Il ritorno dei virologi

Cosa fare per non ritrovarsi di nuovo alle prese col Covid in autunno (secondo Ricciardi)

E Palù invece torna sul virus sfuggito dal laboratorio di Wuhan, con una rivelazione inedita.

Cosa fare per non ritrovarsi di nuovo alle prese col Covid in autunno (secondo Ricciardi)
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Il Covid è davvero acqua passata? Oppure (e sarebbe il terzo anno di fila in cui si andrebbe a ripetere il copione) stiamo andando incontro alla tregua concessaci dalla stagione calda con il rischio, il prossimo autunno, di ritrovarci punto e a capo?

A chiarire come regolarci in tal senso è Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, che mantiene la linea della cautela.

Invece il presidente dell’Agenzia italiana del Farmaco (Aifa), Giorgio Palù, dal canto proprio, torna sulla questione - mai chiarita in via definitiva - circa l'origine del virus; sottolineando la presenza di nuove evidenze che confermerebbero la tesi della creazione in laboratorio.

Ricciardi: "Non sottovalutiamo il Covid"

Il messaggio del professor Ricciardi è chiaro: non è ancora il momento di sottovalutare il Covid.

"Dobbiamo avere lungimiranza - ha dichiarato al Messaggero - perché il vero obiettivo è impedire al virus di ripartire in ottobre. Da un lato l'andamento dell'epidemia è senza dubbio migliorato e la pressione sugli ospedali è scesa anche se la curva dei contagi cala un po' meno velocemente di quanto ci aspettavamo".

E i ma ci sono ancora:

"Primo: i contagi sono ancora moltissimi e abbiamo 200 morti al giorno. Secondo: a causa della invasione dell'Ucraina da parte della Russia di Putin, in Europa è in corso una migrazione di milioni di persone poco vaccinate e senza protezioni. Terzo: in Africa solo il 5% delle persone è vaccinato. Dunque ci sono le premesse per una ripresa della pandemia e per l'arrivo di nuove varianti".

A fronte di tali elementi, Ricciardi insiste sul continuare a difenderci con le mascherine e i vaccini, ma anche muoverci nel vaccinare i Paesi rimasti indietro. A conferma del suo orientamento aggiunge:

"A Londra dal 24 febbraio hanno eliminato ogni restrizione e adesso i contagi stanno risalendo. I governi europei, dunque, sono avvisati".

E del Super Green pass che si fa?

"Mi sentirei più tranquillo se i politici studiassero il caso inglese. Capisco che sia popolare eliminare le restrizioni, ma sarebbe assurdo tornare a inseguire il virus con nuove restrizioni in autunno. Mantenere il Green pass all'aperto non ha più molto senso ma al chiuso è bene restare vigili. Non solo per il Certificato ma anche per le mascherine".

Insomma, la parola d'ordine per Ricciardi rimane "prudenza".

Palù: "Nuove evidenze sull'origine del virus in laboratorio"

E per un virologo di primo piano che indica i futuri scenari di convivenza con il virus, abbiamo un'altra voce eminente, quella di Giorgio Palù, che torna invece sull'ipotesi della creazione in laboratorio di Sars-COV-2. Lettura che il numero uno di Aifa non ha mai disdegnato.

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera Palù rivela nuove evidenze a supporto della tesi:

"Il ceppo prototipo di Wuhan, quello che ha cominciato a manifestarsi in Cina con forme gravi di polmonite, e tutte le varianti che ne sono derivate, anche quelle considerate non interessanti nella classificazione internazionale, presentano una caratteristica affatto peculiare. Nel gene che produce la proteina Spike (quella che il virus utilizza per agganciare la cellula da infettare) appare inserita una sequenza di 19 lettere appartenente a un gene umano e assente da tutti i genomi dei virus umani, animali, batterici, vegetali sinora sequenziati. La probabilità che si tratti di un evento casuale è pari a circa una su un trilione".

Secondo il virologo, in base a ciò

"Si può ipotizzare una manipolazione effettuata per soli scopi di ricerca, non certo con intenzioni malevole. Non sarebbe la prima volta che un virus scappi per sbaglio da un laboratorio ad alta sicurezza".

E aggiunge:

"Scopo nobile dal punto di vista scientifico, ne sono certissimo: prevenire uno spillover naturale, cioè l’esatto contrario di quello che magari può essere avvenuto nella realtà. Non è una novità che il laboratorio di Wuhan da oltre una decade si dedichi tra l’altro alla coltura di virus di pipistrelli. Lo spillover con salto di specie animale-uomo potrebbe essere stato compiuto per cause accidentali da un virus del pipistrello sperimentalmente adattato a crescere in vitro”.

Sempre stando alle parole di Palù, sull’origine del virus dai pipistrelli, manca solo:

“La prova regina che suffraghi l’origine naturale. Da un lato, non si è ancora trovato l’ospite intermedio e dall’altro, RaTG13, il virus del pipistrello Rhinolophus affinis il cui genoma è al 97% identico al Sars-CoV-2, ha scarsa capacità di infettarci. Per validare quale delle ipotesi in campo (spillover naturale o di laboratorio) sia più verosimile, sarebbe quanto mai auspicabile, come più volte richiesto dall’OMS e dalla comunità scientifica, la collaborazione delle autorità cinesi”.

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