Da Prima Lecco

Cane ingoia mozzicone di spinello al parco e resta intossicato

"Il mio cane era irriconoscibile: apatico, barcollava e aveva perdite"

Cane ingoia mozzicone di spinello al parco e resta intossicato
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Negli ultimi tempi, a Lecco, in Lombardia, è emerso un problema legato alla sicurezza e alla pulizia delle aree dedicate ai cani. Nella cittadina lacustre - dove sempre più persone scelgono di avere un amico a quattro zampe - la mancanza di rispetto verso questi spazi è motivo di preoccupazione per molti proprietari di animali domestici.

Cane ingoia mozzicone di spinello: intossicato

Emblematico il recente episodio che ha suscitato particolare allarme: il proprietario di un Akita, si è trovato a correre dal veterinario dopo che il suo cane aveva ingerito un mozzicone di spinello nel parco di via Crollalanza, nel quartiere di Olate.

"Il mio cane era irriconoscibile: apatico, barcollava, aveva perdite di urina. Era evidentemente intossicato", racconta il proprietario. "Tra visite, test per le droghe, esami del sangue e delle urine, e un’ecografia, ho speso 220 euro. Ma la cosa più grave è stato vederlo soffrire. Non è nemmeno la prima volta che accade".

Un precedente analogo

Come riporta Prima Lecco, un'altra situazione critica si è verificata nello stesso parco, quando il proprietario di un Golden Retriever, è riuscito a impedire al suo cane di ingerire un filamento elastico trovato a terra.

"Questo parco dovrebbe essere uno spazio sicuro per i nostri animali, ma spesso è frequentato da persone che lasciano rifiuti ovunque. La sera, diventa un luogo per fumare spinelli e abbandonare bottiglie, lattine e resti di cibo", spiega R. "Abbiamo trovato persino oggetti come una valigia, un monopattino, vestiti e uno spazzolino da denti. La situazione va avanti così da mesi".

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Cani al parco

Segnalazioni inascoltate

La comunità dei proprietari di cani lamenta anche problemi di manutenzione e sicurezza. L’area di sgambamento di Olate, aperta 24 ore su 24, è priva di illuminazione e spesso trascurata.

"Temiamo che qualcuno possa disseminare bocconi avvelenati, considerando gli scarti di cibo che troviamo spesso per terra", continua R. "Vorremmo che l’area fosse chiusa durante la notte, dotata di videosorveglianza e gestita con maggiore attenzione. Sarebbe importante rimuovere regolarmente le foglie e i rifiuti. È un peccato, perché questo parco è bello: offre ombra d’estate, una fontana, cestini e panchine".

Anche altre aree cani della città presentano carenze. La signora B., proprietaria di un Cirneco dell’Etna, segnala che anche l’area di via Risorgimento, nonostante sia recente, ha già avuto problemi, come una maniglia rotta e la presenza di vespe vicino alla fontana. L’area di viale Turati, invece, versa in uno stato di degrado e per mesi è rimasta con il cancello danneggiato.

La signora P., proprietaria di un meticcio, aggiunge un’altra critica:

"Alcune persone utilizzano impropriamente i parchi per cani. In via Nassiriya, ad esempio, c’è molta sporcizia, e mio marito si è persino tagliato con un coccio di vetro".

Simili difficoltà vengono riportate anche dai frequentatori dell’area di Olate, dove i mozziconi di sigaretta rappresentano un pericolo soprattutto per i cuccioli.

colpo di calore cane
Cane all'aria aperta

Un appello per la cura degli spazi pubblici

I proprietari di cani lanciano un appello per migliorare la gestione delle aree di sgambamento.

"Servono più cura e controlli", conclude una proprietaria di un Setter inglese. "Gli spazi devono essere puliti e sicuri. Ad esempio, l’area nuova di via Rinascimento è carina, ma mancano alberi per l’ombra. È un peccato vedere che queste zone, pensate per i nostri animali, siano così trascurate".

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