C'è un esposto

Caso Peppa Pig: "No cartoni gay in Rai". Littizzetto: "Due mamme sono la normalità"

La comica torinese interviene sull'argomento: "Tutta questa polemica mi fa rabbrividire".

Caso Peppa Pig: "No cartoni gay in Rai". Littizzetto: "Due mamme sono la normalità"
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Non accennano a spegnersi le polemiche intorno alla presenza di una famiglia Lgbt all’interno del cartone britannico Peppa Pig, con il nuovo personaggio Penny Polar Bear, amica della protagonista, che ha due mamme.

Piovono critiche sulla famiglia arcobaleno in Peppa Pig

Tane le figure politiche ed istituzionali che si sono espressi a riguardo. Primo tra tutti Federico Mollicone, responsabile cultura di Fratelli d’Italia e commissario della Vigilanza Rai che ha chiesto alla tv di Stato di non trasmettere la puntata.

"Inaccettabile la scelta degli autori del cartone animato di inserire un personaggio con due mamme. Non possiamo accettare l’indottrinamento gender".

Sulla medesima onda la petizione online “No ai cartoni gay per bambini sulla Rai avanzato sul sito del comitato Pro Vita & Famiglia Onlus.

"Intollerabile usare cartoni animati in salsa LBTQIA+ per influenzare la mente dei bambini e normalizzare situazioni che si fondano sull’ideologia gender".

Per finire, anche l'ex ministro alle politiche famigliari, Carlo Giovanardi, insieme all’ex Presidente del Forum Famiglie, Luisa Santolini, ha presentato un esposto formale al Comitato di Applicazione del Codice di Autoregolamentazione Media e Minori contro Peppa Pig.

"Nel momento in cui una trasmissione dedicata a bambini della prima infanzia si presenta un figlio di due madri, si indica un comportamento illecito, anzi, un’istigazione a delinquere, perché ricorrere all’utero in affitto è reato penalmente perseguibile nel nostro paese".

Luciana Littizzetto: "Due mamme sono la normalità"

In opposizione a queste dure critiche e polemiche contro la famiglia Lgbt introdotta in Peppa Pig, si è espressa nelle ultime ore, anche Luciana Littizzetto. Con "Che tempo che fa" che ripartirà solo a ottobre, la comica torinese ha colto l'occasione del Festival della Comunicazione di Camogli, intervistata dal collega Luca Bizzarri, per commentare tutto il polverone mediatico che si è scatenato sul cartone animato per bambini:

“La normalità sono magari due mamme”.

Questo il suo intervento:

"Tutta questa polemica di Peppa Pig è una roba che ti fa rabbrividire! Adesso in una puntata che andrà in onda in Rai ci sarà un'amica di Peppa che ha due mamme. Peppa Pig invece ha un fratellino, un papà che guida la macchina e lavora, ma non so dove vada a lavorare. Su questa cosa di un maiale che guida un'auto nessuno ha detto nulla. Come su Paperino con Qui Quo Qua che mangiano il pollo arrosto. Cioè è un cannibale. O Kung Fu Panda che ha due papà, tra cui un'oca cignoide. E Pinocchio che è un figlio di legno. Su queste cose non si dice niente, invece adesso, paranoia.

Poi tra l'altro dicevo che nella famiglia di Peppa Pig la mamma fa la casalinga, prepara le frittelle e legge giornale di giardinaggio. Il nonno dorme sempre sulla poltrona, la nonna colleziona cappellini. Improvvisamente vengono fuori in questa puntata le due mamme e si scatena l'inferno, quando la quotidianità e la normalità sono magari due mamme e non il nonno che dorme sempre sulla poltrona. Ci sono dei nonni che giocano a briscola dalla mattina alla sera o che ancora lavorano. Noi vogliamo quella storia là, che magari è una storia che ci mette tranquillità, ma non esiste più. E quindi andare lì alla slavagnare, secondo me, è proprio veramente un segnale che c'è qualcosa che non funziona".

Infine il riferimento anche allo scandalo scoppiato su Sanna Marin, la premier finlandese finita nell'occhio del ciclone dopo che il suo filmato del festino con amici era diventato di dominio pubblico:

"La premier della Finlandia che va a ballare in discoteca e si mette in dubbio la sua bravura, ma che cosa stiamo dicendo? Ma della sua vita privata può fare quello che vuole. Dobbiamo andare a sgattare e mettere in discussione. Tutto questo è invece è una mancanza di libertà. Sono segnali e che ci devono mettere in allarme perché quelle cose lì sono poi che pian pianino sgraffignano la libertà".

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