Ci risiamo, siamo ancora alle prese col caro gas: ecco perché
Le motivazioni passano per l'Ucraina e la Norvegia… possibile che non si sia ancora riusciti a stabilizzare il mercato?
Un occhio al meteo e al termometro e uno al portafogli.
Complice una guerra tra Russia e Ucraina che fatica ad arrivare a una conclusione, ecco tornare in Europa lo spauracchio dei prezzi del gas.
Una brutta sorpresa arrivata con qualche giorno di ritorno sotto l'albero di Natale e con l'arrivo del nuovo anno, dal momento che il prezzo del gas si è attestato in questi giorni sopra i 50 euro al megawattora.
Calcolatrice e statistiche alla mano, si tratta del prezzo massimo dall'ottobre del 2023.
Gas, brutta sorpresa col nuovo anno
Una situazione decisamente intricata. Come detto, tutto infatti molto dipende dal conflitto tra Mosca e Kiev con l'interruzione delle forniture in Europa del gas russo attraverso l'Ucraina.
A questo deve aggiungersi l'interruzione di un impianto di Gas naturale liquefatto in Norvegia.
Senza contare appunto un occhio al meteo e alle temperature date in ribasso praticamente ovunque, tanto che anche in Italia sono annunciati rovesci nevosi e freddo polare.
Fattori che hanno fatto scattare la corsa agli acquisti facendo conseguentemente lievitare i prezzi.
Guerra e guasti agli impianti, cosa sta succedendo
Dello scenario Russia-Ucraina e dell'interruzione delle forniture in Europa dopo la scadenza dell'accordo tra Gazprom e Kiev si è saputo nei giorni scorsi.
Uno stop che viene guardato con attenzione e preoccupazione dall'Europa. In molti sono infatti convinti che l'interruzione dei flussi dalla Russia impatterà in modo considerevole su diversi Paesi dell'Europa centrale, provocando un aumento dei prelievi dai siti di stoccaggio.
La novità invece dell'ultima ora riguarda invece la Norvegia. Nell'impianto di gas naturale liquefatto Hammerfest sono state interrotte le attività a causa di un guasto.
Si tratta di una riduzione di 18,4 milioni di metri cubi al giorno che durerà ancora qualche giorno. Salvo imprevisti, fino al 9 gennaio.
Un inconveniente non di poco conto, accaduto proprio mentre l'Europa aveva dato il via libera ad aumentare la sua "dipendenza" dal gas naturale liquefatto per sopperire allo stop delle forniture da Mosca attraverso l'Ucraina.
Le reazioni dall'Europa, il punto della Commissione UE
Da Bruxelles e Strasburgo la Commissione Ue e gli Stati membri stanno però intanto cercando di tranquillizzare tutti.
La Commissione lo ha fatto attraverso una nota ufficiale nelle scorse ore:
"Non ci sono preoccupazioni per l'approvvigionamento di gas nel nuovo anno dopo la fine dell'accordo di transito del gas russo attraverso l'Ucraina. Le forniture di gas sono state garantite tramite rotte alternative attraverso Germania e Italia, e tramite prelievi dagli stoccaggi. L'infrastruttura europea del gas, spiega ancora la nota, è flessibile per accogliere gas di origine non russa. È stata inoltre rafforzata con nuove significative capacità di importazione di gas naturale liquefatto".
Il punto dall'Italia, le rassicurazioni di Governo e Ministero
Anche dall'Italia, Governo e Ministero cercano di non creare allarmismi.
Anche se proprio da domani, domenica 5 gennaio, è segnalata in arrivo una forte perturbazione che dovrebbe portare a una netta diminuzione delle temperatura e all'arrivo di ghiaccio e neve.
Rassicurazioni (sulle forniture) in queste ore sono arrivate dal Ministro all'Ambiente e Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin:
"Non ci sarà nessun effetto sulla disponibilità di gas per l'Italia dopo lo stop al transito di gas russo in Europa via Ucraina, per il mancato rinnovo del contratto tra Gazprom e Naftogaz. Per la quantità a livello nazionale tranquillizzo tutti, non abbiamo problemi. Abbiamo in questo momento uno stoccaggio che è all'80% di quello che è la quota di dosaggio, pertanto riusciamo a fare fronte al passaggio invernale dei prossimi due mesi, sotto l'aspetto quantitativo".
Occhio ai prezzi, la richiesta dell'Italia all'Ue
Diverso invece il discorso per quanto riguarda i prezzi, tanto che il ministro ha osservato:
"Su questo aspetto dobbiamo fare attenzione perché è chiaro che tutto questo determina una riduzione dei quantitativi in Europa e nel mercato spot a breve con alcuni rischi di speculazione".
Ecco allora che dall'Italia è partita una richiesta specifica all'UE come spiegato proprio da Pichetto Frattin:
"Credo che a questo punto l'Unione europea dovrebbe rinnovare, e lo abbiamo chiesto, l'eventuale price cap, non a 180 euro come il precedente, ma a 50-60 euro e significa porre un freno a operazioni puramente finanziarie e che non c'entrano nulla con la materia prima".
Gas e il portafogli degli italiani, gli ultimi numeri dell'Autorità
Una richiesta importante che va ad affiancarsi al monitoraggio su prezzi e mercato anche alla luce degli ultimi numeri e aggiornamenti forniti da Arera, l'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente che tra l'altro ha annunciato novità per il 2025:
Nella fattispecie, un aumento del +2.5% dei costi in un mese per 2 milioni e 300mila famiglie nel nostro Paese, mentre a far da contraltare si registrano 117 euro al mese in media in meno in un anno per chi ha aderito al mercato libero attraverso gli sconti sui nuovi contratti.
Per il mercato libero si tratta di una grande rivincita, soprattutto per via di sconti e promozioni che gli operatori propongono alla nuova clientela, mentre i rincari per gli utenti già "sistemati si fanno sentire eccome: +18% per la luce nel primo trimestre dell’anno, +2,5% per il gas a dicembre (dopo il +4,6% di novembre)
Utilizzando il comparatore di ARERA, una simulazione ha rivelato un potenziale risparmio tra i 50 e più di 100 euro confrontando la migliore offerta del mercato libero con l'attuale tariffa del servizio di maggior tutela.
Più precisamente, analizzando esclusivamente l'offerta più vantaggiosa, si osserva quanto segue: per l'energia elettrica, una famiglia di 4 persone con un profilo di consumo standard può risparmiare 54 euro all'anno optando per un'offerta a prezzo variabile. Un single, nelle stesse condizioni, potrebbe risparmiare 52 euro con la stessa tipologia di offerta. Le offerte a prezzo fisso, invece, offrono un risparmio inferiore, attestandosi rispettivamente a 45 euro per la famiglia e 29 euro per il single.
Il mercato libero si dimostra particolarmente interessante per le forniture di gas, dove i costi sono generalmente più elevati (il costo unitario del metro cubo è circa tre volte superiore a quello del kilowattora per l'elettricità). In questo settore, un single che sceglie un'offerta a prezzo variabile può arrivare a pagare fino a 117 euro in meno all'anno rispetto alla tariffa di tutela. Per le famiglie, il risparmio massimo con un'offerta a prezzo fisso è di 90 euro. Il risparmio per una famiglia che opta per un'offerta a prezzo variabile è più contenuto (45 euro), mentre per un single che sceglie un prezzo fisso non si riscontrano differenze significative rispetto alla tariffa di tutela.