Da Prima Firenze

Cade in ospedale e perde una gamba, maxi risarcimento per la famiglia

L'uomo nel frattempo è deceduto. L'Asl dovrà pagare mezzo milione di euro al figlio

Cade in ospedale e perde una gamba, maxi risarcimento per la famiglia
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Una caduta nella sala di aspetto dell’ospedale Torregalli a Firenze, poi la lunga odissea sanitaria, fino all’amputazione della gamba. E infine, pochi giorni fa, un risarcimento da mezzo milione di euro per i familiari. È la storia di un anziano fiorentino, deceduto a fine del 2023, che nell’aprile del 2016 inciampò su un copriforo in ottone, sporgente dal pavimento di alcuni millimetri, della sala di aspetto del reparto di neurologia del Torregalli, dove aveva accompagnato la moglie per una visita medica.

Perde una gamba per una caduta in ospedale

Come racconta Prima Firenze, quel giorno l'uomo aveva accompagnato la moglie in ospedale per una visita medica. Una giornata normale, dunque, fino al momento della caduta, che gli provocò una frattura e una lussazione della caviglia destra, per cui fu sottoposto a un intervento di osteosintesi (la fissazione dei segmenti ossei di una frattura). La ferita chirurgica, però, dà molti problemi all’uomo, ai tempi dei fatti 85enne, e manifesta subito deiescenza (apertura).

Da qual momento però per lui inizia un calvario senza fine: la condizione della caviglia sin complica di giorno in giorno, iniziano i ricoveri, le operazioni, fino all’infezione e la compromissione totale dell'articolazione. E nel marzo 2018  l’anziano viene ricoverato: le ferite mai rimarginate e la necrosi muscolare costringono i medici all’amputazione della gamba destra all’altezza della coscia.

Il maxi risarcimento

Anni di sofferenza e dolori, spiegano i consulenti tecnici, che hanno infine obbligato l’uomo alla sedia rotella, e per i quali la Corte di Appello di Firenze, ribaltando la decisione di primo grado, ha condannato l’Asl Toscana Centro – in quanto responsabile/custode dell’ospedale – a oltre 493mila euro di risarcimento, più le spese legali di circa 45mila euro.

Una somma calcolata sulla base dei danni biologici e morali che l’uomo  ha subito e che sarà percepita, se non ci sarà ricorso in Cassazione, dal figlio.

La dinamica dell'incidente

Sulla dinamica dell’incidente, i giudici, spiegano invece che il tappo in ottone, in astratto visibile, non era però percepibile per chi si alzasse dalla sedia della sale di attesa – come fece l’85enne nel 2016 – perché troppo a ridosso.

L’inciampo, come spiegato anche dai testimoni, è avvenuto propri a causa del dislivello e della leggera fessura tra fine della curva metallica e pavimento, proprio dove l’uomo è rimasto impigliato. La prima versione, adottata anche in primo grado, vedeva l’uomo crollare terra dopo essersi risvegliato a da un pisolino e aver perso l’equilibrio da solo.

Che fossero troppo vicino alle sedie, infine, è stato evidenziato, anche se in maniera indiretta, dalla stessa direzione dell’ospedale Torregalli, che dopo l’incidente ha provveduto in poco tempo ad allontanare le sedie della sala di aspetto dai copriforo stessi ed a segnalarli con nastro adesivo giallo e nero.

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