Canal Grande verde fluo a Venezia: c'è un indiziato e rischia una multa di "ben" 200 euro di multa
Lo stabilisce la legge che risponde al reato di getto pericoloso di cose nelle acque della Laguna
Dopo che è stato rivelato il "tracciante", non pericoloso per la salute cittadina, che ha tinto di verde fluo le acque del Canal Grande di Venezia, le Forze dell'Ordine sono ora alla ricerca del responsabile che ha compiuto un gesto simile. Il mistero aleggia ancora sul vero indiziato e sul motivo che ha causato tutto ciò: atto vandalico? Grossolano errore? Incidente? Domande a cui si sta cercando di dare una risposta. In attesa dei riscontri decisivi, è certo che il colpevole andrà incontro a una multa salatissima... anzi no, rischia solo una sanzione di "ben" 200 euro.
Canal Grande verde fluo: solo 200 euro di multa al responsabile
Ebbene sì, avete letto giusto. Come raccontato da Prima Venezia, a causa di una legge specifica, il responsabile che ha colorato di verde fluo le acque del Canal Grande rischierà solo una multa di 206 euro.
A determinare una così leggera sanzione pecuniaria, solo nella fattispecie che si sia trattato di un gesto volontario, è infatti il reato di getto pericoloso di cose. Non proprio una batosta, come si può presupporre di fronte a un gesto tanto eclatante. Le Forze dell'Ordine, guidate dal Prefetto Michele Di Bari, stanno però continuando nelle indagini per cercare di capire chi possa aver fatto una cosa simile e soprattutto per quale motivo.
Il mistero aleggia ancora sul responsabile, mentre sulla sostanza che ha tinto di verde le acque veneziane i dubbi sono stati diradati. Il colore verde, infatti, come accertato dai Vigili del Fuoco congiuntamente alla Polizia locale di Venezia e all’ARPAV, è stato prodotto dalla fluoresceina, un tracciante in polvere che viene immesso in tutte quelle circostanze ove si verifica una perdita di acqua per comprenderne il tragitto seguito.
Sotto la luce del sole la fluoresceina ha bisogno per dissolversi anche di qualche giorno in funzione dei quantitativi di polvere utilizzati e l’effetto è ancora più visibile con l’irraggiamento solare. La scheda di sicurezza (classificazione secondo GHS Regolamento 1272/CE CLP) riporta che la sostanza non è pericolosa per l’ambiente acquatico e non contiene componenti persistenti, bioaccumulabili e tossiche (PTB).
Cosa è successo a Venezia
Ricapitoliamo la storia che da domenica, 28 maggio 2023, sta tenendo i riflettori puntati su Venezia e soprattutto sul Canal Grande di Rialto dove l'acqua è diventata improvvisamente verde fluorescente, a causa di un non precisato sversamento di un liquido.
L'immaginario di molti viene sicuramente stimolato nella direzione di un atto vandalico. Di una protesta. O di un gesto volontario, magari per attirare l'attenzione su qualche tema. Tuttavia, con il passare del tempo, le ipotesi degli inquirenti si sono dirette verso altri "lidi". In questa fase si pensa a un errore grossolano di qualche professionista, magari nel campo dell'idraulica, dato che il prodotto fluorescente è utilizzato proprio per verificare la presenza o meno di perdite nelle tubature.
Errore grossolano, quindi, perché chi l'avrebbe utilizzato, forse, si sarebbe spinto un po' oltre nei quantitativi, finendo per sversare in mare troppo materiale. Materiale che poi, come è noto, a Venezia, finisce nella Laguna. Il lavoro della Polizia locale è incessante fin dai primi minuti, anche avvalendosi del sofisticato sistema di videosorveglianza. Si punta, insomma, a scandagliare la città nei pressi di Rialto e fino alla fermata di Sant'Angelo per verificare se qualche vandalo possa aver combinato il guaio "in diretta", sotto l'occhio del grande fratello...
Ma tra le ipotesi, come detto, quella di uno sversamento in uno scarico o in un lavandino, all'interno di abitazioni private o alberghi, sembra altrettanto credibile. E più difficile da ricostruire. In programma c'è un'analisi complessa a ritroso sui liquidi, per provare a tracciare il percorso al contrario e risalire alla fonte. Questo, forse, potrebbe dare qualche risposta.