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Bere dalle bottiglie di plastica aumenterebbe il rischio di Diabete 2: lo studio Usa

Il tema è caldo: nel 2023, AIRC, ha diffuso un report sul potenziale cancerogeno della plastica attualmente più usata per le bottiglie

Bere dalle bottiglie di plastica aumenterebbe il rischio di Diabete 2: lo studio Usa
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Un nuovo studio scientifico ha trovato prove dirette che collegano un ingrediente chimico chiave delle bottiglie di plastica a un rischio più elevato di sviluppare diabete di tipo 2. Gli scienziati hanno scoperto che il BPA chimico utilizzato per realizzare confezioni di cibi e bevande, comprese le bottiglie d’acqua in plastica, può ridurre la sensibilità all’ormone insulina che regola il metabolismo dello zucchero nel corpo.

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Diabete

Come riporta Independent, i risultati, che saranno presentati alle sessioni scientifiche dell’American Diabetes Association del 2024, chiederanno all’Environmental Protection Agency (EPA) degli Stati Uniti di riconsiderare i limiti di sicurezza per l’esposizione al BPA nelle bottiglie e nei contenitori per alimenti.

Ma il tema è caldo: nel 2023, AIRC, ha diffuso un report sul potenziale cancerogeno della plastica attualmente più usata per le bottiglie.

Bere in bottiglie di plastica aumento il rischio di diabete di tipo 2

Studi precedenti hanno già dimostrato che il bisfenolo A, una sostanza chimica utilizzata per produrre la plastica e le resine epossidiche, potrebbe alterare gli ormoni negli esseri umani. Sebbene la ricerca abbia collegato il BPA al diabete, nessuno studio precedente ha valutato direttamente se la somministrazione di questa sostanza chimica agli esseri umani aumenta questo rischio negli adulti.

"I risultati sono i primi a fornire la prova che la somministrazione di BPA può aumentare il rischio di diabete di tipo 2", hanno affermato in una nota gli scienziati della California Polytechnic State University.

Lo studio

Nello studio, i ricercatori hanno assegnato in modo casuale 40 adulti sani a ricevere un placebo o circa 50 microgrammi per kg di peso corporeo di BPA al giorno. Questa dose di BPA è la quantità attualmente classificata come sicura dall'EPA. Coloro a cui è stato somministrato BPA hanno risposto meno all’insulina dopo 4 giorni, mentre questo cambiamento è stato notato nei partecipanti del gruppo placebo.

"Questi risultati suggeriscono che forse la dose sicura dell'EPA statunitense dovrebbe essere riconsiderata e che gli operatori sanitari potrebbero suggerire questi cambiamenti ai pazienti", hanno avvertito i ricercatori.

Ridurre l’esposizione al BPA attraverso approcci come l’utilizzo di bottiglie in acciaio inossidabile o di vetro e lattine prive di BPA può ridurre il rischio di diabete, secondo gli esperti. Il problema è che le bottiglie di plastica sono onnipresenti in tutto il mondo grazie alla loro praticità, ma un numero crescente di ricerche sta sollevando preoccupazioni sull’impatto sulla salute dei loro componenti chimici.

Un altro studio

Un altro studio, pubblicato di recente sulla rivista Eco-Environment & Health, aveva scoperto che le bottiglie d’acqua in plastica esposte alla luce solare potrebbero rilasciare sostanze chimiche dannose. Questa ricerca ha valutato i composti organici volatili, o COV, rilasciati da sei tipi di bottiglie d’acqua in plastica esposte alla luce solare. Si è scoperto che alcuni tipi di bottiglie rilasciano composti organici altamente tossici, tra cui sostanze chimiche note che causano il cancro, evidenziando gravi rischi per la salute.

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Bottiglie di plastica

Il precedente di AIRC: "Cancerogene"

Non è un caso che nel 2023, anche AIRC - l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro - avesse diffuso un report sul potenziale dannoso della plastica attualmente più usata per le bottiglie.

"Il cloruro di vinile viene utilizzato per produrre il cloruro di polivinile (PVC).
Nel PVC possono rimanere residui di cloruro di vinile.
Il PVC viene usato nei sistemi di distribuzione dell’acqua potabile (tubature dell’acquedotto) e per la produzione di bottiglie: i residui di cloruro di vinile possono passare dalla plastica all’acqua.
Il cloruro di vinile è un cancerogeno che può causare tumori del fegato (epatocarcinoma cellulare e angiosarcoma epatico).
La concentrazione del cloruro di vinile nell’acqua potabile è monitorata dalle autorità e i limiti di legge garantiscono la sicurezza per i consumatori."

E ancora:

"Nel 2012, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (International Agency for Cancer Research, IARC) ha pubblicato un volume in cui sono state raccolte tutte le informazioni disponibili sul legame tra l’esposizione al cloruro di vinile e il cancro. Il cloruro di vinile aumenta le probabilità di andare incontro a cirrosi epatica, una trasformazione del tessuto del fegato che può predisporre allo sviluppo di un tumore. Le prove della cancerogenicità del cloruro di vinile provengono da due grandi studi epidemiologici, uno realizzato negli Stati Uniti e l’altro in Europa. Analizzando l’incidenza dei tumori nei lavoratori esposti al gas, si è visto che il cloruro di vinile può provocare due forme di tumore del fegato: il carcinoma epatocellulare e l’angiosarcoma epatico. Non ci sono invece prove certe che il cloruro di vinile possa provocare altri tipi di tumori, incluso quello del polmone.

Diversi studi effettuati in cellule e animali di laboratorio hanno dimostrato che il cloruro di vinile è in grado di provocare danni al DNA. La sostanza viene metabolizzata a livello del fegato e i metaboliti prodotti sono altamente reattivi. Oltre a causare mutazioni nella sequenza del DNA, i metaboliti del cloruro di vinile aumentano la sintesi del DNA favorendo la trasformazione della cellula epatica in cellula tumorale. Sulla base delle osservazioni negli animali e negli esseri umani, la IARC ha inserito il cloruro di vinile tra le sostanze sicuramente cancerogene per l’uomo (Gruppo 1 della classificazione IARC)."

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