Soluzioni estreme

Contro il bullismo arriva... il Daspo dello smartphone

L'idea sarebbe quella di vietare loro l'uso dei telefoni cellulari per un certo periodo.

Contro il bullismo arriva... il Daspo dello smartphone
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Una soluzione estrema volta però a risolvere una situazione molto complicata come quella relativa al fenomeno del disagio giovanile. Il questore di Aosta, in tal senso, sta valutando il  Daspo smartphone  per arginare bullismo e vandalismo tra i giovani vietando loro per un certo periodo l'uso dei telefoni cellulari.

In Valle d'Aosta si sta valutando il Daspo smartphone

L'obiettivo è virtuoso, ma le modalità per raggiungerlo potrebbe rivelarsi azzardate. Sta tenendo banco in Valle d'Aosta l'idea del questore di Aosta, Ivo Morelli, di introdurre nuove misure per contrastare i fenomeni legati al disagio giovanile, tra cui il cosiddetto  Daspo smartphone, un provvedimento pensato al fine di arginare bullismo e vandalismo.

A far scoppiare il caso sono stati alcuni fatti avvenuti a Verres, paese di 2.500 abitanti, dove si concentrano in un polo scolastico quasi 1.000 studenti di scuola media e superiore, provenienti da diversi paesi della zona. In una situazione simile, qualche settimana fa, si è scatenata una rissa tra ragazzine, registrata proprio con i telefoni cellulari e diventata di dominio pubblico a causa della socializzazione in Rete del video.

Vietare l'uso degli smartphone ai giovani per un certo periodo

Per questo motivo, relativo agli episodi di violenza tra giovanissimi, il questore di Aosta sta ipotizzando di vietare l'uso dei telefoni cellulari tra i ragazzi.

"Ci sono dei ragazzi - ha affermato il questore - che ancora non hanno capito quali sono le conseguenze di un'eccessiva modalità di divertimento, forse stimolata dal fatto di abusare probabilmente anche di alcolici. C'è una spinta verso l'emulazione di quello che vedono sui social media. Noi monitoriamo cosa pubblicano, poi possiamo anche porre in essere delle misure di prevenzione che impediscano al ragazzo l'utilizzo del telefono per un mese oppure per tre mesi".

Tale tematica è stata trattata in una riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica (Cosp) della Valle d'Aosta, durante la quale si è anche deciso di intensificare la presenza delle forze dell'ordine sul territorio. Per quanto riguarda i minorenni, invece, il richiamo è ad una maggiore attenzione da parte dei genitori.

Qualora i ragazzi dovessero spingersi troppo in là, però, la questura potrebbe intervenire e tra le misure di prevenzione contestuali all'avviso orale è possibile "il divieto di possedere o utilizzare, in tutto o in parte, qualsiasi apparato di comunicazione radiotrasmittente" che, nell'idea del questore, comprenderebbe anche gli smartphone.

La situazione delle baby gang in Valle d'Aosta

Il consigliere regionale della Lega, Andrea Manfrin, citando lo studio di Transcrime pubblicato sul sito del Ministero dell'interno sul fenomeno delle baby gang, aveva parlato di una consistente presenza di bande giovanili in Valle d'Aosta:

"Si tratta di ragazzi che compiono azioni violente, lesioni, aggressioni e atti di bullismo verso i coetanei, ma anche atti di vandalismo e di disturbo della quiete pubblica".

Il presidente della Regione, Erik Lavevaz, aveva però gettato acqua sul fuoco:

"Non c'è alcuna chiara evidenza del fenomeno".

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