Dopo la denuncia di Antitrust

Bollette pagate troppo: chi ha diritto al rimborso e come ottenerlo

Ma potrebbe essere una questione di qualche mese...

Bollette pagate troppo: chi ha diritto al rimborso e come ottenerlo
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Sono circa 2,6 milioni gli italiani che hanno pagato le bollette più del dovuto. Ha fatto scalpore la denuncia dell'Antitrust, che nelle scorse ore ha avviato sette procedimenti istruttori - e deciso di adottare altrettanti provvedimenti cautelari - nei confronti di sette società fornitrici di energia elettrica e gas naturale: Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie. Provvedimenti che seguono quelli del 28 ottobre che riguardavano Iren, Iberdrola, E.ON e Dolomiti. In pratica quasi tutto il mercato italiano.

Bollette pagate troppo: chi ha diritto al rimborso

Come detto, sono circa 2,6 milioni i consumatori interessati dalla questione. Si tratta di coloro che sono clienti (con mercato libero) delle società indicate dall'Autorità e che dopo l'1 maggio 2022 hanno ricevuto una lettera (ma non deve essere stata spedita prima del 20 aprile 2022) in cui il gestore comunicava una modifica unilaterale del prezzo. 

Ma non solo. Se anche non si parla di modifica unilaterale, ci sono alcune espressioni che - se utilizzate nella comunicazione - vi fanno rientrare tra coloro che hanno diritto al rimborso. Sono le seguenti:

  • Un rinnovo delle condizioni economiche giunte a naturale scadenza;
  • Una mera proposta di aggiornamento dei corrispettivi giunti a naturale scadenza contrattuale con le modalità e i tempi previsti dal contratto sottoscritto dal cliente;
  • Offerta a prezzo fisso scaduta;
  • Prezzo applicato era giunto a scadenza;
  • Proposta di rinnovo delle condizioni contrattuali a seguito di scadenza della validità delle condizioni economiche di fornitura;
  • Che era già contrattualmente prevista la durata determinata di validità per prezzo applicato e giunto a scadenza.

Se invece la variazione del prezzo era già precedentemente concordata, è tutto in regola.

Cosa può fare il consumatore

Il consumatore ora ha diritto a due cose:

  • L’applicazione delle precedenti condizioni di fornitura;
  • Se nel frattempo aveva esercitato il diritto di recesso per via delle nuove condizioni peggiorative ha  la possibilità di ritornare indietro  alle precedenti condizioni economiche, tornando dunque al vecchio fornitore con il vecchio contratto e il vecchio prezzo.

Bollette pagate troppo: come chiedere il rimborso

Ma cosa bisogna fare? Se volete usufruire di una delle due situazioni precedentemente esposte, dovete inviare un reclamo formale:

  • Al suo venditore se vuole richiedere il ripristino delle precedenti condizioni di fornitura;
  • Al vecchio fornitore, chiedendo di tornare cliente, ai prezzi vecchi nel caso abbia esercitato il diritto di recesso.

Il reclamo deve essere fatto per iscritto e va inviato  al recapito appositamente indicato dal venditore in bolletta per i reclami. Deve contenere tutti i seguenti dati:

  • I dati identificativi del cliente (nome, cognome, indirizzo postale o e-mail, anche non Pec);
  • Il servizio (elettrico, del gas o entrambi) al quale il reclamo è riferito;
  • Il codice cliente;
  • Il codice identificativo del punto fisico di consegna dell'energia elettrica (POD) o del gas naturale (PDR), che si trovano indicati sulle bollette.

Il venditore deve rispondere entro 30 giorni solari dal giorno in cui ha ricevuto il reclamo scritto. Se il venditore risponde dopo più di 30 giorni solari, deve liquidare al cliente, nella prima bolletta utile, un indennizzo automatico pari a:

  • 25 euro se la risposta arriva entro 80 giorni;
  • 50 euro se arriva tra gli 80 e i 120 giorni;
  • 75 euro se arriva dopo più di 120 giorni.

Occhio alle tempistiche però...

Potrebbe però non essere una cosa immediata. Già, perché dopo l'istruttoria aperta dall'Antitrust, le società hanno  7 giorni dalla comunicazione per presentare memorie difensive. Secondo l'Unione consumatori, però, più probabile che facciano ricorso entro 60 giorni al Tar del Lazio chiedendo la sospensiva del provvedimento Antitrust. Dunque potrebbero aspettare il pronunciamento del Tribunale amministrativo regionale per procedere.

Potrebbe a questo punto volerci più tempo del previsto...

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