Spaccio chiude: "Manca personale con voglia di lavorare". Ma è bufera
Succede alla Cospalat di Valvasone. Ma tra chi non crede alle parole dell'azienda c'è pure il sindaco...
Oramai lo abbiamo sentito tante volte e questa non sarà certo l'ultima. Da Pordenone arriva l'ennesima denuncia di un'attività che non riesce a trovare personale. Questa volta è la Cospalat Valvasone, che ha deciso di chiudere il proprio spaccio lasciando un cartello piuttosto inequivocabile all'ingresso:
"Con grande rammarico ci troviamo obbligati a comunicare che a far data dal 2 gennaio 2023 la Cospalat sospende l’attività nello spaccio di Valvasone per mancanza di personale che abbia un minimo di voglia di lavorare. Ringraziamo la clientela per la fiducia accordataci in questi anni".
Spaccio chiude: "Manca personale con voglia di lavorare"
L'azienda ha fatto sapere di essere alla ricerca di due persone per l'attività dello spaccio, ma secondo quanto riportato in molti avrebbero storto il naso di fronte all'inizio del turno alle 8 o alla prospettiva di lavorare il sabato. E dopo l'annuncio provocatorio non è andata molto meglio: le persone che si sarebbero proposte si conterebbero sulle dita di una mano...
Ma è proprio così? Davvero è impossibile trovare persone che vogliano lavorare oggigiorno? Sarà davvero - come spesso sentiamo dire - tutta colpa del reddito di cittadinanza?
Il messaggio del sindaco
Tra coloro che pensano che non sia tutta colpa della "svogliatezza" delle persone c'è anche il sindaco di Valvasone Markus Maurmair, che ha rilanciato la questione con un post su Facebook:
"Un messaggio molto preoccupante dal punto di vista del rapporto datore di lavoro con i propri dipendenti.
Bisognerebbe fornire tutte le informazioni del caso (stipendi garantiti, contesto lavorativo adeguato, come le temperature dei locali, e capacità di gestire il personale…) prima di esternare affermazioni così pesanti.
Da anni l’attività funziona grazie alla buona volontà delle persone che vi lavorano e che hanno affrontato situazioni molto difficili come due rapine a mano armata… credo non si meritino una cosa del genere.
Non vorrei fosse una sorta di giustificazione per una chiusura preventiva collegata al fatto che nelle vicinanze aprirà un’altra attività similare… "
E anche a giudicare dal tenore dei commenti, in molti si schierano dalla parte dei lavoratori. C'è anche chi recupera un video di quattro anni fa dove la stessa società lamentava problemi e motivazioni simili.