Chi è davvero Papa Leone XIV? La passione per lo sport e l'amore per la guida tra aneddoti e storie divertenti

Dietro l'abito del nuovo Pontefice si cela un uomo affabile, curioso, sportivo e profondamente umano. La gioia per l’elezione di Papa Leone XIV, al secolo Robert Francis Prevost, non è solo in Vaticano ma anche nel cuore della famiglia agostiniana, di cui il nuovo Papa è figlio. Proprio alcuni rappresentanti dell'ordine religioso, molto vicini al nuovo Santo Padre negli anni passati, nelle scorse ore hanno raccontato alcune curiosità su Leone XIV scavando nel profondo del suo carattere tra aneddoti e simpatiche storie.

Padre Pagano: "Con lui si crea subito fiducia"

"È il primo di noi agostiniani a diventare Papa", ha raccontato emozionato padre Giuseppe Pagano, del Convento di Santo Spirito a Firenze. Pagano conosce molto bene Prevost. I due hanno studiato insieme a Roma nel 1983 e poi lavorato fianco a fianco nella casa generalizia dell’Ordine.

"Viene da un cammino sincero di fede e preghiera. Si muoverà per la pace, cercherà nuovi equilibri nel mondo. Prenderà bene l’eredità di Francesco, poi lancerà la Chiesa in avanti".

Nonostante la cittadinanza statunitense, Leone XIV è considerato più latinoamericano che nordamericano. Missionario per molti anni in Perù, ha vissuto a contatto con i poveri ma sa anche parlare con i ricchi.

"Sa stare con entrambi. Questo lo rende molto credibile. Lo Spirito Santo ha illuminato il Conclave", dice ancora padre Pagano.

La sua capacità di stabilire un rapporto umano autentico viene descritta come uno dei suoi tratti più distintivi: "Con lui si crea subito fiducia".

La passione per lo sport, la "guida" e l'arte

Il nuovo Papa è una persona semplice, divertente e con molti hobby. Ama guidare, per ore, come momento di relax.

"Gli piace lo sport, soprattutto il calcio: è un grande tifoso della Roma", ha raccontato sempre Pagano. Dopo la recente partita tra Roma e Fiorentina, avrebbe scherzato dicendo: “La vittoria della Roma è il primo miracolo di Francesco dopo la morte”.

Ma non solo calcio: anche tennis – giocato fino a tarda sera – e, perché no, il teatro comico italiano. Padre Francesco Maria Giuliani, agostiniano della parrocchia Santa Rita a Roma, lo ricorda così intervistato su Canale 5: "Abbiamo mimato insieme Aldo, Giovanni e Giacomo. Sa stare allo scherzo, è molto simpatico".

Giuliani, che ha lavorato con Prevost negli incontri giovanili dell’Ordine, lo descrive come umile e accessibile.

"Parla inglese, italiano, spagnolo e una volta lo sentii parlare anche in slovacco. Traduceva per chi non conosceva le lingue. È un uomo che non ama essere servito. Anche da Cardinale, visto che ama guidare, mi ha raccontato che con l'autista faceva un po' e un po'".

Un'altra passione è quella per l'arta, la cui testimonianza arriva da una sua visita a Firenze, circa un anno fa, il 7 aprile 2024. Prevost si trovava infatti tra i confratelli di Santo Spirito, in occasione della presentazione del restauro della Trasfigurazione di Pier Francesco Foschi, pala d’altare conservata nella basilica. Era ancora cardinale, ma già punto di riferimento spirituale per tanti.

Tra continuità e ordine: un Papa centrista

Sul piano ecclesiale, chi lo conosce lo definisce equilibrato, moderato, capace di mettere ordine nelle intuizioni aperte da papa Francesco.

"Non è un conservatore, ma neanche un progressista. È un centrismo reale, fondato sul discernimento", ha raccontato padre Giuliani a Canale 5. E sul rapporto con i potenti del mondo, come l’ex presidente Donald Trump, aggiunge: "Non si farà tirare la giacchetta. Gli darà ragione quando sarà giusto e gli andrà contro quando sarà necessario".

Oggi, da Pontefice, Leone XIV è chiamato a guidare la Chiesa universale, ma chi lo conosce sa che porterà con sé il sorriso, l’umanità e il realismo di chi ha vissuto tra le periferie del mondo e le stanze della teologia, senza mai smettere di essere semplicemente “Robert”.