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Beko se ne va: 2mila lavoratori ex Whirpool a rischio fra Lombardia, Toscana e Marche

La doccia fredda tanto temuta è arrivata dopo dopo l'incontro di mercoledì 20 novembre 2024 a Roma tra i vertici di Beko Europe, i sindacati e il ministro dell’Industria, Adolfo Urso

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Quasi 2mila esuberi su tutto il territorio nazionale. Da Fabriano - provincia di Ancona, nelle Marche, a Siena, in Toscana. Nonché un ridimensionamento della sede di Cassinetta in provincia di Varese. La doccia fredda è arrivata: Beko Europe, l'ex Whirpool diventata di proprietà della multinazionale turca Arcelik appena lo scorso aprile, ridimensiona la sua presenza in Italia dichiarando 1.935 esuberi su 4.440.

Dopo l'incontro di mercoledì 20 novembre 2024 a Roma tra i vertici di Beko Europe, i sindacati e il ministro dell’Industria, Adolfo Urso, la situazione pare compromessa. Il piano - definito dai sindacalisti di "dismissione", "predatorio", "socialmente brutale" - è stato illustrato al tavolo a cui ha preso parte, con i rappresentanti dei lavoratori e le istituzioni locali, il sottosegretario con delega alle crisi d'impresa Fausta Bergamotto che ha poi dichiarato di non poterlo accettare: "Faremo rispettare il golden power, che per noi significa tutelare l'occupazione". Il tavolo al Mimit - Ministero delle Imprese e del Made in Italy - è stato riaggiornato al 10 dicembre 2024.

Il videoservizio di E'TvMarche del nostro gruppo editoriale Netweek

 

Beko, i lavoratori di Fabriano: "Rischiamo di scomparire"

Un tempo regno degli elettrodomestici, ora governato da incertezza e incognite. All'indomani della presentazione di un nuovo piano industriale definito "lacrime e sangue" dai sindacati per la Beko Europe, c'è la certezza che la multinazionale turca nata dalla fusione tra Whirpool e Arcelik voglia tagliare 66 posti a Melano, frazione di Fabriano.

Ma i rappresentanti dei lavoratori stimano una perdita di circa 300 posti totali e vedono negli investimenti, definiti troppo deboli, il segno di una deindustrializzazione preoccupante.

In un incontro pubblico tenuto con cittadini e sindacati, la sindaca Daniela Ghergo ha chiesto unità a tutte le parti coinvolte e ha ribadito al governo la necessità dell'esercizio del "golden power" a tutela di aziende strategiche. Linea, questa, condivisa dalla regione anche attraverso l'assessore regionale al Lavoro Stefano Aguzzi.

Fra i lavoratori i timori sono concreti e palpabili: "La storia del bianco rischia di scomparire", dicono ai microfoni di E'TvMarche. 

Medesime incertezze a Varese

Coinvolto nei tagli anche lo stabilimento di Cassinetta di Biandronno, a Varese. L’azienda ha annunciato che la produzione del “freddo” proseguirà a Cassinetta fino al 2025. Poi si vedrà. Una spada di Damocle pesante.

Alla manifestazione organizzata da sindacati e lavoratori lombardi sul piede di guerra era presente il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti:

"La crisi aziendale è davvero preoccupante e si inserisce in quadro che vede l’economia della regione in sofferenza, come ha certificato ieri anche l’analisi di Bankitalia, e questo ha fronte di una giunta immobile e in assenza di una politica industriale. Noi siamo a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori nella lotta a un piano spietato, che mette in ginocchio centinaia di famiglie. Il fallimento del Tavolo che si è tenuto ieri al Mimit (Ministero delle imprese) non fa ben sperare ed è inaccettabile l’assenza del ministro. Il Governo ha il dovere di intervenire subito e utilizzare la Golden power. In consiglio - conclude Astuti - con una mozione avevamo già posto l’attenzione sulla Beko di Cassinetta di Biandronno nel settembre scorso. Ora continuiamo a farlo. Oggi abbiamo risollecitato la convocazione di un’audizione urgente in Commissione Attività produttive con i rappresentanti dell’azienda e dei sindacati".

Proteste anche a Siena

Proteste anche a Siena.

Corteo, Siena

“Non accetteremo l'ennesimo scaricabarile. Qualcuno si deve prendere la responsabilità, che a questo punto è del Governo e delle istituzioni locali”, ha gridato dal megafono la segretaria della Fiom Cgil di Siena, Daniela Miniero, durante il corteo che ieri, 21 novembre 2024, ha visto sfilare gli operai di Beko.

 

A rischiare sono 299 operai senesi. I lavoratori dello stabilimento senese si sono subito raccolti e mobilitati, sfilando in un primo corteo di protesta in città. Come riporta Prima Firenze, i lavoratori, radunatisi in Piazza La Lizza, hanno sfilato tra le vie di Siena, raggiungendo infine Piazza del Campo dove è avvenuto un incontro con la sindaca Nicoletta Fabio.

Corteo, Siena

"Noi non siamo carne da macello" il coro che si alza per le strade del centro, "Rsu Beko Europe Siena in lotta" la scritta che campeggia sullo striscione in vetta al corteo. "Noi non molleremo mai", gridano ancora i lavoratori della ex Whirlpool.

Oggi, venerdì 22 novembre 2024, è previsto un nuovo presidio di fronte ai cancelli dell'azienda ai quali parteciperà anche il presidente Eugenio Giani, Governatore della Toscana, il cui arrivo è fissato alle 15:30. Nell’assemblea unificata tra operai e sigle sindacali,  i segretari senesi che hanno ribadito l’obiettivo di far slittare la chiusura almeno al 2027. Lunedì 25 novembre dalle ore 9:00 nuova manifestazione "In difesa dei lavoratori" con concentramento in Piazza La Lizza e comizio conclusivo in Piazza Salimbeni.

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