Bollette, abbiamo pagato più del dovuto. Procedure contro Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie
Le società dovranno ripristinare i prezzi praticati prima del 10 agosto 2022
Il prezzo di gas ed energia è salito, e pure di tanto, negli ultimi tempi. E questo lo sappiamo - purtroppo - tutti quanti. Ma ora sorge il dubbio che abbiamo pagato più del dovuto. Almeno secondo l'Antitrust, che ha avviato procedure nei confronti di Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie, che detengono circa l'80% delle quote del mercato italiano.
Bollette, abbiamo pagato più del dovuto
Ma cosa significa? Proviamo a vederci chiaro. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) ha avviato sette procedimenti istruttori - e deciso di adottare altrettanti provvedimenti cautelari - nei confronti delle principali società fornitrici di energia elettrica e di gas naturale sul mercato libero, che rappresentano circa l’80% del mercato. Sotto la lente dell’Autorità sono finite le proposte di modifica del prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale e le successive proposte di rinnovo delle condizioni contrattuali, che sarebbero in contrasto con l’art. 3 del Decreto Aiuti bis.
La norma infatti sospende, dal 10 agosto fino al 30 aprile 2023, l’efficacia sia delle clausole contrattuali che consentono alle società di vendita di modificare il prezzo di fornitura sia delle relative comunicazioni di preavviso, salvo che le modifiche di prezzo si siano già perfezionate prima dell’entrata in vigore del decreto stesso.
Le contestazioni
Alle sette società viene contestata la mancata sospensione delle comunicazioni di proposta di modifica unilaterale delle condizioni economiche, inviate prima del 10 agosto 2022 e, in seguito, le proposte di aggiornamento o di rinnovo dei prezzi di fornitura, di carattere peggiorativo, giustificate sulla base della asserita scadenza delle offerte a prezzo fisso.
Ad Acea viene anche contestata l’asserita efficacia delle comunicazioni di modifica unilaterale del prezzo di fornitura perché inviate prima dell’entrata in vigore del Decreto Aiuti bis (10 agosto 2022) e non “perfezionate” prima della stessa data.
Sulla base dei dati forniti dalle stesse imprese, risulta che i consumatori, i condomini e le microimprese interessati dalle comunicazioni di variazione delle condizioni economiche sono 7.546.963, di cui circa 2.667.127 avrebbero già subito un ingiustificato aumento di prezzo.
Cosa succede ora?
Assodato questo, la domanda che tocca tutti quanti è inevitabilmente una: cosa succede ora? Secondo Agcm, le imprese dovranno sospendere l’applicazione delle nuove condizioni economiche, mantenendo o ripristinando i prezzi praticati prima del 10 agosto 2022 e, inoltre, dovranno comunicare all’Autorità le misure che adotteranno al riguardo per l'eventuale restituzione del denaro agli utenti. Entro sette giorni, le imprese potranno difendersi e l’Autorità potrà confermare o meno i provvedimenti cautelari.
Non sono i primi provvedimenti
Questi interventi vanno ad aggiungersi ai quattro procedimenti istruttori e agli altrettanti provvedimenti cautelari adottati sempre dall'Agcm nei confronti delle società Iren, Dolomiti, E.On e Iberdrola e fanno seguito ad un’ampia attività preistruttoria svolta nei confronti di 25 imprese, dalla quale è emerso che circa la metà degli operatori interessati ha rispettato la legge evitando di modificare le condizioni economiche - dopo il 10 agosto 2022 - ovvero revocando gli aumenti illecitamente applicati.
Cosa fare in caso di aumento irregolare
Se ricevete una lettera che comunica aumenti non ammessi dalla normativa vigente potere un reclamo scritto al gestore, in cui dichiarate di sapere che le rimodulazioni sono attualmente sospese e che intendete denunciare la cosa. La risposta scritta motivata al reclamo deve essere inviata al cliente entro 30 giorni solari dal giorno in cui l’azienda ha ricevuto il reclamo scritto. Se si supera questa scadenza, il gestore deve garantire al cliente un indennizzo che varia a seconda dei giorni di ritardo nella risposta. L’indennizzo deve essere liquidato nella prima bolletta utile.
Bollette gonfiate? Gruppo Hera: "convinti della correttezza del proprio operato"
Il Gruppo Hera, come raccontato da Prima Modena, ha pubblicato un comunicato per chiarire la propria posizione in merito all'avvio dei procedimenti istruttori nei confronti delle principali società fornitrici di energia elettrica e di gas naturale sul mercato libero.
In relazione alla comunicazione di avvio dei procedimenti istruttori da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per presunte modifiche unilaterali del prezzo di fornitura delle commodity energetiche, il Gruppo Hera ritiene di avere sempre operato in modo conforme alle norme vigenti e nel pieno rispetto degli impegni contrattuali con i propri clienti, proponendo rinnovi delle condizioni economiche solo qualora le stesse fossero in scadenza.
In un contesto determinato dall’eccezionale onerosità e volatilità dei prezzi delle commodities sui mercati all’ingrosso, la multiutility ha messo in campo numerose azioni concrete a supporto dei clienti, a partire dalle agevolazioni nei pagamenti, e offerto loro le migliori condizioni contrattuali possibili.
Il Gruppo Hera ritiene di poter dimostrare la correttezza del proprio operato, riservandosi di tutelare le proprie ragioni nelle sedi competenti.