Cacciata dall'Aeronautica dopo aver denunciato nonnismo, Giulia Schiff diventa legionaria per l'Ucraina
Il giorno dopo l'inizio dell'offensiva è partita da sola, zaino in spalla, e ha raggiunto i legionari dell'esercito volontario guidato da Zelensky.
Fu espulsa dall'accademia dell'Aeronautica di Pozzuoli, nonostante gli eccellenti risultati ottenuti, dopo aver denunciato le violenze subite dai commilitoni in occasione del rito del battesimo del volo. Ma la 23enne Giulia Schiff, nonostante la brutta esperienza in accademia, non ha perso la propria forza nell'affrontare le sfide. E quella che sta conducendo è davvero estrema. Ha infatti deciso di partire per l'Ucraina e combattere contro i russi.
Cacciata dall'aeronautica dopo aver denunciato nonnismo, parte per l'Ucraina
Come racconta Prima Venezia, Giulia Schiff ha deciso di andare a combattere al fronte per dare una mano alla popolazione ucraina alle prese con l'offensiva russa.
La giovane di Mira, nel Veneziano, non ha perso tempo: il 25 febbraio ha trascritto nero su bianco la propria posizione nei confronti dell'invasione russa. Qualche giorno dopo è partita per il fronte. Da sola, zaino in spalla. E' stata arruolata come volontaria nella International Legion of Territorial Defense of Ukraine, l'unità creata per volontà del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
L'unica donna della legione
Si tratta dell'unica donna della legione, si apprende, ma il percorso per arrivare fin lì, nel cuore del conflitto, non è stato semplice. L'unico punto di contatto, oggi, tra la veneziana e l'occidente, è l'inviata delle Iene, Roberta Rei, che sta ricevendo dalla 23enne una serie di video per destinati a un reportage per il programma televisivo. Per il resto è completamente tagliata fuori, ovviamente, dal resto del mondo. Niente cellulare, niente contatti, impossibile anche sapere dove si trovi per ragioni di sicurezza.
La sua storia in aeronautica
Il sogno di Giulia, 21 anni, originaria di Dolo e residente a Mira, era sempre stato quello di volare e, dopo aver frequentato l'Itis Marconi di Padova ed essere arrivata quarta (su 2mila iscritti) a un concorso per l'ammissione di dieci allievi ufficiali di complemento dell'Aeronautica, la ragazza arriva a Latina. E qui, secondo la sua versione che ha portato al rinvio a giudizio dei commilitoni, iniziano gli episodi di nonnismo: violenze gratuite ai suoi danni "spacciate" per rito di iniziazione: schiaffi, lancio in piscina e, soprattutto, colpi alla testa propiziati dalla spinta contro una struttura metallica.
Una vicenda iniziata nel 2018 e venuta alla luce anche grazie ai video mostrati in un servizio de Le Iene, a firma di Roberta Rei.
Per questi episodi otto sergenti erano stati rinviati a giudizio per "reato continuato di lesione personale, pluriaggravato e in concorso".
A novembre, poi, la beffa: il Consiglio di Stato aveva deciso che Giulia non poteva essere reintegrata per "l'insufficiente voto in attitudine militare e professionale".