Unesco, turismo e sport sono stati i temi scelti dal sindaco di Ivrea, Matteo Chiantore (Pd), per raccontare «Ivrea la bella» (come la definì Giosuè Carducci nella poesia «Piemonte» del 1890),
mercoledì scorso (17 dicembre) in collegamento da palazzo civico con la trasmissione «Aria Pulita» condotta da Simona Arrigoni, in studio insieme al giornalista Marco Gibelli, e in onda ogni
giorno dalle 11 alle 12 sui canali Netweek (il 10 del digitale terrestre e IL61). Rappresentante del Piemonte versus il Friuli Venezia Giulia con il consigliere comunale di Trieste, Mirko Martini
(Noi Moderati), il sindaco eporediese per la prima volta ospite del format ha iniziato il suo intervento commentando le suggestive immagini scelte come «cartoline» più rappresentative della
sua città: gli affreschi realizzati da Gian Martino Spanzotti e custoditi nel complesso di San Bernardino, nella core zone del sito Unesco, «Città industriale del XX secolo», sono stati lo spunto
per raccontare un aneddoto sugli Olivetti: quella è stata infatti la casa dove la famiglia ha abitato. E dove Adriano Olivetti immerso in quella bellezza ha fondato i valori della sua azienda. La
panoramica sull’anfiteatro morenico, che circonda la città, è stata l’occasione per presentare il territorio come «una palestra a cielo aperto». La Dora invece è diventata l’icona della Federazione
della Canoa, perché il canale naturale del fiume è dove si esercitano gli atleti arrivati alle ultime olimpiadi, ad esempio Giovanni De Gennaro (doppio oro ai Giochi di Parigi). Partendo da alcuni recenti fatti di cronaca, il confronto si è spostato sulla questione sicurezza nelle città. Il sindaco Chiantore ha sottolineato l’importanza di sporgere sempre denuncia «perché questi fenomeni e condotte violente, peraltro non sempre ascrivibili come reato o tali da procedere d’ufficio, non vengono segnalate in quanto andrebbero perseguite con querela di parte, ma non la fa nessuno».
Oltre a rimarcare la necessità di incrementare le forze dell’ordine – «ad oggi sotto organico» – il primo cittadino eporediese ha anche ribadito il bisogno di mettere in campo un mix di azioni: «Non basta la repressione, ma serve anche l’educazione, oltre alla certezza della pena», la sua riflessione senza farne una questione politica, di destra o di sinistra. Prima di terminare il
collegamento, durato all’incirca un’ora, si è parlato infine della nuova manovra Finanziaria 2026: «Ricordo che le entrate dei Comuni sono ferme ormai da oltre 12 anni, non vediamo aumentare il
nostro gettito, ma nel frattempo i costi e le spese sono cresciute e dobbiamo cercare di mantenere invariati i servizi», ha concluso.
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