Aveva 65 anni

Chi era Federica Pagani, vedova di Pietro Raccagni, il macellaio ucciso durante una rapina in casa

Il marito fu ucciso in una rapina violenta con una bottigliata. Lei da allora si è battuta per le vittime di violenza

Chi era Federica Pagani, vedova di Pietro Raccagni, il macellaio ucciso durante una rapina in casa
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Da quel giorno, quel terribile giorno, si è dedicata anima e corpo a una personale battaglia per le vittime di morte violenta e le loro famiglie. Che oggi hanno una paladina in meno, anche se quello che ha fatto resterà imperituro. Si è spenta a 65 anni Federica Pagani, vedova di Pietro Raccagni, il macellaio ferito dai rapinatori l’8 luglio 2014 nella sua villa di Pontoglio e morto dopo 11 giorni di agonia.

Federica Pagani, una vita per le vittime di violenza

Federica Pagani, vedova di Pietro Raccagni, si è spenta a 65 anni mercoledì 30 agosto 2023. Una malattia fulminante non le ha lasciato scampo. La notizia della sua scomparsa, questa mattina, mercoledì 30 agosto, ha lasciato costernate le comunità del Bresciano dove abitava la donna:  in primis  Pontoglio, ma anche Lazise dove si era trasferita da qualche anno con gli amatissimi figli Luca e Sara che con lei lavoravano nella storica macelleria di famiglia (prima situata a Erbusco).

Il lutto colpisce tutti coloro che avevano avuto modo di conoscerla dietro il bancone, ma anche a livello nazionale per la battaglia intrapresa dopo la rapina in casa sua, al seguito della quale, dopo oltre 10 giorni di agonia, era morto l’amatissimo marito.

Una donna forte e coraggiosa

Una donna buona, forte e coraggiosa. Sempre sorridente, nonostante tutto. La sessantacinquenne è stata un punto di riferimento per molti. A Pontoglio (dove ha anche svolto il ruolo di assessore), a Erbusco e a Lazise. Ma non solo.  Nemmeno dalla tragedia si è fatta scalfire, anzi. Federica si era rimboccata le maniche, aveva continuato a lavorare per portare avanti il sogno di garantire un futuro ai suoi figli, iniziato con il marito, e si è attivata anche per avere maggiori risposte e garanzie dallo Stato, per gli indennizzi a favore delle vittime di morte violenta.

La morte di Pietro Raccagni

Era la sera dell’8 luglio 2014 quando a Pontoglio, in provincia di Brescia, Pietro Raccagni, macellaio di 53 anni, venne svegliato da un insolito rumore: nel cortile c’era una banda di rapinatori, stava fuggendo con la sua Mercedes. Erano circa le 2.40. Il cane non la smetteva di abbaiare. Pietro scese in taverna per controllare la situazione e vide i ladri che gli stavano portando via l’auto. Erano tre gli uomini che si trovò davanti quella notte. Il quarto, invece, era fuori a fare il palo.

Pietro Raccagni

Erano entrati dalla porta finestra e avevano preso le chiavi (anche della macelleria) e volevano scappare con l’auto. Capito quanto stava accadendo, chiamò il figlio Luca in aiuto. Il giovane si mise a rincorrere l’auto fino a quando fu richiamato dalla madre. Quello che successe in pochi minuti fu il caos.

Raccagni fu colpito da una bottiglia alla testa e cadde rovinosamente per terra. La chiamata ai soccorsi fu disperata e sul posto giunsero anche i carabinieri della Compagnia di Chiari. Le sue condizioni parvero subito disperate: ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Civile di Brescia, morì il 19 luglio 2014, dopo undici giorni di agonia.

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