Emergenza sbarchi

Cosa significa lo stato di emergenza sui migranti dichiarato dal Governo

Gli approdi in Italia sono aumentati in modo esponenziale negli ultimi mesi. Il Governo prova a correre ai ripari

Cosa significa lo stato di emergenza sui migranti dichiarato dal Governo
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Il Governo Meloni dichiara  lo stato di emergenza sui migranti. Il provvedimento - si apprende da fonti di Governo -  è stato votato durante il Consiglio dei ministri di martedì 11 aprile 2023. Ma cosa significa? E cosa cambia?

Stato di emergenza sui migranti: cosa vuol dire

Il Governo di Centrodestra si era più volte speso (sia in campagna elettorale sia in passato, ciascuna forza politica per conto suo) sul contrasto agli sbarchi. Giorgia Meloni aveva parlato di istituzione di blocco navale, mentre Matteo Salvini ha fatto del suo "E' finita la pacchia" un manifesto. Ma la realtà è stata molto diversa. Una volta al Governo, infatti, non solo gli sbarchi non sono finiti, ma anzi sono aumentati in maniera esponenziale. I numeri parlano di quasi 26.000 arrivi nei primi tre mesi dell'anno (oltre 13.000 solo a marzo, dieci volte quelli dell'anno scorso), con un incremento spaventoso rispetto al passato recente. E con punte drammatiche, come il naufragio di un barcone a Cutro (Crotone), con morti e polemiche.

Tra venerdì 7 e lunedì 10 aprile 2023, poi, circa 1.700 migranti hanno raggiunto l’Italia, mentre nei giorni precedenti  la Guardia Costiera aveva salvato un totale di 1.200 persone nel Canale di Sicilia nel corso di diverse operazioni.

Perché gli sbarchi sono aumentati

Chiariamoci, non è una responsabilità del Governo se gli sbarchi sono aumentati. La situazione di crisi economica e politica e l'instabilità internazionale stanno giocando un ruolo fondamentale (con tanto di polemiche per l'uscita del ministro della Difesa Guido Crosetto sul battaglione Wagner, che dalla Russia "spingerebbe" i migranti in Europa) nella fuga di tantissime persone dai propri Paesi d'origine. E il punto di primo approdo è - per ragioni geografiche - l'Italia.

Stato di emergenza: cosa significa

L'idea dello stato di emergenza è emersa durante un colloquio tra il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e il collega con delega al Mare Nello Musumeci, che ha anticipato il provvedimento:

"Se oggi dichiareremo lo stato di emergenza sull’immigrazione? È una ipotesi assai probabile. C’è una condizione di assoluta emergenza. Non è un fatto nuovo, io stesso avevo lanciato l’allarme settimane fa. È un problema che è destinato a non esaurirsi per almeno i prossimi dieci anni. Una condizione che mette in sofferenza le strutture dello Stato ed è inevitabile perché parliamo di esseri umani che hanno diritti e verso i quali dobbiamo avere un approccio responsabile. Lo stato di emergenza dovrebbe facilitare le procedure. Parliamo di un fenomeno mai conosciuto nel passato. Le isole da sole non possono affrontare questa condizione di emergenza".

La Lega, non è un mistero, vorrebbe ripristinare i decreti sicurezza firmati a suo tempo da Matteo Salvini, che peraltro poche ore prima del Cdm (mentre si trovava in Friuli per le Amministrative) ha sollecitato la Slovenia "perché faccia quello che deve fare e che faceva in passato, ossia le riammissioni di coloro che vengono trovati a superare illegalmente il confine, altrimenti saremo costretti a reinstallare dei punti di controllo ai confini, che non è la mia o la nostra priorità, ma non è possibile essere lasciati soli, a Trieste, a Lampedusa, a Ventimiglia, a Cutro. Ognuno deve fare il suo".

Lo stato di emergenza dovrebbe prevedere un centro per il rimpatrio in ogni Regione e dovrebbe durare sei mesi. Il primo stanziamento è di cinque milioni di euro.

 

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