Burocrazia...

Bagnino salva 70enne che rischia di annegare... e prende una multa da mille euro

L'incredibile storia di Saverio Amato, bagnino in servizio a Venezia, che ha annunciato già un ricorso

Bagnino salva 70enne che rischia di annegare... e prende una multa da mille euro
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Quando ha visto una turista tedesca che stava per annegare non ci ha pensato un attimo. Saverio Amato, di professione bagnino e di stanza sulla spiaggia di Ca' Savio (Venezia), si è gettato in acqua e l'ha salvata. Ma invece di ricevere un encomio si è visto appioppare una multa da 1.032 euro perché prima di gettarsi in acqua non ha allertato la Capitaneria di Porto.

Bagnino eroe salva 70enne

Il salvataggio è avvenuto martedì 3 settembre 2024. Grazie al tempestivo intervento del bagnino 44enne,  la donna è stata portata a riva e soccorsa dai medici. Insomma, Amato le ha salvato la vita. Ma questo - assurdo a dirsi, ma è così - si scontra con la burocrazia.

La multa da 1.032 euro

Due settimane dopo, però, ha ricevuto una comunicazione incredibile. La Capitaneria di Porto di Cavallino Treporti gli ha inviato una multa da 1.032 euro per non aver segnalato immediatamente la situazione di pericolo all’autorità marittima, come previsto dall’ordinanza di sicurezza balneare.

Secondo le normative, infatti, il bagnino avrebbe dovuto comunicare immediatamente l’avvenuto intervento, permettendo così alla Capitaneria di svolgere i propri accertamenti. Invece, è stato il 118 a informare la Capitaneria, seguendo il protocollo previsto per la gestione delle emergenze.

Secondo Amato, che ha già preannunciato un ricorso, l'intervento si sarebbe svolto a terra e dunque non si sarebbe trattato di un'emergenza "marittima" (caso che invece prevede l'avviso immediato alla Capitaneria).

Insomma, un corto circuito burocratico che penalizza fortemente chi come lui svolge con prontezza e spirito di servizio il suo lavoro. Una situazione che già quest'estate aveva spinto i bagnini a minacciare uno sciopero a Ferragosto, e che rischia di creare ulteriori tensioni.

Nel 2021 Amato ricevette un encomio per aver salvato una vita in mare. Questa volta è andata in maniera decisamente diversa...

Gesti civici... multati

Non è la prima volta che gesti di senso civico diventano dei "casi" burocratici, anche senza che ci siano vite da salvare. L'ultima volta è capitato a Enzo Fattori, volontario ecologista che da anni raccoglie rifiuti a Desenzano del Garda, sulla sponda del lago in provincia di Brescia. Un gesto nobile e lodevole, ma che non è evidentemente piaciuto a tutti. Tanto che mercoledì 17 aprile 2024, è stato multato per aver raccolto un parabordo dalla spiaggia di Feltrinelli violando l'ordinanza comunale che vieta di raccogliere qualsiasi oggetto sul litorale a causa della presenza di ordigni bellici.

Enzo Fattori

La notizia ha fatto in breve il giro dei social e in molti hanno espresso solidarietà nei confronti di Enzo, conosciuto come "Racmen", tanto che qualcuno ha anche organizzato una colletta per pagare la sanzione.

In precedenza, la scorsa estate a Ponte di Brenta, in provincia di Padova, era toccato a un 56enne che ha preso una multa per aver ripulito un terreno incolto...

Ivano Bayi, 56enne di origine cinese residente a Ponte di Brenta, di sua sponte ha deciso di ripulire un'area verde nella prima periferia di Padova.

Prima di mettersi al lavoro, aveva anche chiesto il nulla osta dei residenti della zona. E una volta ottenuto ha iniziato a occuparsi della riqualificazione di un'area che da troppi anni era incolta, ormai infestata da erbacce e piccoli roditori. Una zona di degrado che grazie a lui - che lo ha fatto tutto a spese proprie, senza chiedere niente - è diventata una sorta di oasi verde, con piante e verdure. Certo, sue (che poi avrebbe anche voluto dividere con gli altri residenti della zona peraltro...), ma sicuramente meglio quello che i topi e le erbacce.

Ma evidentemente la cosa non è andata giù a qualcuno... Che deve aver segnalato la questione. E alla fine per il 56enne è arrivata la doccia fredda: una multa di oltre 100 euro che la Polizia locale gli ha elevato per aver violato il regolamento di polizia urbana che non prevede iniziative private su un suolo comunale senza autorizzazione.

Aveva fatto invece il giro d'Italia la storia del pensionato Claudio Trenta, 72 anni, di Barlassina (Monza e Brianza), che stufo di una buca sull'asfalto vicino a casa l'aveva chiusa di sua sponte. E si era beccato una multa da 882 euro...

Claudio Trenta, pensionato 72enne, da tempo segnalava al Comune (dal Municipio invece sostengono che le segnalazioni siano fatte solo sui social, ma comunque anche se non per le vie ufficiali, ci si era accorti della voragine...) la pericolosità di una buca sull'asfalto tra via Trieste e via Monte Santo, zona interessata da alcuni lavori per la posa della fibra ottica.

Le sue ripetute segnalazioni, però, sono sempre cadute nel vuoto. Fino al momento in cui  l'uomo ha deciso di fare da sé. Ha comprato un sacco di bitume e con una pala si è messo  a coprire il buco. E' il 26 aprile 2023 e da quel giorno (finalmente verrebbe da dire) l'asfalto sulla strada è piatto e non pericoloso. 

Una decina di giorni dopo, dal Comando di Polizia Locale gli viene recapitata a casa una multa da 886 euro (622 euro se pagata entro cinque giorni) per aver eseguito lavori stradali senza alcuna autorizzazione dalle autorità competenti. Il verbale contesta la violazione al Codice della strada perché il barlassinese “posava del bitume a freddo su area destinata alla circolazione di veicoli e pedoni, senza avere né titolo e/o competenza in materia di posa bitume a freddo”.

"Ho fatto presente in tutti i modi che c’era una buca e anche pericolosa – aveva spiegato Claudio Trenta al nostro portale locale Prima Monza – Ho mandato pure una Pec ai Carabinieri per omissione di atti d’ufficio ormai 20 giorni fa, ma non ho mai avuto risposta e solo allora ho deciso di chiudere la buca io stesso".

Claudio Trenta

Ma non è finita qui. