vittima di criminali telematici

Credeva di chattare con Angelina Jolie: acquista un'auto da 50mila euro, ma è tutta una truffa

La vettura, secondo quanto gli ha fatto credere un truffatore che si spacciava per la diva su FB, era dell'attrice

Credeva di chattare con Angelina Jolie: acquista un'auto da 50mila euro, ma è tutta una truffa
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Stava chattando con Angelina Jolie in persona: questa la convinzione di un uomo di La Spezia, che ha comprato un’auto da cinquantamila euro affidandosi alle parole di un abile criminale che, a mezzo social, si spacciava per la celebre attrice.

Ovviamente della vettura nessuna traccia, ma non si tratta di un caso isolato.

Credeva di chattare con Angelina Jolie: compra un'auto da 50mila euro (che non esiste)

Le foto e i messaggi che si scambiava su Facebook non erano con la diva di Hollywood, bensì con un truffatore. E così un ligure ha comprato un’auto da cinquantamila euro affidandosi alle parole di un abile criminale, che lo aveva convinto fosse la rinomata attrice, ex moglie di Brad Pitt, e gli aveva inviato anche il video della vettura pronta ad imbarcarsi per l’Italia. Peccato che l’auto non esistesse. E, manco a dirlo, nemmeno Angelina.

Angelina Jolie

Alla vittima, rimasta con un pugno di mosche, non è restato che denunciare l’anonimo truffatore, con ben poche speranze di riavere indietro i soldi.

Altre truffe con vip

Non è il primo caso in cui un truffatore si spinge talmente in là da spacciarsi per un personaggio noto. Aveva avuto enorme eco mediatica la vicenda di Roberto Cazzaniga, il pallavolista di Monza finito vittima di una truffa "romantica". Lo sportivo, per ben 15 anni, è stato convinto di essere fidanzato (soltanto tramite chat e messaggi online) con la celebre modella Alessandra Ambrosio.

roberto cazzaniga pallavolista monza truffa

In quel lasso di tempo ha versato alla fantomatica ragazza circa 700mila euro, salvo poi scoprire che dietro all’account non si nascondeva la bellissima, bensì alcune sue conoscenti che hanno abusato della sua buona fede.

Alessandra Ambrosio

"Il crimine informatico si va specializzando ed è in continua evoluzione. Dal classico messaggino telefonico, che invita a cliccare su un link bancario e a inserire i dati del proprio conto, fino allo spoofing, cioè un sistema che permette di clonare un numero di telefono conosciuto, per esempio quello della questura, per spingere l'ignara vittima a fidarsi dell'interlocutore", spiega Alessandro De Nanni, agente della polizia postale. Passa poi a trattare il tema delle truffe legate al trading finanziario: “Si parte con piccoli investimenti da 150-200 euro e poi si convince la vittima ad aumentare l'impegno mostrando attraverso delle app create ad arte i fantomatici guadagni che vengono accumulati. Di solito la truffa diventa palese nel momento in cui l'utente chiede di poter prelevare. Ci può cascare chiunque”.

La polizia postale è impegnata nell’organizzazione di un tour nelle scuole e nei centri per anziani, finalizzato a mettere in guardia sui pericoli del web.

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