la pandemia non è finita

Covid, reinfettarsi con Omicron è più facile. Le regole per evitare un nuovo contagio

Donne, sanitari e fasce più giovani sono coloro che si stanno ammalando nuovamente con maggior frequenza.

Covid, reinfettarsi con Omicron è più facile. Le regole per evitare un nuovo contagio
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Covid, in una settimana si è registrato il 3,3% di reinfezioni sul totale dei casi. Più a rischio sono donne, giovani e sanitari. I numeri confermano la capacità di Omicron di reinfettare con più facilità di altre varianti chi è stato già infettato da Sars Cov 2. Gli esperti invitano alla prudenza e a non abbandonare i dispositivi di protezione individuale come mascherine, frequente igienizzazione e ricambio d'aria nei luoghi chiusi.

Covid, reinfettarsi con Omicron è più facile

Si sta diffondendo l'errata convinzione che chi si reinfetta contrae una forma lieve della malattia, simile in sostanza a  un raffreddore. Purtroppo i dati dei decessi e delle terapie intensive non corroborano tale teoria: è corretto ricordare che le reinfezioni  possono essere anche gravi.

La pandemia ci ha inoltre insegnato che, anche senza comorbidità, è possibile contrarre l’infezione in modo preoccupante.

Il report dell'Iss

Secondo quanto evidenzia il report esteso dell’Istituto superiore di sanità, dal 24 agosto 2021 al 9 marzo 2022 sono stati segnalati 251.633 casi di reinfezione, pari al 3% del totale dei casi notificati. Nell’ultima settimana la percentuale di reinfezioni sul totale dei casi segnalati è del 3,3%, stabile rispetto alla settimana precedente:

“Il dato che caratterizza questa ondata pandemica che vede la variante Omicron come dominante è proprio il dato delle reinfezioni, un fenomeno importante che ci deve portare a prudenza e attenzione”, ha commentato il presidente Iss, Silvio Brusaferro.

Secondo i risultati dell'indagine rapida condotta dall'Iss e dal Ministero della Salute (con i laboratori regionali e la Fondazione Bruno Kessler), in Italia il 7 marzo 2022 la variante Omicron era predominante, con una prevalenza stimata al 99,9%.

Chi rischia maggiormente?

L’Iss sottolinea che dal 6 dicembre 2021 (data considerata di riferimento per l'inizio della diffusione della variante Omicron) c’è stato un aumento del rischio di reinfezione. La causa sarebbe proprio l'aumento delle varianti in circolazione. I soggetti più a rischio per la reinfezione sono le persone che hanno avuto la prima diagnosi di Covid più di 210 giorni fa (oltre 7 mesi) e i soggetti non vaccinati o vaccinati con una sola dose da più di 120 giorni (4 mesi).

Maggior rischio di reinfezione, afferma l’Iss, si rileva inoltre nelle femmine rispetto ai maschi:

"Può essere verosimilmente dovuto alla maggior presenza di donne in ambito scolastico dove viene effettuata una intensa attività di screening e al fatto che le donne svolgono più spesso la funzione di caregiver in ambito famigliare”.

Più contagi anche per gli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione ed anche le fasce di età più giovani (dai 12 ai 49 anni) rispetto alle persone con prima diagnosi in età compresa fra i 50-59 anni.

Sottolinea l’Iss:

“Il maggior rischio di reinfezione nelle fasce di età più giovani è attribuibile a comportamenti ed esposizioni a maggior rischio, rispetto alle fasce d’età maggiori di 60 anni”.

A dimostrazione di questa teoria i numeri: nelle fasce d’età 0-9 e 10-19 anni si registra il più alto tasso di incidenza di casi Covid a 14 giorni, pari rispettivamente a 1.424 e 1437 per 100.000 abitanti, mentre nella fascia di età 70-79 anni si registra il valore più basso, 471 casi per 100.000 abitanti segnala il report che integra il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute sul Covid.

A ciò si aggiunge anche il fatto che sono molti meno i bambini e gli adolescenti vaccinati, rispetto agli adulti.

Come evitare di reinfettarsi

Come già chiarito vi sono fattori che fanno la differenza in termini di protezione: ciclo vaccinale completo effettuato da poco tempo e recente guarigione. Restano sempre valide le regole che finora hanno scandito la convivenza con la pandemia: mascherina ben indossata in luoghi chiusi o all'aperto in caso di assembramenti (per andare sul sicuro meglio la ffp2); frequente igiene delle mani, ricambio d'aria in luoghi chiusi e affollati o adeguato riciclo artificiale.

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