Si è spenta a 75 anni

Chi era Barbara Balzerani: le Br, il sequestro Moro e la carriera da scrittrice

Membro delle Brigate Rosse, partecipò all'agguato di via Fani e gestì il rifugio di via Gradoli a Roma

Chi era Barbara Balzerani: le Br, il sequestro Moro e la carriera da scrittrice
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Il suo nome è stato legato per sempre a una delle pagine più cupe della storia italiana. E' morta a 75 anni Barbara Balzerani, membro delle Brigate Rosse con le quali partecipò al sequestro di Aldo Moro.

E' morta Barbara Balzerani

Nata a Colleferro (Roma)  il 16 gennaio 1949, ultima di cinque figli, nel 1969  si trasferisce nella Capitale con l'amica di Colleferro Gabriella Mariani (anche lei in seguito brigatista, arrestata nel 1978), per studiare Filosofia. Si laurea nel 1974 e trova lavoro in un asilo specializzato nell'assistenza per bambini disabili.

Contestualmente, inizia a frequentare gli ambienti della sinistra extraparlamentare, militando in Potere Operaio, organizzazione in cui conosce il marito Antonio Marini, da cui separerà poco dopo.

Le Brigate Rosse e il sequestro Moro

E' il 1975 quando aderisce alle Brigate Rosse. Prese parte a numerose "operazioni", tra cui l'omicidio di Girolamo Minervini e soprattutto l'agguato di via Fani.

Durante il sequestro di Aldo Moro occupò assieme a Mario Moretti, al quale era all'epoca legata sentimentalmente, la principale base operativa  brigatista di via Gradoli 96 a Roma. L'appartamento era affittato da tre anni sotto falso nome all'ingegner Mario Borghi, che in realtà era lo stesso Moretti.

La base venne scoperta a metà mattina del 18 aprile 1978, quando un condomino del palazzo segnalò una perdita d'acqua che rischiava di allagare il suo appartamento, l'idraulico scoprì che l'infiltrazione era causata dall'appartamento al piano di sopra. Intervennero i pompieri che sfondarono la porta e scoprirono il "telefono" della doccia lasciato aperto nel bagno.

Né Balzerani né Moretti erano presenti nella base nel momento dell'intervento delle Forze dell'ordine, avendo lasciato l'appartamento all'alba. e scampando così all'arresto.

Dopo la scissione delle Br guidò la fazione delle Brigate Rosse-Partito comunista combattente.

La fine delle Br e l'arresto

Fu tra gli ultimi ad essere arrestati, il 19 giugno 1985, assieme a Gianni Pelosi. Al momento dell'arresto aveva una pistola calibro 9. In questo periodo, prima dell'arresto, era detta la "primula rossa" delle Br.

Dal carcere rivendicò l'omicidio dell'ex sindaco di Firenze Lando Conti e venne condannata all'ergastolo.

Non si è mai pentita "ufficialmente"

Ufficialmente non si è mai pentita dell'attività con le Brigate Rosse, anche se più volte ha manifestato sentimenti critici verso quegli anni.

Nel 1993 dichiarò di provare "un profondo rammarico per quanti sono stati colpiti nei loro affetti a causa di quegli avvenimenti e che continuano a sentirsi offesi ad ogni apparizione pubblica di chi, come me, se ne è reso e dichiarato responsabile".

Dopo il carcere: l'attività da scrittrice

Il 12 dicembre 2006 le è stata concessa la libertà condizionale ed è tornata definitivamente in libertà, avendo scontato la pena (secondo i dettami della legge Gozzini), nel 2011, trovando lavoro per una cooperativa di informatica.

Successivamente, si è dedicata alla scrittura. I suoi libri:

  • Compagna luna, Milano, Feltrinelli, 1998
  • La sirena delle cinque, Santa Croce sull'Arno-Milano, Il Grandevetro-Jaca Book, 2003
  • Perché io, perché non tu, Roma, DeriveApprodi, 2009, prefazione di Erri De Luca
  • Cronaca di un'attesa, Roma, DeriveApprodi, 2011
  • Lascia che il mare entri, Roma, DeriveApprodi, 2014
  • L'ho sempre saputo, Roma, Derive Approdi, 2018
  • Lettera a mio padre, Roma, DeriveApprodi, 2020.
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