Code e ritardi: ospedali colti di sorpresa dall'ondata estiva di Omicron
Una situazione complicatissima che non consente alle ambulanze di eseguire il servizio corretto: a Roma una 70enne ha dovuto aspettare 3 ore prima di essere soccorsa.
I contagi salgono e con essi, statisticamente anche i ricoveri, anche se la vaccinazione protegge comunque dalla malattia grave e in ospedale finisce soprattutto chi non l'ha fatta. E alcuni nosocomi sono già andati in tilt, mentre si attende attorno al 20 luglio il picco di questa ondata Covid estiva che ha colto di sorpresa il nostro sistema d'emergenza.
Il caso romano che vi raccontiamo in questo articolo è emblematico, ma Pronto soccorso in affanno se ne registrano un po' ovunque. Nessuno lo dice, ma il "liberi tutti" di questa estate in abbinamento alla variante più contagiosa mai vista ha tutta l'aria di uno "stress test", anche in vista dell'autunno: stiamo mettendo il sistema alla prova per vedere se è in grado di reggere o se raggiunge il punto di rottura. Del resto, vallo a dire alle fiumane del Jova Beach party o di Vasco di tornare al distanziamento, alle mascherine, ai coprifuoco, e via dicendo...
Ospedali colti di sorpresa dall'ondata estiva di Omicron
Il punto è che per tutti i fragili diventa fondamentale la quarta dose, in attesa che in autunno arrivi l'attesa dose di richiamo plurivalente per tutte le varianti.
Sui social network sta spopolando all'impazzata il video di un infermiere romano che lo scorso lunedì, 4 luglio 2022, ha prestato soccorso ad una 70enne che improvvisamente si è sentita male alla stazione Termini di Roma. Nel filmato in questione, il giovane infermiere avanza la sua denuncia contro i grandi ritardi di Ares Lazio, l'azienda regionale che dovrebbe garantire il pronto intervento sul territorio.
"A Roma le ambulanze non ci sono! - afferma - Se state male potete solo pregare! Siamo arrivati quasi a 2 ore di attesa".
La sua testimonianza, tuttavia, si inserisce all'interno di un quadro generale molto più complicato: Omicron 5, insieme alla nuova sottovariante "indiana" in arrivo, ha fatto registrare un boom di contagi record. Un'ondata estiva che ha colto di sorpresa tutti, soprattutto gli ospedali che ora sono ritornati a dover fare i conti con le difficoltà relative alla nuova mole di positivi.
"A Roma le ambulanze non ci sono! Se state male potete solo pregare!"
IL VIDEO:
La sua video-denuncia ha fatto rapidamente il giro del Web, soprattutto perché, per rendere più impattante il filmato, ha deciso di riprendersi con a fianco la donna che ha accusato un malore, la quale, per diverse ore, ha dovuto aspettare invano un'ambulanza. E' diventato virale in pochissimo tempo il video dell'infermiere romano Davide Laurenti che, lo scorso lunedì 4 luglio 2022, ha prestato soccorso ad una 70enne che si è sentita improvvisamente male mentre si trovava alla Stazione Termini di Roma. Dopo ore ad attendere i soccorsi, è scattata la sua denuncia online:
"A Roma le ambulanze non ci sono! Se state male potete solo pregare! Sono da 1ora e 45 minuti con una 70enne, ipotesa, polso radiale flebile, lipotimia con rilascio sfinterico, sollecitata per 5 volte la CO 118, la collega riferisce che le ambulanze sono tutte bloccate nei PS e che non c'è un tempo previsto di arrivo. Chiamato anche i NAS, non avendo il pronto intervento mi suggeriscono di mandare un'email... Siamo arrivati quasi a 2 ore di attesa, questa è la sanità capitolina e laziale! VERGOGNA".
Davide Laurenti, come detto, si trovava di passaggio nella grande stazione ferroviaria romana: vedendo la donna in difficoltà, l'ha fatta stendere a terra e le ha preso il polso. La signora, in codice giallo, era in stato di lipotimia, uno stato di debolezza accompagnata da perdita di coscienza, che però richiedeva bisogno immediato di soccorsi. L'infermiere ha chiamato subito il 118, più volte, sollecitando l'intervento dei colleghi.
