La speleologa Ottavia Piana è esausta: "Mai più in una grotta". Almeno un altro giorno per tirarla fuori
Raggiunta dai soccorritori a circa 580 metri di profondità nelle grotte di Bueno Fonteno: da giorni operazioni in corso per riportarla in superficie
La speleologa Ottavia Piana è nuovamente rimasta intrappolata nelle grotte del Bueno Fonteno, in provincia di Bergamo. La 32enne bresciana - con traumi agli arti inferiori, al torace e al volto, dopo la caduta da 5 metri - si trova a circa 580 metri di profondità, in un punto distante 4 ore dall'ingresso della grotta. Da quasi due giorni si lavora giorno e notte per riportarla in superficie. Con il passare delle ore, la giovane donna, seppure vigile e seguita dal personale medico, è sempre più esausta e demoralizzata.
"Mai più in una grotta", avrebbe detto ai soccorritori.
Un anno fa lo stesso incidente nel medesimo punto.
Speleologa incastrata in una grotta: soccorsi al lavoro
A comunicare la notizia, nella giornata di domenica 15 dicembre 2024, è stato direttamente il CNSAS (soccorso degli infortunati nell'esercizio delle attività alpinistiche, escursionistiche e speleologiche), con una nota:
I tecnici del Soccorso Speleologico stanno intervenendo da questa notte presso la grotta Bueno Fonteno, nel territorio della provincia di Bergamo, per recuperare una speleologa infortunatasi a circa 4 ore dall'ingresso della grotta. L'allarme è stato lanciato intorno alle 22:30. Sul posto sono presenti squadre del Soccorso Alpino e Speleologico provenienti da Lombardia, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Piemonte, Trentino Alto Adige e Veneto. Le operazioni di soccorso si prospettano lunghe e tecnicamente complesse.
La 32enne era scesa con altri sette colleghi per mappare la zona: questi ricercatori fanno parte del progetto Sebino, ovvero un'iniziativa che ha come obiettivo quello scoprire e studiare aree c che risultano ancora inesplorate dell'Alto Sebino.
Mentre si trovava all'interno della grotta, Piana sarebbe scivolata precipitando per alcuni metri. Subito i colleghi che erano con lei hanno fatto partire i soccorsi.
Le sue condizioni
La vittima non è mai stata lasciata sola: è stata subito trasportata in un punto all'interno della grotta dove è stato allestito un campo base riscaldato. Alle 18 di ieri domenica 15 dicembre sono iniziate le attività di disostruzione del tratto più stretto nel quale la barella, per mano dei soccorritori, ha iniziato a muoversi poco dopo. Questo tratto però, ad ora, non è ancora stato superato dalla barella.
"L'infortunata è vigile e collaborativa", fanno sapere i soccorritori. Che poi specificano: "All'interno della grotta sono presenti circa 20 soccorritori per il trasporto della barella e per le attività di disostruzione dei meandri più stretti. Tra i soccorritori anche personale sanitario che si occupa di monitorare le condizioni sanitarie della donna. Le tempistiche di uscita sono ancora incerte, ma sicuramente lunghe".
La donna avrebbe di riferire al suo fidanzato che "sta bene". Non è possibile, al momento, fare una stima dei tempi necessari per liberare la 32enne, non si esclude possa volerci più di un giorno. Le operazioni proseguiranno senza sosta, potendo contare anche su numerosi cambi alle squadre di soccorritori all'interno della grotta, dove possono lavorare – date le dimensioni – al massimo venti elementi.
I vigili del fuoco di Bergamo e Lovere hanno installato dei fari per illuminare l'imbocco della grotta, ma anche delle piccole cariche di esplosivo che saranno utilizzate per ricavare la strada lungo la quale verrà fatta passare la barella.
Sempre più esausta
"Parla molto poco, ma dice che non entrerà più più in una grotta", ha riferito il dottor Rino Bregani, medico del Soccorso alpino, che l'ha visitata. La donna ha spiegato di voler "abbandore la speleologia per sempre".
Per poter essere riportata fuori dalla grotta 'Abisso Bueno Fonteno', dove si trova bloccata da sabato sera a seguito di una caduta, dovrà probabilmente attendere fino a mercoledì sera: questi sono i tempi stimati dai soccorritori che, con grande fatica, stanno cercando di recuperarla e di spostarla con la barella.
Il precedente
Come riporta Prima Brescia, la speleologa di Adro era già rimasta intrappolata nel più grande sistema carsico del lago lo scorso anno: era stata tratta in salvo il 4 luglio del 2023. Da domenica 2 luglio 2023 si trovava bloccata nella grotta a 150 metri di profondità. La macchina dei soccorsi aveva lavorato senza sosta per estrarla dalla grotta. Lei stessa aveva poi raccontato l'esperienza e quanto vissuto lì sotto.