Come cambiano i concorsi pubblici: tutte le novità
Niente più prova orale per posizioni non apicali (almeno fino a dicembre 2026) e tempi più brevi. Servirà a far tornare interesse per la pubblica amministrazione?
Il Decreto sulla Pubblica amministrazione sul quale sta lavorando il Governo cambia decisamente il futuro prossimo dei concorsi pubblici in un'ottica di semplificazione. Vediamo come saranno allora i concorsi pubblici.
Come cambiano i concorsi pubblici
Tempi più brevi, niente prova orale fino al 31 dicembre 2026 per le posizioni non apicali, prove interamente digitalizzate e una clausola di equilibrio di genere. Sono queste le novità principali per quanto riguarda i concorsi pubblici. Vediamole nel dettaglio.
- Durata: i concorsi pubblici dovranno concludersi entro sei mesi, calcolati dal termine per la domanda di partecipazione.
- Digitalizzazione: tutta la procedura, dal bando alle candidature ai risultati, si svolgerà sul portale InPa.gov.it al quale gli aspiranti lavoratori dovranno registrarsi
- Prove: per le posizioni non apicali non sarà necessario l'orale, quindi i candidati svolgeranno solo una prova scritta almeno sino a fine 2026. Questo per garantire maggiore celerità nell'espletamento dei concorsi.
- Limitazioni: sarà vietato partecipare a più selezioni e per più territori in contemporanea, in modo da limitare le rinunce, che negli ultimi tempi sono cresciute in maniera esponenziale.
- Equilibrio di genere: se la differenza tra quote maschili e quote femminili dovesse risultare superiore al 30%, appartenere al genere svantaggiato costituirà un titolo preferenziale. Sono previste prove asincrone per le candidate in stato di gravidanza o allattamento.
- Servizio civile: è prevista anche l'introduzione di una quota di posti riservati a chi ha svolto il servizio civile, concludendolo senza demerito.
- Idoneità: i candidati che rientreranno nel 20% dei posti successivi all’ultimo di quelli banditi potranno essere identificati come idonei.
Assunzioni in arrivo
Da tempo si assiste a un progressivo decremento del personale pubblico. Il posto fisso, insomma, sembra non attirare più. Eppure il Governo prova a rimpolpare i ranghi dei dipendenti pubblici. In particolare le pubbliche Amministrazioni avranno la possibilità di ampliare i propri organici con particolare riferimento alle strutture coinvolte nell'attuazione del Pnrr, nella tutela della salute e dell'incolumità pubblica.
Sono previste a breve circa tremila assunzioni, di cui oltre duemila nelle Forze dell'ordine. È prevista anche la possibilità di stabilizzare le persone assunte a tempo determinato negli ultimo otto anni, che abbiano maturato 36 mesi nelle pubbliche amministrazioni, con esito positivo della loro attività.
Prevista infine l'istituzione dell'Osservatorio del lavoro pubblico, con abrogazione dell'Osservatorio nazionale del lavoro agile nelle amministrazioni pubbliche e della Commissione tecnica per la performance.