“Ho sollecitato per 5 volte la centrale operativa del 118 - spiega l'uomo - ma la collega mi ha riferito che le ambulanze sono tutte bloccate nei Pronto Soccorso e non c'è un tempo previsto di arrivo”.
Esasperato, l'infermiere romano ha chiamato anche i Nas, ma senza esito. Dopo ore di attesa, quindi, la video-denuncia sui social network.
Code e ritardi: ospedali colti di sorpresa dall'ondata estiva di Omicron
Quanto accaduto alla stazione Termini di Roma, tuttavia, non riguarderebbe però un caso isolato. Nella Capitale, ma più in generale in tutta Italia, l'ondata estiva di Omicron 5, con la nuova sottovariante indiana in arrivo, ha mandato completamente in tilt la rete di emergenza nazionale creando una catena di conseguenze nefaste: posti letto mancanti nei reparti, ospedali presi d'assalto, conseguente blocco delle ambulanze davanti alle strutture e fino a 120 chiamate di soccorso in attesa.
Quello che si pensava potesse accadere in autunno, nella realtà dei fatti, si è materializzato già quest'estate, con un nuovo drastico incremento dei contagi da Covid-19. Stando ai dati di ieri, mercoledì 6 luglio 2022, sono 107mila i nuovi positivi al virus, 72 le vittime e 43 nuovi ingressi in terapia intensiva. Il tasso di positività è salito al 28,36%.
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30 milioni di italiani a rischio contagio
La situazione, quindi, a causa della nuove varianti del Covid-19 è tornata a farsi molto delicata: 30 milioni di italiani sono a rischio. Tra di loro i non vaccinati, che ammontano a 3,4 milioni, quelli che hanno fatto la seconda dose da più di sei mesi, che sono 5,3 milioni, i bambini con meno di due anni (2,2 milioni), e infine i 19,7 milioni che hanno ricevuto la terza dose da più di sei mesi.
Cinque regioni sono oltre la soglia di allerta: Basilicata, Calabria, Liguria, Sicilia e Umbria (quest’ultima, con la soglia d’allerta ben oltre il 15%, con le vecchie regole sarebbe precipitata in zona arancione).
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"Una popolazione più protetta"
In vista dell'autunno, periodo dell'anno in cui a prescindere si andrà incontro ad un nuovo picco di casi da Covid-19, sarà necessario avere comunque una popolazione più protetta:
"In vista dell’autunno - spiega Giovanni Migliore della Fiaso - abbiamo bisogno di una popolazione protetta, anche se solo per 2 o 3 mesi, in attesa dell’arrivo di vaccini più specifici contro Omicron. Per questo, chi non lo ha fatto dovrebbe completare il ciclo vaccinale con la terza dose dei vaccini oggi disponibili, che comunque evitano molti ricoveri e rianimazione. Ma auspichiamo si preveda la possibilità di somministrare la quarta dose o secondo richiamo, anche a tutti gli over 60".
Come proteggersi dal Covid-19 in vacanza
Carlo Signorelli, docente di igiene e sanità pubblica al San Raffaele di Milano, intervistato dalla Repubblica, racconta quali strumenti ci sono per evitare il contagio anche nei luoghi di vacanza. Cercando di evitare il più possibile i luoghi al chiuso e preferendo posti all'aperto, è necessario comunque indossare la mascherina Ffp2.
"La mascherina Ffp2 blocca in teoria il 95% dei virus che potrebbero essere attorno a noi. Quando tutti la indossano, lo scudo è doppio. Chi è positivo non diffonde il virus e chi è negativo non lo respira".
Sulla questione però arriva una postilla: se invece la portiamo solo noi, la barriera non è più insuperabile.
"Su un treno affollato dove gli altri passeggeri hanno bocca e naso scoperti corriamo qualche rischio in più. Ma una mascherina ben indossata, nuova e stretta sul naso resta un’ottima barriera".