Cinquanta ospiti intossicati durante il soggiorno nell'ostello delle suore: colpa dell'acqua del pozzo?
C'erano una trentina di ragazzini che partecipavano a un campus musicale e gli anziani dei gruppi di preghiera. In due in ospedale
Erano arrivati in Casentino per cercare un po’ di fresco e invece hanno passato il fine settimana... al bagno con vomito e dissenteria. Sfortunati protagonisti della vicenda una trentina di ragazzi e bambini (tra i 10 e i 16 anni) che partecipavano a un campo musicale nell'Alto Casentino e alcuni anziani dei gruppi di preghiera: una cinquantina di persone ospiti di una struttura alberghiera gestita da religiose a Chiusi della Verna, in provincia di Arezzo, è stata intossicata dopo la cena di venerdì 19 luglio 2024. Colpa, probabilmente, dell'acqua del pozzo.
Intossicati nell'ostello delle suore
Come racconta il nostro portale locale Prima Firenze, i problemi sono iniziati dopo il banchetto di venerdì sera, quando una cinquantina di persone ha iniziato ad accusare problemi dopo aver cenato nella struttura gestita dalle suore. Tra loro c'erano alcuni anziani dei gruppi di preghiera ei ragazzi che partecipavano ad un campus musicale nell’Alto Casentino.
Un week end... alla toilette
Ci sono stati anche momenti di paura per due persone fragili: un giovanissimo con alcune patologie pregresse e un’anziana signora con problemi cardiologici. Entrambi sono arrivati all’ospedale di Bibbiena ma alla fine sono stati dimessi. Non si è trattato fortunatamente di nulla di grave.
L'acqua dal sapore strano e il sospetto escherichia coli
Come risulterebbe dalle analisi effettuate, l’ipotesi è quella di un’intossicazione alimentare causata dal batterio escherichia coli. Ma si tratta di una circostanza che deve essere verificata.
Fatto sta comunque che i disagi fisici alla fine hanno coinvolto quasi tutti i commensali che, a quanto hanno raccontato poi ai sanitari, avrebbero percepito “sapore alterato“ nell’acqua fornita dal pozzo dell’ostello (che, va detto, non ha mai registrato problemi in passato). L’azienda sanitaria è intervenuta con il personale dei servizio prevenzione igiene e sicurezza.
Sul posto è arrivata una task force composta da medici, assistenti sanitari e tecnici della prevenzione per le indagini epidemiologiche che hanno effettuato campionamenti e analisi su alimenti e acque. Anche se nessuno ha sporto momentaneamente denuncia, i Carabinieri della compagnia di Poppi si stanno interessando al caso.
Cosa è l'escherichia coli
L'Escherichia coli è un germe appartenente alla famiglia delle Enterobacteriaceae, famiglia che include un numero ampio di specie batteriche, il cui habitat naturale è rappresentato dall’intestino dell’uomo e di alcuni animali. Alcuni ceppi di Escherichia coli, definiti “produttori di Shiga-Tossina” o “verocitotossici” (STEC o VTEC), sono agenti zoonosici in grado di produrre tossine pericolose per la salute umana, inducendo una grave forma di diarrea emorragica.
Inoltre, una possibile complicazione (5-10% dei casi) a seguito di una infezione da STEC, frequente soprattutto nei bambini, è la sindrome emolitica-uremica (SEU), malattia che si caratterizza per una grave insufficienza renale acuta (spesso è necessario ricorrere alla dialisi), oltre che da anemia e piastrinopenia (ridotto numero di piastrine) e che in alcuni casi (circa il 20%)si rivela fatale. Gli STEC possono appartenere a differenti sierotipi (ne esistono più di un centinaio), ma la gran parte dei casi di infezione riportati nell’uomo risultano causati da E. coli appartenenti a 5 sierotipi (O157, O26, O111, O103 e O145).
I bovini rappresentano il più importante serbatoio naturale di STEC, frequentemente presenti anche in altri ruminanti domestici e selvatici (pecore, capre, cervi, caprioli, ecc), spesso senza causare alcun sintomo di malattia evidente.