Caffè, salsa di pomodoro, miele e formaggio: i richiami alimentari della settimana
Coinvolti prodotti di note marche. Se li avete acquistati, meglio non consumarli e restituirli

Prodotti molto diffusi, utilizzati nelle case di milioni di italiani. Nel corso degli ultimi giorni le allerte alimentari del Ministero della Salute hanno riguardato numerosi prodotti.
Da non dimenticare, poi, i casi di botulino, che hanno provocato tre vittime, portando al ritiro di una polpa di guacamole e di alcuni lotti di friarielli (leggi qui cosa è successo e quali sono i cibi a cui fare attenzione).
Tossina pericolosa nel caffè
Tra i richiami c'è un lotto di caffè macinato classico a marchio Gimoka per la possibile presenza della micotossina ocratossina A oltre i limiti consentiti dalla legge. Il prodotto interessato è venduto in confezioni da 250 grammi, con il numero di lotto D11A e il termine minimo di conservazione (TMC) 11 aprile 2027.

Il caffè richiamato è stato prodotto dall’azienda Gruppo Gimoka nello stabilimento di Andalo Valtellino, in provincia di Sondrio.
Eccesso di ocratossina: i rischi
L'Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha pubblicato un parere scientifico sui rischi per la salute pubblica connessi alla presenza negli alimenti di ocratossina A (OTA), una microtossina prodotta naturalmente da alcune muffe, che può essere presente in una serie di alimenti tra cui cereali, carne conservata, frutta fresca e secca, e formaggi.
Dall’ultima valutazione Efsa del 2006 sono emersi nuovi dati che indicano che l'OTA può essere genotossica poiché danneggia direttamente il DNA. Gli esperti hanno confermato che può essere anche cancerogena per il rene. Pertanto gli esperti hanno calcolato il cosiddetto margine di esposizione (MOE). Si tratta di un calcolo utilizzato dai valutatori del rischio per analizzare possibili timori in termini di sicurezza derivanti dalla presenza in alimenti e mangimi di sostanze sia genotossiche sia cancerogene.
Passata di pomodoro richiamata
Presenza di un corpo estraneo è alla base del richiamo di un lotto di passata di datterini a marchio Granoro Dedicato.
Il prodotto in questione è venduto in bottiglie da 350 grammi, con il numero di lotto M214 e il termine minimo di conservazione (TMC) 31 dicembre 2026.
La passata richiamata è stata prodotta dall’azienda La Formica Srl per il Pastificio A. Mastromauro Granoro Srl nello stabilimento di Scafati, in provincia di Salerno.
Miele Ambrosoli
Possibile presenza di latte invece in alcuni lotti di Miele Ambrosoli.
Nello specifico i richiami riguardano i seguenti prodotti, tutti venduti a marchio Ambrosoli:
- Mielness miele e cannella, lotto C1212 venduto in vasetti da 180 grammi con TMC del 31/12/2027,
- Mielness miele e cannella lotto D06112 venduto in vasetti da 180 grammi con TMC del 30/06/2028
- Mielness miele e zenzero lotto C1015 venduto in vasetti da 180 grammi con TMC del 31/10/2027.

Il miele richiamato è stato prodotto da G.B. Ambrosoli SpA a Uggiate Con Ronago, in provincia di Como.
Listeria nel formaggio
L'ennesimo richiamo per la possibile presenza di Listeria riguarda invece il formaggio saporito d'alpeggio a marchio Tessaro Spa. Il lotto a rischio è il numero L.25085 prodotto dal Caseificio sociale Catinaccio a Sen Jan in provincia di Trento e venduto in forme intere.

Clicca qui per il richiamo integrale.
Listeria, di cosa parliamo
La Listeria monocytogenes è un batterio che resiste molto bene alle basse temperature e all’essiccamento, in alimenti conservati a temperatura di refrigerazione (4°C). È invece molto sensibile alle usuali temperature di cottura domestica degli alimenti.
La gravità della sintomatologia in caso di assunzione varia sensibilmente in funzione della dose infettante e dello stato di salute dell’individuo colpito. Si va da forme simil-influenzali o gastroenteriche, accompagnate a volte da febbre elevata fino, nei soggetti a rischio, a forme setticemiche, meningiti o aborto.
Listeria: cosa fare per prevenire
Per prevenire è necessario prestare massima attenzione alle corrette modalità di conservazione, preparazione e consumo degli alimenti indicate in modo preciso nell'etichetta presente sulla confezione, che normalmente comportano la cottura prima del consumo.
L’adozione di semplici regole di igiene nella manipolazione degli alimenti, anche a livello domestico, riduce infatti il rischio di contrarre la malattia.
In particolare serve:
- lavarsi spesso le mani, pulire frequentemente tutte le superfici e i materiali che vengono a contatto con gli alimenti (utensili, piccoli elettrodomestici, frigorifero, strofinacci e spugnette);
- conservare in frigorifero gli alimenti crudi, cotti e pronti al consumo in modo separato e all’interno di contenitori chiusi;
- cuocere bene gli alimenti seguendo le indicazioni del produttore riportate in etichetta;
- non preparare con troppo anticipo gli alimenti da consumarsi previa cottura (in caso contrario conservarli in frigo e riscaldarli prima del consumo);
- non lasciare i cibi deperibili a temperatura ambiente e rispettare la temperatura di conservazione riportata in etichetta.
Cosa fare se li avete acquistati
Come sempre in questi casi l'indicazione è di non consumare i prodotti con i numeri di lotto e i termini minimi di conservazione contenuti nell'avviso (tutti gli altri si possono mangiare senza problemi) e di restituirli al punto vendita d’acquisto per il rimborso o la sostituzione.
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