Contributi statali ai giornali: l'elenco di chi li ha presi e le cifre
Non si tratta del tanto discusso finanziamento pubblico, ma di un contributo in base alle copie vendute
Ventotto milioni di euro a favore dei giornali cartacei. C'è chi ha preso milioni di euro, chi poche migliaia, ma tutti rientrano nel contributo straordinario deliberato dal Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria nei giorni scorsi. Attenzione, non si tratta del tanto discusso "finanziamento pubblico ai giornali", ma di una sorta di "bonus" pari a 5 centesimi per ogni copia cartacea venduta con riferimento al 2021.
Contributi ai giornali: dallo Stato 28 milioni di euro
L'obiettivo era il sostegno delle imprese editrici di quotidiani e periodici cartacei. Dunque sono state escluse le imprese che si occupano in toto di testate digitali.
Il tetto massimo era stabilito in 28 milioni di euro. Dalle imprese editrici sono arrivate richieste per 38 milioni, e dunque è stato necessario rimodulare le concessioni.
Contributi ai giornali: chi li ha presi e le cifre
Il contributo più alto è andato a Rcs MediaGroup, con cinque milioni di euro, seguita da Gedi (3,6 milioni) e Cairo Editore (2,4). Nelle immagini di seguito tutti i finanziamenti e le quote Ires.
Chi prende il finanziamento pubblico ai giornali (e quanto)
Come detto, dunque, non stiamo parlando del finanziamento pubblico ai giornali (tanto discusso). Quello infatti viene assegnato soltanto ad alcune categorie di testate:
- Cooperative giornalistiche che editano quotidiani e periodici;
- Imprese editrici di quotidiani e periodici il cui capitale è detenuto in maggioranza da cooperative, fondazioni o enti senza fini di lucro;
- Enti senza fini di lucro oppure imprese editrici di quotidiani e periodici il cui capitale è interamente detenuto da tali enti;
- Imprese editrici che editano quotidiani e periodici espressione di minoranze linguistiche;
- Imprese editrici, enti ed associazioni che editano periodici per persone cieche e ipovedenti;
- Associazioni dei consumatori che editano periodici in materia di tutela del consumatore, iscritte nell’elenco istituito dal Codice del consumo;
- Imprese editrici di quotidiani e di periodici italiani editi e diffusi all’estero o editi in Italia e diffusi prevalentemente all’estero.
Ecco di seguito le prime quindici testate italiane per contributi ottenuti e le cifre relative con l'ultima tranche di pagamenti (al lordo dei contributi):
- Dolomiten 6.176.996,03 euro
- Famiglia cristiana 6.000.000 euro
- Avvenire 5.755.037,42 euro
- Italia oggi 4.062.533,95 euro
- Libero quotidiano 3.378.217,01 euro
- Il manifesto 3.277.900,39 euro
- Corriere Romagna 2.218.356,97 euro
- Cronacaqui.it (Torino Cronaca) 2.207.300,07 euro
- Il Foglio 2.079.514,37 euro
- Primorski dnevnik 1.666.668,08 euro
- Il Cittadino 1.424.098,80 euro
- Quotidiano di Sicilia 1.330.270,90 euro
- Cronache di (Libra editrice) 1.259.956,77 euro
- Die Neue Südtiroler Tageszeitung 1.086.996,14 euro
- Secolo d’Italia 1.034.341,35 euro
Dopo l’esperienza di una vita di lavoro nei quotidiani e adesso pensionato (!!!) penso che non c’ e’ limite alla decenza, Governo senza soldi che trova 30 milioni da destinare a “imprese “ che giornalmente condividono la “bontà “ o meno delle sue scelte economiche e non solo. MA NON PRENDIAMOCI IN GIRO !!!