Bologna torna indietro ai cassonetti: niente più porta a porta per il decoro delle strade
La raccolta differenziata a domicilio comincia a sollevare più di un ripensamento da parte di Comuni
A Bologna si cambia registro: tornano i cassonetti. Addio ai sacchetti della spazzatura affastellati sotto i famosi portici o all’ingresso delle case. Un ritorno al passato deciso dal primo cittadino per il decoro della città.
Bologna torna ai cassonetti
Da mercoledì 12 luglio 2023, per volere del sindaco Matteo Lepore, il centro di Bologna torna ai cassonetti: per la carta 282 in totale, e per la plastica, 281 contenitori, senza carta smeraldo. Per l’occasione Lepore ha fatto un giro nelle vie più centrali con gli addetti Hera per certificare il mantenimento di una sua promessa elettorale. "Avremo una città più grande, più pulita e più bella", ha spiegato.
E i bolognesi che dicono? C’è soddisfazione generale perché i sacchi abbandonati per le strade non piacevano nemmeno a loro. La sporcizia – nonché cattivi odori con il caldo – stritolavano i famosi portici. Per non parlare dei numerosi volatili attirati dagli avanzi di cibo. In molti, poi, sottolineano che in questa maniera la differenziata è garantita.
Cosa prevede il piano?
Il piano di intervento prevede inoltre un macro programma di pulizia delle piazze e dei portici, con il potenziamento dello spazzino di quartiere. Insomma, Bologna dice “no” al porta a porta, con evidente soddisfazione dei cittadini. Un modello che potrebbe essere replicato anche nelle altre grandi città d’Italia?
Un tendenza in aumento
Il fenomeno del rifiuto del porta a porta, in realtà non è una novità. Come evidenziato da Coldiretti un paio di anni fa:
"Dalle grandi città come Roma, Bologna e Bari, dal Nord al Sud Italia, da Pinerolo a Marsala, la raccolta differenziata porta a porta comincia a sollevare più di un ripensamento da parte di Comuni e cittadini, che devono fare i conti con la mancata puntualità dei ritiri e la difficoltà di tenere per giorni i rifiuti in attesa del passaggio dei furgoncini della raccolta. Le cui “Visite” hanno risentito anche della pandemia che ha anche provocato un aumento degli imballaggi, con la preferenza dei prodotti confezionati.” Ha spiegato Lorenzo Bazzana, responsabile economico di Coldiretti.
Fra le città che hanno iniziato a riconsiderare i cassonetti anche Roma, dove – in alcuni quartieri – si è optato per il ripristino.