Chiara Ferragni, da “Pensati libera” a “Ritrovati beccata” il passo è stato breve: l’Irriverente commento di Simone Di Matteo
Un mero “errore di comunicazione” sta costando all’influencer per antonomasia il suo impero multimilionario
E così, un altro anno se ne è andato e a noi non resta che tornare a fare i conti con l'ansia, lo stress, i chili di troppo in seguito alle numerose abbuffate delle festività natalizie, la miseria quotidiana e tutto ciò che di più becero questa nostra sconclusionata contemporaneità può regalarci. Inutile fare pronostici oppure stilare una lista di buoni propositi, tanto non si avvereranno mai. Pensate un po’ che io devo ancora portare a compimento quelli che mi ero ripromesso per il 2020! Perciò, senza eccessivi fronzoli o superflui giri di parole, per il 2024 che ci si pone dinanzi vi auguro con tutto il cuore soltanto una cosa, ossia di avere una gran bella botta di cu*o. La stessa che per (s)fortuna non ha ricevuto (e che magari sperava pure di ottenere dopo la recente tormenta che le si è scagliata addosso) Chiara Ferragni, l'influencer per antonomasia a cui un mero "errore di comunicazione" (o almeno è in questo modo che a lei piace definirlo) sta costando un impero multimilionario.
Il vaso di “PandorO” scoperchiato segnerà la fine della vita professionale di Chiara Ferragni?
Ricorderete tutti l’esclusivo party di compleanno di Fedez, organizzato al supermercato Carrefour di Milano, e la seguente contromossa ad opera del rapper in persona, di Ferragni e suocera che “Diciamo che lo diamo in beneficenza?” per rimediare alle polemiche scatenate dalle immagini del cibo sprecato nel corso dei festeggiamenti. Ebbene, pare che la storia, seppur con dinamiche differenti, si sia ripetuta e che la beneficenza si sia rivelata nuovamente essere lo strumento ideale per ripulirsi da un danno di immagine auto-inflitto.
Un paio di anni fa, dopo l'acqua miracolosa distribuita alla modica cifra di 8€ nemmeno si trattasse della medesima usata dal Nazareno per poi essere trasformata in vino, Chiara aveva collaborato con la Balocco S.p.A. per una vendita di pandori il cui ricavato sarebbe stato devoluto alle cure infantili dell’Ospedale Regina Margherita di Torino. E fin qui, per carità, non ci trovo nulla di male. Peccato solo, però, che si trattasse esclusivamente di una partnership professionale che di limpido aveva ben poco perché se dal punto di vista della forma l’operazione possa essere giudicata fin troppo lodevole, da quello della sostanza, invece, le cose sarebbero tutt’altro che ammirevoli. Stando ad un'inchiesta portata avanti da Selvaggia Lucarelli e agli accertamenti dell'AntiTrust (che ha persino disposto una sanzione per la blogger, le sue società e l'azienda dolciaria), in effetti ci sarebbero alcuni particolari ingannevoli o mal posti che porrebbero la questione sotto una luce ben diversa. Ora, non starò qui a soffermarmi sui dettagli e sugli eventuali illeciti, per quelli ci sono già gli inquirenti che stanno svolgendo le dovute indagini. Tuttavia, mi piacerebbe di gran lunga soffermarmi su quell’infinità di conseguenze che probabilmente non si sarebbero verificate se la vicenda non fosse divenuta di dominio pubblico.
All’indomani della diffusione della notizia, da buona privilegiata quale è, Ferragni si è prontamente scusata con un video studiato a tavolino (secondo gli internauti più informati, l’impostazione della clip sarebbe stata addirittura copiata da un’attivista che si occupa del conflitto tra Israele e Hamas) e diffuso a mezzo social, all’interno del quale manifesta l'intenzione di donare un milione di euro alla struttura ospedaliera torinese. Che dire, un modo semplice e sbrigativo per tentare (seppur in vano) di recuperare una credibilità oramai persa, che è diventato in men che non si dica la proverbiale toppa peggiore del buco. Non a caso, sulla diretta interessata e sulle sue attività si è scoperchiato un autentico vaso di Pandora (o PandorO, fate voi) che tutt’oggi sta facendo traballare quella casa di carta, pericolante già da tempo, con la quale colei che si è sempre voluta far passare per “piccola fiammiferaia” aveva ammantato la propria reputazione e rimpolpato il proprio engagement. Non so cosa ne pensiate voi, ma tra accordi lavorativi che non verranno rinnovati (Safilo Group ha annunciato nei giorni scorsi che non continuerà a distribuire la linea di occhiali della bionda influencer per violazione delle clausole contrattuali) e migliaia di follower persi nel giro di una settimana, notizie di una Chiara disperatamente barricata in casa (che disdetta dev’essere trascorrere qualche giorno rinchiusa in un lussuoso mega-appartamento) e negozi vandalizzati al grido di “truffatrice”/"bandita", si potrebbe quasi affermare che la fine di un’era è vicina.
Chiaramente, nessuno può dichiararlo con certezza, ma quel che vi posso dire, secondo la mia non modesta opinione, è che non basta un opportuno video “strappa-lacrime” di scuse che fa acqua da tutte le parti per voltare pagina come nulla fosse accaduto. Oppure, non è sufficiente qualche scatto “rubato” dal signor Ferragni in compagnia dei propri figli come se i più piccoli dovessero essere le pezze con cui lavare le colpe dei genitori. E ancora, a un bel niente serve farsi paparazzare in un parco giochi al fianco di quest’ultimi nel disperato e più che vano tentativo di recuperare una credibilità oramai persa. Della serie, da quel “Pensati libera” orgogliosamente sfoggiato sul palco del Festival di Sanremo 2023 ad un più attuale “Ritrovati beccata” il passo è stato piuttosto breve!!!