Multa da 900 euro per aver chiuso una buca stradale: il giudice (per fortuna) la annulla
Claudio Trenta, pensionato di Barlassina (Monza), stufo delle voragini nell'asfalto, aveva deciso di far da sé, ma era arrivata una sanzione. Ora la storia è conclusa
Ve la ricordate la storia dell'uomo che, stufo dell'asfalto rovinato sotto casa, aveva preso una vanga e del cemento e aveva chiuso una buca stradale? E vi ricordate che era stato pure multato per il suo gesto? Beh, la vicenda si è chiusa con il giusto e atteso lieto fine. Il giudice di pace ha annullato la sanzione comminata a Claudio Trenta di Barlassina (Monza).
Chiude una buca stradale e prende una multa da 900 euro
La vicenda aveva fatto discutere e sollevato indignazione un po' ovunque. La storia è molto semplice: Claudio Trenta, pensionato di Barlassina, aveva più volte segnalato in Comune alcune buche stradali (dal Municipio invece avevano sostenuto che le segnalazioni erano state fatte solo sui social, ma comunque anche se non per le vie ufficiali, ci si era accorti della voragine...). Stufo dei tempi della burocrazia aveva deciso di fare da sé e aveva chiuso di sua spontanea iniziativa la buca.
Un'iniziativa lodevole, che però anziché un plauso gli era valsa una multa da circa 900 euro.
Come è finita la storia
Il pensionato aveva annunciato ricorso, convinto della bontà del suo gesto. E in suo "soccorso" era intervenuto anche l'europarlamentare della Lega Angelo Ciocca che aveva annunciato che nel caso la sanzione fosse stata da pagare avrebbe provveduto di tasca sua.
Non ce ne sarà bisogno. Sì, perché come racconta il nostro portale locale Prima Monza, il giudice Roberto Ambrosini ha infatti accolto il ricorso presentato dalla difesa, rappresentata dall’avvocato Mariella Casartelli, e ha annullato il verbale che intimava il pagamento e il ripristino della situazione pregressa.
Si attendono le motivazioni del provvedimento, per le quali il magistrato si è preso un termine di 15 giorni. Il ricorso del legale era articolato “in cinque punti”, ha detto l’avvocato, e contestava la fondatezza della sanzione, basata sulla violazione dell’articolo 21 del codice della strada.
"Sapevo di non aver fatto nulla di male"
Raggiante Claudio Trenta, dopo l’udienza:
“Sapevo di non aver fatto nulla di male, ho solo agito per il bene della collettività, dopo aver segnalato più volte la presenza di quella buca, molto pericolosa”.