Calabria, Lombardia, Marche, Veneto e Liguria a un passo dalla zona gialla
Ecco le proiezioni basate sulle analisi del matematico del CNR Giovanni Sebastiani.
La pandemia galoppa, anche l'Italia - sebbene non sia in situazioni drammatiche come altri Paesi europei dove il mix tra allentamento di misure di contenimento e soglia più bassa di vaccinati ha portato a situazioni gravissime - si trova a fare i conti con la necessità di correre ai ripari, soprattutto in alcune regioni.
Le regioni a rischio zona gialla
Le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo 'M.Picone', del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) - basate sui dati epidemiologici della Protezione civile e su quelli sull'occupazione negli ospedali forniti dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) - indicano cinque regioni a rischio.
La più vicina alla zona gialla sarebbe la Calabria, per via dei valori relativi ai ricoveri nei reparti ordinari e nelle terapie intensive, mentre Lombardia, Marche, Veneto e Liguria potrebbero raggiungere valori da zona gialla nelle prossime settimane.
I dati
Calabria: superata la soglia del 10% delle terapie intensive (è all'11% circa) con trend di crescita, mentre è al 14,5% per i reparti ordinari, dove da 9 giorni subisce un'improvvisa crescita lineare con tasso di aumento pari a circa 0,39% al giorno. Secondo l'esperto, entro martedì prossimo si prevede che sia oltre le soglie per la zona gialla.
Lombardia: ricoveri nei reparti ordinari al 14% circa, in crescita lineare nelle ultime due settimane con tasso di aumento pari a circa 0.30% al giorno. L'occupazione delle terapie intensive è di circa l'8%, in crescita lineare nelle ultime due settimane e con un tasso di aumento pari a circa lo 0,30% al giorno. Nei primi giorni della prossima settimana si prevede che si oltrepassi la soglia del 15%: secondo l'esperto martedì 14 dicembre la Lombardia dovrebbe avere i numeri da zona gialla.
Marche: l'occupazione dei reparti di terapia intensiva è del 10,5% circa, con trend di aumento, e nei reparti ordinari al 10,5% circa, con una crescita lineare negli ultimi dieci giorni e un tasso pari a circa 0,29% al giorno.
"Se quest'ultimo rimanesse invariato, porterebbe in poco più di 15 giorni oltre la soglia del 15%, e quindi a numeri da zona gialla", chiarisce il matematico.
Veneto: l'occupazione delle terapie intensive è al 12% circa, con trend di crescita, mentre è al 9,5% nei reparti ordinari, con crescita lineare nelle ultime due settimane e tasso pari a circa lo 0,31% al giorno. Se rimanesse invariato, secondo Sebastiani, porterebbe oltre la soglia del 15% in poco meno di tre settimane.
Liguria: terapie intensive occupate per l'11,5% circa, con trend in crescita, e i reparti ordinari per il 10% circa, con un trend di crescita lineare negli ultimi 15 giorni e un tasso di aumento pari a circa lo 0,26% al giorno. Anche qui i numeri da zona gialla, se il trend rimanesse questo, si verificherebbero in tre settimane.
"Frenata dei ricoveri, invece, a Bolzano e in Friuli che potrebbero quindi evitare l'ingresso in zona arancione, mentre nel Lazio si osserva un appiattimento delle curve dei ricoveri", rileva ancora Sebastiani.
Cosa succede in zona gialla?
Cosa cambia in termini di regole per le regioni che entrano in zona gialla? Vige l'obbligo di tenere la mascherina anche all'aperto.
Solo chi ha il Green pass "rafforzato" potrà:
- Andare al bar e al ristorante al chiuso
- Andare in palestra e nelle piscine al chiuso
- Andare al cinema e al teatro
- Salire sugli impianti da sci
- Entrare alle fiere e ai convegni;
- Andare nei parchi di divertimento
- Andare alle terme.
I parametri attuali per il cambio di colore delle regioni
Ma quali sono in parametri che fanno scattare il cambio di colore?
Per passare da zona bianca a zona gialla possono verificarsi quattro possibili condizioni:
- Se tre valori sono tutti fuori scala: i posti letto nelle terapie intensive superano il 10%, quelli nei reparti normali il 15%, inoltre si registrano 50 o più casi settimanali di nuovi contagi per 100mila abitanti;
- Se si registrano 150 o più casi settimanali di nuovi contagi per 100mila abitanti, e si unisce in più un'altra condizione: o i posti letto nelle terapie intensive superano il 10%, oppure quelli nei reparti normali il 15%.
- Se si registrano occupati in terapia intensiva oltre il 20%.
- Se si registrano ospedalizzati oltre il 30%.