"Basta virologi in televisione". Potranno andarci solo con il permesso?
Approvato alla Camera un ordine del giorno dell'ex M5S Trissino destinato a fare discutere.
Nell'ultimo anno e mezzo ci siamo oramai abituati alla costante presenza dei virologi in televisione. Burioni, Bassetti, Zangrillo, Pregliasco, Palù, chi più ne ha più ne metta. E come per tutti i boom che si rispettino, si sono create anche le inevitabili "frange" di tifo. Zangrilliani contro burioniani, bassettiani contro crisantiani, e via discorrendo. Con il risultato che la sovraesposizione mediatica non ha aiutato a fare chiarezza. Anche perché gli stessi protagonisti - chi più chi meno - non sono stati proprio dei mostri di coerenza. Ma adesso la situazione è destinata a cambiare.
Virologi in televisione, serve il permesso
Già, perché tra le pieghe del Decreto Green pass bis la Camera ha approvato un ordine del giorno destinato a modificare radicalmente la questione. A proporlo è stato Giorgio Trizzino, deputato ex Movimento Cinque Stelle oggi confluito nel Gruppo Misto.
Il Governo si è dunque impegnato a intervenire, per quanto di competenza, “affinché l’esercente la professione sanitaria dipendente di una struttura pubblica o privata, siano esse convenzionate o accreditate, nonché i dipendenti e i collaboratori, gli organismi ed enti di diretta collaborazione con il Ministero della Salute possano fornire informazioni relative alle disposizioni concernenti la gestione dell’emergenza sanitaria in corso, tramite qualunque mezzo di comunicazione, previa esplicita autorizzazione della propria struttura sanitaria. L’autorizzazione sarà da fornire all’inizio della partecipazione pubblica televisiva, radiofonica, per mezzo stampa, o con qualunque altro sistema di comunicazione, al fine di evitare di diffondere notizie o informazioni lesive per il Sistema Sanitario Nazionale e di conseguenza per la salute dei cittadini”, recita il testo dell’ordine del giorno.
Le reazioni
Non sono mancate le reazioni. Prima tra tutte quella di Matteo Bassetti, direttore della Clinica malattie infettive de Policlinico San Martino di Genova, uno dei virologi che più abbiamo visto in televisione:
"Non si può mettere un bavaglio a medici e professori universitari che parlano di come evolve una malattia infettiva come il Covid perchè fino a prova contraria siamo in uno Stato democratico. Limitare la libertà di parlare sarebbe gravissimo, scandaloso, questo è fascismo. Sarebbe una norma che rasenta la stupidità, il ridicolo".
Sulla stessa lunghezza d'onda anche Galli e Pregliasco, e c'è da giurare che presto arriveranno altre prese di posizione.
La video-replica
Ma Trizzino continua a sostenere la propria posizione e ha dedicato una video-risposta ai virologi "televisivi":
"Ho denunciato la presenza indiscriminata di esperti di vario genere chiedendo che regolamentata con l'autorizzazione degli enti preposti. L'ho fatto perché mi sono immedesimato nei miei pazienti (Trizzino è medico, ndr) e perché venga posta la necessaria attenzione delle istituzioni a questa infodemia, una "malattia della comunicazione". Regolamentarla è una garanzia per il cittadino che non ha gli strumenti per difendersi da questo bombardamento mediatico continuo. Cerchiamo di sentire altre voci, giuristi, esperti.
Voglio tranquillizzare i colleghi, che hanno di fronte un assertore convinto dei vaccini. E proprio a causa di questa mia convinzione ho pagato un prezzo alto durante questa pandemia. Una cosa è confrontarsi tra colleghi, un'altra è comparire in modo ossessivo in televisione tutti i giorni. Questo strombazzamento mediatico costruito spesso per la ricerca della ribalta e della notorietà è responsabile di un numero imprecisato di vittime. Credo che non si sia posta la necessaria attenzione al fenomeno e che adesso si debba porre un freno a questa vergogna".
Una presenza "ingombrante"
La presenza di esperti medici in tv ha suscitato nel tempo grandi polemiche e anche qualche ironia. C'è stato chi ha simbolicamente creato l'album di figurine dei virologi e chi, come Reputation science, ha creato anche la "classifica" dei più coerenti. E non sono mancate le sorprese.
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