Cosa succede se non tieni i termosifoni a 19 gradi: come saranno i controlli
Corriamo davvero il rischio di trovarci alla porta i vigili che ci chiedono che temperatura c'è in casa?
Il Governo ha deciso alcune mosse per cercare di risparmiare gas. Il decreto arriverà nei prossimi giorni ma sicuramente dovremo tenere i termosifoni a una temperatura più bassa del solito (a 19 gradi massimo) e per un'ora in meno. Ma il nodo è sempre il solito: chi controlla? Perché se negli uffici e nei luoghi pubblici la soluzione è facile, diverso - molto diverso - è per quanto riguarda le abitazioni private. In concreto, corriamo davvero il rischio di trovarci alla porta i vigili a controllare a che temperatura teniamo i riscaldamenti?
Cosa succede se non tieni i termosifoni a 19 gradi
Il decreto del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani arriverà nei prossimi giorni, ma la linea è tracciata. L'Italia da par suo ha già superato l'80% delle riserve di gas e bisognerà correre per arrivare almeno al 90% a breve, prima che arrivi il freddo. Giungere a questa soglia potrebbe permetterci di vivere un inverno comunque sereno. Per tutelarsi, però, il Governo ha previsto che da ottobre i termosifoni dovranno essere abbassati a 19 gradi. E la norma sarà valida dappertutto, sia nei luoghi pubblici che nelle case private.
Come avverranno i controlli
Come detto, un decreto al momento non c'è ancora, dunque la fase dei controlli è ancora allo studio. Edifici pubblici, come scuole e uffici, saranno certamente monitorati con maggiore facilità. Ma le regole valgono anche per i luoghi di lavoro e le abitazioni private.
Difficile immaginare dei "controllori" che vadano casa per casa a controllare la temperatura dei termostati. Più facile ipotizzare che qualche controllo avverrà negli edifici con i riscaldamenti centralizzati, dove sarà compito degli amministratori di condominio tenere monitorata la situazione e verificare che si rispettino le regole.
Per le case private, a parte qualche controllo spot, è più facile ipotizzare a una campagna di sensibilizzazione dei cittadini.
Al momento, inoltre, non sembrano previste sanzioni, ma è possibile che nelle ore che condurranno alla pubblicazione del decreto venga decisa anche l'eventualità di un'ammenda. Per non rischiare di fare la fine dell'obbligatorietà del Pos, per la quale a lungo c'è stata la legge ma mancava un modo per applicarla in maniera effettiva ed efficace.