentro 200 colonie di batteri

L'indagine è stata affidata al Laboratorio SiLa, specializzato in analisi microbiologiche alimentari, che ha analizzato una delle sacche (quella apparentemente meno sporca, riporta Gambero Rosso), di uno dei rider della nota azienda di food delivery Glovo. I risultati sono stati pubblicati sul mensile Gambero Rosso di luglio in edicola dal 28 giugno.

Nonostante all'apparenza fosse tutto normale - tanto che alla vista e all'olfatto pareva tutto pulitissimo - sulle pareti della sacca sono state trovate oltre 200 colonie di batteri. Per capirci, se durante un controllo in un ristorante ne venisse trovato un terzo sul pavimento, il locale verrebbe probabilmente chiuso e andrebbe incontro a una pesantissima sanzione.

Va specificato però anche che questo non vuol dire che il cibo sia contaminato. Se posizionato in contenitori sigillati correttamente, infatti, il rischio che entri in contatto coi batteri è minimo.

Haccp e igiene: cosa dice la legge

Negli ultimi anni le norme sono diventate sempre più stringenti. Le regole riguardano la sicurezza degli alimenti - e su questa le società di food delivery hanno ben poco margine, soltanto la possibilità di escludere un locale dalla propria app se ricevono segnalazioni - e la gestione dei rischi alimentari. In questo caso, invece, anche chi consegna il cibo può intervenire,  attraverso una gestione sistematica prevista da normative europee, in particolare dal regolamento (CE) n. 178/2002 e dal regolamento (CE) n. 852/2004.

Il sistema utilizzato per garantire la sicurezza è l’Haccp (Hazard-Analysis and Critical Control Points), uno strumento di autocontrollo dell’igiene “volto ad aiutare gli operatori del settore alimentare a conseguire un livello più elevato di sicurezza alimentare”. La responsabilità per l’igiene degli alimenti è assegnata agli operatori del settore lungo tutta la catena alimentare, e dunque riguarda anche coloro che trasportano il cibo consegnandolo nelle nostre case.

La norma prevede restrizioni anche sui contenitori, che devono mantenere a una temperatura tra i 60 e i 65 gradi quelli per consegnare gli alimenti deperibili che devono essere consumati a caldo e di 10 gradi  quelli che si consumano freddi. E qualcosa si può fare anche sui materiali: i contenitori in cartone, ad esempio, per quanto maggiormente sostenibili a livello ambientale, sono quelli maggiormente a rischio di contaminazione.

Chi deve pulire gli zaini dei rider

La questione è dunque quella del controllo. Che spesso viene affidato agli stessi rider, che ammettono di aver ricevuto istruzioni sommarie e per lo più in modo virtuale. Ma se la pulizia non viene effettuata costantemente e con prodotti specifici - che dovrebbe acquistare lo stesso fattorino - il rischio è che i batteri si annidino senza possibilità di mandarli via.

 

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