Caso hackeraggio: spiato anche Marcell Jacobs. E spunta pure il Mossad...
Il velocista nel mirino due giorni dopo la vittoria olimpionica di Tokyo
L'affare si ingrossa. Emergono dettagli sorprendenti nell’indagine della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Milano su una rete di cyber-spionaggio che ha violato la privacy di numerosi personaggi pubblici. Tra questi anche Marcell Jacobs, campione olimpionico dei 100 metri a Tokyo 2020. Al centro della vicenda spicca la figura di un avvocato padovano, accusato di aver commissionato il dossieraggio ai danni dell'atleta, a soli giorni dalla sua vittoria olimpica.
Hackerati i telefoni di Jacobs e del suo staff
Come racconta Prima Padova, secondo quanto riportano gli atti dell’inchiesta, il legale avrebbe richiesto l’intervento di Carmine Gallo, ex funzionario di polizia e CEO dell’agenzia investigativa Equalize, ora ai domiciliari. L'ex militare, a sua volta, avrebbe coinvolto due hacker di alto profilo, Lorenzo Di Iulio e Gabriele Pegoraro, per portare a termine il dossier illegale.
Pegoraro, dirigente della Bitcorp, società che svolge anche intercettazioni per la Procura di Milano, avrebbe ricevuto da Gallo il mandato di sorvegliare le comunicazioni di Jacobs e del suo staff tramite l’installazione di un trojan sui loro dispositivi.
Lo stesso hacker, originario di Vicenza, sarebbe stato incaricato di creare quattro dossier riservati su figure di alto profilo, tra cui Gianni Dragoni, caporedattore del Sole 24 Ore, Giovanni Gorno Tempini, presidente del cda di Cassa Depositi e Prestiti, Giuliana Paoletti, console onorario del Regno di Danimarca, e Guido Rivolta, dirigente responsabile della comunicazione di Cdp.
Coinvolto un avvocato padovano
Il coinvolgimento di un avvocato padovano, attualmente ignoto, aggiunge un ulteriore strato di complessità e sorpresa alla vicenda. Gli inquirenti sono al lavoro per identificare questa figura chiave, che sembra aver avuto contatti con Gallo già dai primi giorni di agosto 2021, poco dopo la storica vittoria di Jacobs alle Olimpiadi.
Dai messaggi intercettati emerge un’intensa pianificazione, in cui il legale avrebbe fornito indicazioni specifiche sui periodi da monitorare, garantendo un pagamento anticipato e una presenza affidabile nelle comunicazioni con Gallo, per assicurarsi il buon esito del "lavoro".
C'entra pure il Mossad
Tra i clienti della società Equlize figurano anche servizi di intelligence stranieri. Il Mossad israeliano avrebbe richiesto due tipi di servizi: il monitoraggio degli attacchi informatici provenienti dalla Russia e il tracciamento dei movimenti bancari del gruppo Wagner, la compagnia di mercenari russi. L'offerta economica era di un milione di euro, con la promessa di fornire in cambio informazioni sul traffico illecito di gas iraniano in Italia.