Covid: in arrivo il quinto vaccino, diverso da tutti gli altri. Come funziona Novavax, il siero "bio"
Differente da quelli a mRna e a vettore virale, nasce con la stessa "tecnica" che ha creato quelli per epatite B e meningite.
Dopo Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Johnson&Johnson, la galassia dei vaccini anti Covid sta per arricchirsi di un nuovo siero: il Novaxovid, prodotto da Novavax, azienda biotecnologica di Gaithersburg, nel Maryland. Un vaccino diverso da tutti gli altri, che potrebbe essere autorizzato a breve e impiegato anche in Italia per somministrare le terze dosi.
Novavax, in arrivo il quinto vaccino anti-Covid
L'Agenzia europea del farmaco sta valutando la domanda presentata da Novavax e una risposta potrebbe arrivare a breve. La valutazione è stata fatta in tempi accelerati e se i dati presentati dalla casa farmaceutica saranno considerati solidi l'ok potrebbe arrivare entro qualche settimana, sicuramente prima della fine dell'anno.
Un lasso di tempo così breve è possibile solo perché - come fanno sapere dall'Ema - è già stata esaminata una parte sostanziale dei dati sul vaccino durante la revisione continua.
Perché è diverso da tutti gli altri
Si tratta di un siero differente rispetto a quelli a mRna (Moderna e Pfizer) e a vettore virale (AstraZeneca e J&J). Il vaccino Novavax è un siero "bio", a base di proteine ricombinanti che contengono nanoparticelle e utilizza un agente patogeno per stimolare la risposta immunitaria. Una tecnica non nuova: è la stessa che ha permesso di realizzare i vaccini in uso per l'epatite B e la meningite.
Il siero contiene anche un adiuvante (la saponina) che rafforza la risposta immunitaria indotta.
Una volta somministrato, il sistema immunitario identificherà le particelle proteiche come estranee e produrrà difese naturali tramite anticorpi IgG ed IgM selettivi e tramite la produzione dei linfociti T e B. Se, in seguito, la persona vaccinata entra in contatto con il virus, il sistema immunitario riconoscerà la proteina Spike e sarà pronto ad attaccarla.
Come funzionerà
I test hanno prodotto risultati confortanti. L'efficacia è pari al 90% (testata però prima della variante Delta) alla pari dei vaccini a mRna e gli unici effetti collaterali (ovviamente a breve termine) verificati sono stati sintomi influenzali. Si conserva in frigorifero per 6 mesi.
Verrà somministrato in due dosi a distanza di 21 giorni tra loro e potrà essere impiegato anche come terza dose per chi si è già sottoposto a doppia inoculazione con altri vaccini.
A Torino si sperimenta il vaccino cubano
Intanto all'ospedale Amedeo di Savoia di Torino, è iniziata la sperimentazione del nuovo vaccino cubano, SoberanaPlus.
Come racconta Prima Torino, Si tratta di uno studio clinico effettuato a Cuba e in Italia per persone vaccinate con vaccini autorizzati nell’Unione Europea (Pfizer, Moderna, AstraZeneca, Johnson&Johnson) e che ricevono come terza dose il vaccino cubano SoberanaPlus, realizzato dall’Istituto Finlay di vaccini dell’Avana. Saranno 35 i volontari italiani che si sottoporranno alla vaccinazione del siero cubano contro il Covid-19.
SoberanaPlus è un vaccino sviluppato, fin dall’inizio, come prodotto destinato al boost ed alla rivaccinazione di persone vaccinate con altri preparati o per rafforzare l’immunizzazione di persone che hanno già contratto il virus.
Dove avverrà la vaccinazione
La vaccinazione avverrà a Cuba, nell’ambito di uno studio clinico autorizzato dall’autorità regolatoria Cubana Cecmed, per poi ritornare in Italia, dove ai 28 giorni dalla vaccinazione verrà effettuato un prelievo con misurazione della risposta anticorpale specifica da parte del Laboratorio di Microbiologia e Virologia e della Clinica Universitaria Amedeo di Savoia dell’ASL Città di Torino.
I volontari riceveranno una terza dose di vaccino cubano, e in un comunicato il Cecmed ha indicato che "fra gli obiettivi dello studio c'è quello di dimostrare che Soberana Plus è capace di accompagnare qualsiasi vaccino sviluppato fino ad ora".
Una volta ricevuta la dose di rinforzo di Soberana Plus i volontari, dopo un periodo di osservazione rientreranno in Italia per seguire la seconda parte dello studio nell'ospedale torinese.