Cosa si nasconde dietro alla "truffa" dei post di gente che chiede complimenti per il proprio lavoro (e non solo)
Negli ultimi tempi, molti se ne saranno accorti, sta infatti impazzando sui social un fenomeno curioso. Di cosa si tratta e le precauzioni da prendere
Alzi la mano chi non ci è "incappato" in queste ultime settimane.
Agricoltori che chiedono apprezzamento per il lavoro nei campi, artigiani e falegnami che mostrano (improbabili) manufatti, coppie di genitori che hanno avuto l'ennesimo figlio.
E poi ancora autisti di pullman o camion, netturbini, perfino preti e suore.
Tutti che chiedono un "semplice saluto", "apprezzamento per il loro lavoro" o in maniera quasi compassionevole gli auguri per il proprio compleanno, con la spiegazione di non averli ricevuti da nessuno.
L'era dei "post virali": agricoltori, artigiani e la richiesta di commenti sui social
Negli ultimi tempi, molti se ne saranno appunto accorti, sta infatti impazzando sui social un fenomeno curioso.
Post in cui presunti agricoltori, artigiani o lavoratori manuali chiedono agli utenti di lasciare un saluto, un “mi piace” o gli auguri di buon compleanno.
Le immagini spesso raffigurano mani segnate dal lavoro, strumenti agricoli o artigianali, e paesaggi rurali che evocano un senso di autenticità e fatica. Ma fanno anche leva sul gusto del bello, quasi attraverso una vena romantica o caritatevole.
Ma qual è la vera natura di questi post? E perché vengono pubblicati?
L'aspetto emotivo: post acchiappaclic e foto create con l'intelligenza artificiale
Ad un occhio attento non sfugge che questi post non vengono pubblicati da un soggetto identificato da un nome e cognome (che anche se riportato potrebbe comunque non risultare vero o esistente), ma soprattutto ad un occhio sempre attento non sfugge un altro particolare importante.
Si tratta quasi sempre di foto al limite della perfezione, nei colori e nella definizione dei soggetti: gli esseri umani, la frutta, la verdura, i campi di grano, una scultura in legno, un castello di sabbia in riva al mare e via dicendo.
Altrettanto spesso però a qualche sospetto si viene indirizzati: proporzioni non sempre rispettate e animali o cose appunto troppo accentuate nei loro tratti e nelle loro dimensioni.
Tanto da arrivare appunto alla conclusione che vengano generati dall'intelligenza artificiale.
I post effetto "Mulino Bianco" e le suggestioni emotive
Tanti allora saranno forse tornati indietro nel tempo ricordando la pubblicità della famiglia perfetta del "Mulino Bianco" della Barilla o agli amanti del cinema forse il film Pleasentville o The Truman Show.
Perché senza paura di essere smentiti, questi post sono palesemente "falsi", "tarocchi", artefatti.
Si tratta infatti di contenuti che giocano sul legame emotivo che molte persone provano verso il mondo rurale o artigianale, spesso percepito come puro, onesto e legato ai valori tradizionali.
Oppure verso giovani coppie di sposini, anziani pensionati o giovani lavoratori.
La semplicità del messaggio “Lasciami un saluto” o “Fai gli auguri a un lavoratore come me”, crea un ponte tra il mittente e l'utente. È un richiamo al senso di comunità, ma probabilmente non così genuino o disinteressato.
Marketing o autenticità?
Dietro alcuni di questi post, però, si nasconde quasi sicuramente una realtà ben diversa.
E' di per sé acclarato che non si tratta di veri agricoltori o artigiani, ma di profili creati appositamente per generare engagement (interazioni come like, commenti e condivisioni).
Questi profili possono appartenere a singoli utenti, aziende o persino "robot" che puntano a sfruttare l’algoritmo dei social per aumentare la propria visibilità.
Alcuni account, una volta acquisiti migliaia di follower attraverso questi contenuti emotivi, vengono poi venduti o utilizzati per promuovere prodotti, servizi o contenuti sponsorizzati.
In pratica, l’apparente spontaneità del post diventa uno strumento per fini commerciali.
Il confine tra verità e costruzione
Come distinguere i post autentici da quelli costruiti? Non è sempre facile, ma alcuni segnali possono aiutarci.
Per prima cosa guardiamo se si tratta di un profilo sospetto: spesso questi post provengono da account creati di recente, con pochi contenuti o con immagini poco coerenti rispetto al messaggio.
Poi si può guardare ai commenti e alle interazioni: se notiamo che i commenti sono troppo generici o ripetitivi, è possibile che ci sia dietro un sistema automatizzato.
Infine, cosa da prestare più attenzione, le richieste indirette: alcuni post iniziano con richieste semplici, come un saluto o un augurio, ma evolvono rapidamente in promozioni di prodotti o link sospetti.