il chiarimento

Che differenza c'è tra richiamo e quarta dose (o terza)

Il vaccino anti-Covid potrebbe di fatto venire equiparato all'anti-influenzale.

Che differenza c'è tra richiamo e quarta dose (o terza)
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L'Aifa lo ha detto poche ore fa: probabilmente non ci sarà bisogno di una quarta  dose di vaccino, ma solo di un richiamo annuale. Che detta così può sembrare la stessa cosa. Anzi, a una prima lettura potrebbe sembrare che il primo richiamo sia la quarta dose, il secondo la quinta e via dicendo. Insomma, una sequela infinita di vaccini anti-Covid. Ma non è proprio così. Allora vediamo che differenza c'è tra richiamo e quarta dose.

Che differenza c'è tra richiamo e quarta dose (o terza)

Per spiegarlo bene dobbiamo fare un passo indietro di... una dose. La differenza infatti è ben spiegata nella distinzione tra richiamo e dose booster. Spesso i due termini vengono impropriamente utilizzati con lo stesso significato. In realtà hanno una connotazione ben differente. Il booster è un richiamo alla vaccinazione completa (due dosi) a 4 mesi dalla seconda dose, mentre la terza dose fa parte del ciclo completo, è destinata alle persone con determinate fragilità e particolarmente a rischio.

In parole povere, la quarta dose farebbe parte del ciclo di vaccinazione, mentre il richiamo servirebbe a mantenere o ripristinare la risposta immunitaria. Un po' come per l'anti-influenzale cui ogni anno si sottopongono milioni di italiani. E come tale potrebbe anche non essere considerato obbligatorio, soprattutto se la situazione dovesse - come sembra - migliorare ulteriormente.

Quarta dose? Non sarà necessaria (forse)

A spiegare che la quarta dose non sarà probabilmente necessaria è stato il direttore generale dell'Aifa Nicola Magrini

"Non sarà una quarta dose ma un richiamo, speriamo annuale e dovremo fraternizzare anche quello" ha chiarito ad Elisir, su Rai Tre.

"L'efficacia di questi vaccini è andata anche meglio del previsto, rispetto al fatto che si siano scoperti così in fretta, che il dato degli studi sia stato del 95% di efficacia e che sia stato confermato nel 1° trimestre di utilizzo reale. C'è stata poi una lenta graduale perdita di efficacia anche per una variante che l'ha parzialmente ridotta". La comunità scientifica, "ne ha concordemente visto lo straordinario beneficio ovunque", ha proseguito il numero uno dell'Aifa.

Parere condiviso anche dal sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri che si è espresso in merito su SkyTg24

"Escludo categoricamente che serva una quarta dose a breve. Nel tempo dipenderà da quello che ci dirà la scienza sul calo della nostra immunità e sulla circolazione del virus, in un futuro più o meno prossimo. Se a ottobre questo virus ricomincerà a circolare e gli ospedali si riempiranno alcune persone, quelle più a rischio, avranno più bisogno di un richiamo".

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