Caffè all'olio d'oliva di Starbucks stroncato dal Consorzio di tutela: "Non farà successo in Italia"
Sul nuovo prodotto della multinazionale americana, ha parlato il Conte Caballini di Sassoferrato, presidente del Consorzio di tutela del Caffè espresso tradizionale italiano
"Ovviamente mi posso sbagliare, ma non credo che questo prodotto farà grande successo in Italia". A qualche giorno dal lancio ufficiale del caffè all'olio d'oliva di Starbucks sul mercato nazionale, il conte Giorgio Caballini di Sassoferrato, presidente dello storico Consorzio di tutela del Caffè espresso tradizionale italiano di Treviso, ha detto la sua sulla novità della multinazionale americana, un'idea che fin da subito ha fatto storcere un po' il naso, almeno ai "puristi" del caffè.
"Non credo che il caffè all'olio d'oliva farà successo in Italia"
Di primo acchito, il pensiero di mescolare il caffè con l'olio d'oliva non è che lasci propriamente convinti, eppure, dallo scorso 22 febbraio 2023, Starbucks, colosso della caffetteria internazionale, ha deciso di lanciare anche sul mercato italiano il nuovo marchio registrato "Oleato", una linea di bevande che appunto aggiungono l'olio extravergine d'oliva al caffè.
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"Il mondo del caffè sta per cambiare" afferma Starbucks su Instagram.
Ma sarà veramente così? Nella patria dove il caffè, soprattutto nella versione espresso, rappresenta un elemento cardine della nostra tradizione, il fatto di miscelarlo con l'olio d'oliva verrà realmente accettato senza problemi?
Staremo a vedere se sarà così, nel frattempo, per farci un'idea di come è stata presa questa novità di Starbucks e capire il punto di vista di chi opera in questo settore, abbiamo intervistato il Conte Giorgio Caballini di Sassoferrato, presidente del Consorzio di tutela del Caffè espresso tradizionale italiano di Treviso.
"Di punti vendita Starbucks qui nella nostra zona non ce ne sono, il più vicino si trova a Verona. Io non ho avuto modo personalmente di assaggiarlo, però un mio conoscente di Milano sì e mi ha riferito che la cosa gli ha impastato la bocca. Non è rimasto particolarmente soddisfatto. Però Starbucks, che è la prima multinazionale di questo settore, quando lancia un prodotto vuol dire che qualche test lo ha fatto e che ha ricevuto buoni riscontri se ha deciso di metterlo in vendita".
Alla domanda se realmente il prodotto "Oleato" di Starbucks farà breccia nel mercato italiano, il Conte Caballini risponde schietto:
"Personalmente non credo che in Italia farà grande successo, anche se ovviamente mi posso sbagliare. All'estero, soprattutto tra i giovani, probabilmente sì perché sono abituati a prodotti di questo tipo, a far miscele di vari prodotti alimentari, soprattutto in America dove i gusti sono un po' particolari".
In riferimento al fatto di miscelare il caffè con altre tipologie di prodotti alimentari, il presidente del Consorzio di tutela del Caffè espresso tradizionale italiano ci porta una sua diretta esperienza in merito:
"Noi abbiamo un prodotto particolare che abbiamo brevettato con nome di caffè light. E' un caffè senza le cere e quindi è più digeribile e con meno caffeina. Questo si ottiene con un solvente naturale. Noi invece di aggiungere l'olio, togliamo i grassi superficiali e quindi il procedimento è proprio il contrario".
"Oleato": caffè all'olio da Starbucks
Ma da dove è nata l'idea di questa fusione? Come spiegato da Howard Schultz - amministratore delegato ad interim di Starbucks - i prodotti del marchio "Oleato" hanno avuto origine nel settembre 2022 mentre l'Ad della multinazionale di caffè si trovava in Sicilia.
Qui ha scoperto l’abitudine di molti siciliani di consumare un goccio d’olio al mattino, usanza considerata una panacea per l’organismo perché può favorire il tratto intestinale, oltre a svolgere un’importante funzione gastroprotettrice.
Shultz ne resta così affascinato e comincia a chiedersi se possa declinare questo rituale nel colosso posto sotto la sua egida, che da anni si occupa di proporre i suoi prodotti di caffetteria a mezzo mondo. Ciò che ne è uscito è stata una insolita trovata: aggiungere direttamente al caffè l'olio.
La bevanda è stata creata appositamente per Starbucks a Partanna, in provincia di Trapani
Come viene preparato?
Prima di essere unito all’espresso, l’olio viene montato, shakerato e mescolato con una bevanda vegetale, per dare vita a Oleato™ Caffè Latte, Oleato™ Iced Shaken Espresso e Oleato™ Golden Foam Cold Brew. Allo Starbucks Reserve Roastery di Milano, poi, ci saranno anche l’Oleato™ Iced Cortado – un espresso con sciroppo Demerara, bitter all’arancia e bevanda all’avena emulsionata con olio, servito con ghiaccio e scorza d’arancia – e l’Oleato™ Deconstructed, con una spruzzata di limone, oltre all’Oleato™ Golden Foam Espresso Martini, a base di espresso, vodka e sciroppo di bacche di vaniglia. Insomma, si sono decisamente sbizzarriti.
E se i clienti sono smaniosi, avranno la possibilità di aggiungere un cucchiaio d’olio a tutte le altre bevande iconiche del brand, per provare nuovi accostamenti.