La situazione migliora

Covid: quanto stanno davvero diminuendo i ricoverati nelle terapie intensive

I dati della giornata di ieri, 14 febbraio 2022, raccontano di 1.173 pazienti positivi al Covid-19 ricoverati in terapia intensiva, 17 in meno rispetto al giorno prima.

Covid: quanto stanno davvero diminuendo i ricoverati nelle terapie intensive
Pubblicato:
Aggiornato:

Si apre (finalmente) con indicatori Covid positivi la nuova settimana: pur restando alto il numero di decessi nel nostro Paese, i numeri confermano il trend in discesa dei contagi e dell'occupazione delle terapie intensive. I dati della giornata di ieri, 14 febbraio 2022, raccontano di 1.173 pazienti positivi al Covid-19 ricoverati in terapia intensiva, 17 in meno rispetto al 13 febbraio, ovvero del giorno prima. Gli ingressi del giorno in terapia intensiva sono stati 63.

 

Covid: giù i ricoveri, le terapie intensive tornano a respirare

Sempre facendo riferimento ai dati del 14 febbraio 2022 si evidenzia che, per il sesto giorno di fila, scendono anche i ricoverati con sintomi che sono 16.050, cioè 10 in meno del giorno prima. I nuovi tamponi positivi in 24 ore sono 28.630 in base ai numeri del bollettino del ministero della Salute. Bene anche la percentuale di positività che scende al 10,1%.

 

 

Colpisce, in particolar modo, la sensibile discesa nelle terapie intensive, che registrano trend positivi da oltre una settimana. Un fenomeno che, in linea di tendenza, è confermato praticamente in tutte le regioni d'Italia. Unici territori in controtendenza sono il Molise (con un più 67% negli ultimi sette giorni), la Basilicata (più 25%), la Valle d'Aosta (più 33%) e la Calabria (più 24%). Tutto il resto del Paese, invece, registra nell'ultima settimana uno svuotamento delle terapie intensive, guidate dallo spettacolare dato del Veneto che vanta un - 43%.

Il quadro generale

In generale si registrano meno di trentamila nuovi casi e ricoverati in calo. Nelle ultime 24 ore sono stati 28.630 le diagnosi riscontrate tra 283.891 tamponi processati, di cui 209.405 test antigenici rapidi. I posti letto occupati in area medica sono anch'essi in discesa: 10 in meno rispetto al 13 febbraio.

Solo due regioni riportano oltre 3mila nuovi casi accertati: si tratta di Lazio e Piemonte, rispettivamente con 3.659 e 3.035 diagnosi. Oltre 2mila contagi in Emilia-Romagna (2.695), Sicilia (2.524), Piemonte (2.497), Puglia (2.238) e Veneto (2.145). La Lombardia, invece, si ferma a 1.982 nel giorno in cui il presidente della Regione Attilio Fontana asserisce che i numeri siano ormai da “zona bianca”. Più di mille positività vengono comunicate anche da Toscana (1.680) e Marche (1.024).

I decessi

Il capitolo relativo ai decessi è ancora spinoso: 281 riportati nel bollettino quotidiano. E' bene ricordare, però, che spesso le morti in seguito all'infezione non avvengono subito dopo il contagio, ma dopo settimane di lotta contro la malattia, per avere dunque la misura corretta della letalità recente servirà attendere ancora qualche tempo.

Significativi sono anche i dati che mostrano il numero dei morti non vaccinati (118), o senza booster (104), rispetto a coloro che hanno completato il ciclo vaccinale (49).

Infine un altro elemento interessante è dato dall'analisi della variante attualmente predominante nel nostro Paese. Si tratta, ovviamente di Omicron. E' una buona notizia o deve fare paura? Di Omicron si dice dia una malattia più blanda, ma d'altra parte la forte contagiosità la rende cattiva..a fornire una risposta precisa sul tema è stato il professor Roberto Burioni.

 

Seguici sui nostri canali