Cosa è la pericardite, che ha colpito il ministro della Difesa Guido Crosetto: sintomi, diagnosi e cure
Si tratta di un'infiammazione del pericardio, che può avere varie origini
Il ministro della Difesa Guido Crosetto è stato ricoverato d'urgenza nella notte tra lunedì 12 e martedì 13 febbraio 2024 per una sospetta pericardite. Il ministro si è presentato da solo e a piedi al pronto soccorso dell'ospedale San Carlo di Nancy, dove è stato preso in carico dal personale sanitario. Avvertiva dolore al petto dalla mattinata di lunedì.
Guido Crosetto ricoverato: cosa è la pericardite
La pericardite è l’infiammazione del pericardio, una struttura a forma di sacco che contiene e protegge il cuore, costituita da due membrane separate da un sottilissimo strato di liquido. Le cause dell'infiammazione possono essere molteplici e la precisione della diagnosi è il primo passo per una terapia efficace.
Le cause della pericardite
La pericardite è spesso provocata da infezioni virali, le stesse che causano le comuni infezioni delle prime vie respiratorie o le gastroenteriti; più raramente è causata da batteri, funghi o parassiti.
E' possibile che l'origine sia anche non infettiva. E’ il caso della pericardite uremica nelle persone affette da insufficienza renale, della pericardite in corso di malattie tiroidee o della pericardite neoplastica, che può complicare alcuni tumori (polmone, mammella, linfomi o leucemie).
La pericardite può comparire anche in seguito a un infarto, a una febbre reumatica a un trauma toracico, o conseguentemente a procedure invasive sul cuore.
Pericardite: i sintomi
Il sintomo più frequente della pericardite acuta è rappresentato dal dolore, generalmente localizzato al petto o dietro lo sterno. Questa sensazione può anche irradiarsi al collo, al braccio sinistro, al dorso e più raramente all’addome, può essere molto intenso o appena percettibile.
Tipicamente è un dolore acuto, simile a una pugnalata, che può peggiorare con l’inspirazione, con un colpo di tosse o la deglutizione.
Diagnosi della pericardite
Per diagnosticare la pericardite servono naturalmente esami specifici: la visita cardiologica, in particolare l'auscultazione del cuore, può però già fornire un sospetto diagnostico. Anche il tracciato elettrocardiografico può presentare delle alterazioni caratteristiche.
Il quadro può essere meglio definito con indagini più approfondite: la radiografia del torace, l'ecocardiogramma (utile per accertare la presenza di versamento pericardico e l'eventuale necessità di drenarlo), la risonanza magnetica e specifici test di laboratorio.
Come si cura la pericardite
Le forme virali o da causa non nota vengono trattate con i farmaci anti-infiammatori (Fans, colchicina, steroidi); le forme specifiche causate da batteri, funghi o parassiti richiedono il trattamento della causa con farmaci mirati.
Quando la quantità di versamento è importante e comprime eccessivamente il cuore (tamponamento cardiaco), si deve ricorrere al drenaggio del liquido attraverso un catetere introdotto tra le membrane pericardiche.
Nei casi più gravi, e rari, può rendersi necessaria la pericardiectomia, un intervento cardiochirurgico per la rimozione del pericardio.