Benzinaio più caro d'Italia: Ip gli toglie la licenza e ora è rimasto senza distributore
Il suo caso, diventato virale in tutta la Penisola, è ora finito in Tribunale
Un paio di mesi fa era diventato una celebrità. Fama che però era arrivata suo malgrado dato che Alfonso Centrone, originario di Trani, si era conquistato lo scomodo titolo di "benzinaio più caro d'Italia". La sua storia era divenuta virale spopolando sui social media, ma lui non ne aveva fatto proprio un vanto:
"Personalmente mi spiace, io stesso non faccio benzina qui. Il prezzo viene stabilito dalla compagnia, il mio guadagno è sempre di 3 centesimi al litro".
A distanza di qualche settimana, però, oltre al danno, per Alfonso Centrone si è venuta a delineare anche un beffa: al benzinaio più caro d'Italia, infatti, è stata tolta la licenza e ora è rimasto senza distributore. Ecco che cosa gli è successo.
Il benzinaio più caro d'Italia è rimasto senza distributore
Il nome di Alfonso Centrone, come detto, era spopolato in tutta la Penisola dopo il servizio televisivo realizzato da TeleNorba nel quale lui stesso mostrava come il prezzo dei carburanti nel suo distributore fosse schizzato letteralmente alle stelle: 2,34 euro al litro per la benzina e 2,44 per il diesel.
In brevissimo tempo il servizio di TeleNorba è stato ripreso a destra e manca da tantissimi utenti dei social, soprattutto su TikTok, al punto tale che, suo malgrado, gli è stato riconosciuto il titolo di "benzinaio più caro d'Italia". Un "riconoscimento" tutt'altro che piacevole, anche perché - come ha spiegato lui stesso - non è che guadagnasse di più rispetto ai tanti colleghi che praticavano prezzi più bassi per il carburante:
"Personalmente mi spiace - aveva dichiarato Alfonso Centrone - io stesso non faccio benzina qui. Il prezzo viene stabilito dalla compagnia, il mio guadagno è sempre di 3 centesimi al litro: può anche aumentare a 50 euro euro il litro, il mio guadagno è sempre quello".
Il gestore del distributore Ip di Trani, che appunto per i prezzi altissimi fa fatica a vedere clienti (cento metri più avanti si trova anche un altro distributore con prezzi nella norma: 1,839 per il diesel, 1,869 per la benzina), ha raccontato che tale situazione si era venuta a delineare neanche per colpa sua. Alfonso, infatti, aveva affermato che a stabilire i prezzi è infatti la compagnia. Lui aveva più volte di rimodularli, eppure non aveva avuto mai risposta. Ora però per il benzinaio più caro d'Italia è arrivata persino la beffa...
La Ip, infatti, gli ha tolto la licenza e ora lui è rimasto senza distributore.
Il caso finisce anche in Tribunale
Ma come si è arrivati a uno scenario simile?
Dopo che il nome di Alfonso era spopolato ovunque nella Penisola, la Ip ha deciso di risolvere con lui il contratto di somministrazione e comodato d'uso dell'impianto, depositando l'autorizzazione al Comune di Trani.
La società del Gruppo API utilizzato per la distribuzione di carburanti ha poi presentato un ricorso urgente al tribunale per tornare in possesso dell'impianto stesso, lamentando un danno di immagine e - come affermato dal Corriere della Sera - contestando la presunta violazione di una clausola che obbligava i gestori all'acquisto di carburante dalla società.
Secondo la Ip, Alfonso Centrone e il fratello avrebbero dovuto rifornire l'impianto con 4mila litri di carburante che però difficilmente avrebbero potuto vendere, giacché la casa madre non aveva adeguato da tre anni i prezzi al mercato, rendendo particolarmente caro il prezzo alla pompa.
L'avvocato difensore dei due fratelli di Trani, Angelo Scuderi, si è opposto al provvedimento dell'Ip e chiede di continuare a lavorare nel distributore di benzina, con prezzi del carburante adeguati al mercato.
La decisione del giudice, che valuterà se la risoluzione dell'accordo tra la titolare dell'impianto e i suoi gestori sia legittima o meno, è stata rinviata al 5 giugno. A oggi il distributore del "benzinaio più caro d'Italia" è fermo e non viene erogato carburante. I fratelli Centrone, tuttavia, continuano nell'attività di autolavaggio.