Il Censimento permanente della popolazione 2024 dell’Istat restituisce l’immagine di un Paese che continua a ridursi nei numeri, ad invecchiare rapidamente e a cambiare profondamente nella struttura delle famiglie.
Accanto al calo delle nascite e alla crescita degli anziani, emerge con forza un fenomeno sociale ormai strutturale: l’aumento delle coppie senza figli che scelgono di condividere la propria vita con cani e gatti.
Popolazione sotto i 59 milioni e uomini in diminuzione
Nel 2024 la popolazione residente in Italia resta sotto la soglia dei 59 milioni, fermandosi a poco più di 58 milioni e 900mila persone. Rispetto all’anno precedente si registra un calo di oltre 27mila residenti, una diminuzione contenuta ma costante, che conferma il trend negativo degli ultimi anni.
Le donne rappresentano il 51% della popolazione, mentre gli uomini continuano a diminuire in proporzione. Il rapporto è di 96 uomini ogni 100 donne, uno squilibrio che diventa sempre più marcato con l’aumentare dell’età.
Fra gli ultracentenari, che costituiscono il 4,1% della popolazione, le donne arrivano addirittura all’82,4%, segno di una longevità femminile nettamente superiore.

Stranieri in crescita, Nord più dinamico del Sud
A contenere il calo complessivo della popolazione contribuisce ancora la presenza degli stranieri, che superano quota 5 milioni. Gli stranieri rappresentano oggi il 9,1% dei residenti, in aumento rispetto all’8,9% di due anni fa. Quasi la metà proviene da Paesi europei, con la Romania che si conferma la comunità più numerosa.
Questa componente incide anche sulla geografia demografica del Paese. Il Nord registra una lieve crescita della popolazione in tutte le regioni, ad eccezione di Valle d’Aosta e Friuli-Venezia Giulia. Al contrario, nel Sud e nelle Isole il numero dei residenti diminuisce ovunque, senza eccezioni.
Sempre meno bambini, natalità ai minimi storici
Il dato più critico riguarda i bambini. Le culle sono sempre più vuote e la natalità tocca un nuovo minimo storico. Il numero medio di figli per donna scende da 1,20 nel 2023 a 1,18 nel 2024. I nati residenti in Italia non raggiungono le 370mila unità, circa 10mila in meno rispetto all’anno precedente.

Secondo l’Istat, questa diminuzione è quasi interamente legata al calo delle nascite da coppie con entrambi i genitori italiani, che segnano un -3,3% e rappresentano comunque il 78,2% del totale delle nascite.
L’Italia invecchia: più anziani che bambini
Mentre diminuiscono i bambini, aumentano gli anziani, soprattutto i cosiddetti “grandi anziani”. Gli over 85 sono 2 milioni e 410mila, con un incremento di 90mila persone in un solo anno.
Il confronto generazionale è sempre più sbilanciato: nel 2024, per ogni bambino sotto i sei anni ci sono sei anziani, mentre nel 2011 erano 3,8.

L’indice di vecchiaia, che misura il numero di persone con più di 65 anni ogni 100 giovani tra 0 e 14 anni, passa dal 200% del 2023 al 208% nel 2024.
L’età media della popolazione sale a 46,9 anni, confermando l’Italia tra i Paesi più anziani d’Europa.
Boom di cani e gatti nelle famiglie senza figli
In un contesto di forte calo delle nascite, cresce invece il numero delle famiglie con animali domestici. Nel 2024 sono circa 10 milioni le famiglie che possiedono almeno un animale, pari al 37,7% del totale.

Nel complesso, gli animali domestici presenti nelle case degli italiani sono circa 25 milioni e 500mila. I più diffusi restano cani e gatti: il 22,1% delle famiglie ha almeno un cane, mentre il 17,4% possiede almeno un gatto.
Il dato più significativo riguarda le coppie senza figli sotto i 65 anni: in questo gruppo aumenta di 10 punti percentuali la quota di chi vive con almeno un animale domestico. Un fenomeno che riflette nuovi modelli familiari, in cui cani e gatti assumono sempre più spesso un ruolo affettivo centrale.
Meno decessi, ma il saldo resta negativo
Nel 2024 cala anche la mortalità. Il tasso scende dall’11,4 all’11,1 per mille e i decessi totali, oltre 650mila, diminuiscono del 2,7% rispetto al 2023. Il numero torna così su livelli simili a quelli precedenti alla pandemia.
Tuttavia, il saldo naturale resta ampiamente negativo: le morti continuano a superare di gran lunga le nascite, contribuendo alla contrazione della popolazione.
La fotografia di un Paese che cambia
Il censimento Istat consegna dunque l’immagine di un’Italia con meno uomini, meno bambini e sempre più anziani. Ma racconta anche un cambiamento profondo nelle scelte di vita: famiglie più piccole, meno figli e un numero crescente di animali domestici, soprattutto tra le coppie senza figli.
Un Paese che invecchia e si restringe, ma che allo stesso tempo ridefinisce il proprio modo di vivere e di costruire legami.