Che spavento!

Bambina di 4 giorni resta chiusa in auto, salvata dai pompieri

Paura per una giovane coppia di Ceggia, in provincia di Venezia. L'intervento risolutore dei pompieri ha scongiurato il peggio

Bambina di 4 giorni resta chiusa in auto, salvata dai pompieri
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Stavano uscendo di casa e hanno adagiato la figlioletta di soli quattro giorni sul sedile. Nel frattempo avevano già inserito le chiavi nel quadro, e forse per un malfunzionamento dell'impianto elettrico, forse per una mossa distratta, è scattata la chiusura centralizzata che ha bloccato la piccola all'interno della vettura, senza possibilità per i genitori di aprire. Momenti di panico vissuti da una coppia di Ceggia, in provincia di Venezia, nella mattinata di giovedì 31 ottobre 2024.

Neonata di 4 giorni resta chiusa in auto

Erano le 10 di mattina e la coppia si trovava nel vialetto di casa, pronta per uscire. All'improvviso, la tranquillità di una mattinata in famiglia ha lasciato il posto al dramma. La piccola, infatti, è rimasta chiusa all'interno della loro Lancia Ypsilon.

I genitori hanno provato in tutti i modi ad aprire la macchina, anche tentando di sfondare i vetri, ma non c'è stato nulla da fare. A quel punto la mamma, una giovane di 26 anni, presa dal panico ha fatto la cosa più giusta: ha preso il telefono e chiamato i Vigili del fuoco.

Salvata dai pompieri

Nel giro di pochissimo tempo i Vigili del fuoco sono arrivati sul posto e in pochi minuti sono riusciti ad aprire la portiera, riconsegnando la piccola alla mamma e al papà.

La bimba per fortuna stava dormendo e dunque non si è accorta di nulla. Vista anche la giovanissima età, non ricorderà mai nulla di questa drammatica esperienza. Diverso invece per i genitori, che difficilmente dimenticheranno la paura vissuta.

Tantissimi precedenti

Per quanto possa sembrare difficile, non è così inusuale che si verifichino episodi simili. L'ultimo era avvenuto ad agosto a Bologna dove, come racconta èTV, televisione del nostro gruppo Netweek, un bambino di 19 mesi si trovava con mamma e nonno nel parcheggio interrato di piazza VIII Agosto. A un certo punto si è impossessato delle chiavi e ha iniziato a giocarci, schiacciando il pulsante della chiusura centralizzata, chiudendo così fuori gli adulti.

Impossibile fargli capire cosa dovesse fare per riaprire l'auto, e così mamma e nonno le hanno tentate tutte per aprire l'auto, anche con l'aiuto di altre persone che nel frattempo erano state richiamate dalla situazione. Senza fortuna. A quel punto è scattata la chiamata ai Carabinieri.

I militari dell'Arma, dunque, si sono precipitati nel parcheggio e con un frangi-vetri hanno rotto il finestrino posteriore e hanno estratto il piccolo dall'auto. Era sudato, ma stava bene, per la gioia di mamma, nonno e di tutti i presenti, che hanno ringraziato i Carabinieri bolognesi per il rapido intervento risolutore.

Il piccolo salvato... con una App

Poche settimane prima a Caravaggio,  in provincia di Bergamo, un bambino di un anno aveva fatto la stessa cosa. Mentre  la mamma metteva la spesa nel bagagliaio, lui ha preso le chiavi e ha schiacciato il pulsante della chiusura centralizzata.

La temperatura era rovente, il panico ha preso il sopravvento: le chiavi della vettura erano in mano al piccolo, chiuso dentro.

Fondamentale, per il lieto fine - che fortunatamente c'è stato - la prontezza dei soccorritori ma anche il passaggio casuale, da quelle parti di un ragazzino, che conosceva un'app che consentiva di sbloccare una vettura da remoto, attraverso il cellulare.

Il luogo dell'incidente

Mentre era scattato l'allarme, sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco di Treviglio, già pronti ad aprire il veicolo con la forza. Ma come fare per aprire la portiera senza rompere il vetro, e rischiare così di ferire il bambino? La soluzione è arrivata poco prima che i pompieri cominciassero a smontare la portiera pezzo a pezzo, grazie al consiglio di un ragazzino di passaggio. Conoscendo il modello dell'auto si è ricordato che un’applicazione consente l’apertura da remoto dell’abitacolo. È stato così contattato telefonicamente, mentre era sul lavoro fuori Caravaggio, il papà della piccola. Che così ha fatto, aprendo l'auto dal telefono e salvando il piccolo. Una dritta miracolosa, arrivata in tempo.

Come funziona l'app

Considerando, come testimonia drammaticamente la cronaca, che casi del genere non sono così remoti, è bene sapere che sono moltissime le app - legate ai vari brand automobilistici - che consentono di aprire da remoto la portiera bloccata della propria auto.

Una delle componenti fondamentali per aprire la macchina con lo smartphone è la presenza di connettività wireless nel veicolo, che può essere di tipo NFC – ovvero la tecnologia che serve anche per pagare con smartphone -, Bluethooth o tramite eSIM. Questa tecnologia innovativa consente una comunicazione senza fili tra il telefono e l’automobile, creando una connessione sicura e affidabile, eliminando così la necessità di utilizzare una tradizionale chiave fisica.

È importante sottolineare che non tutti i veicoli sono dotati di questa funzionalità avanzata. Pertanto, è fondamentale verificare se il proprio veicolo supporta l’apertura con lo smartphone o se è possibile effettuare un aggiornamento per abilitare questa opzione.

Fra le case automobilistiche che prevedono questo servizio ci sono, fra le tante: Volkswagen, Audi, Ford, Hyundai e BMW. 

La tragedia della piccola Agnese

Non si è trattato di un incidente, ma di una tragica dimenticanza, quanto accaduto a metà luglio a Marcon, in provincia di Venezia, dove la piccola Agnese è morta in auto, lasciata per ore sotto al sole dal papà.

Il genitore era andato al lavoro e non si era accorto che la bimba, di solo un anno, era rimasta sul seggiolino (probabilmente doveva accompagnarla da qualche parte, ma se lo è scordato). E così è andato in ufficio.

Mano a mano che passavano le ore, la temperatura si scaldava, sino a diventare insostenibile per la piccola. Quando i colleghi dell'uomo, ore dopo, hanno notato la bimba in auto e hanno dato l'allarme era purtroppo troppo tardi.

 

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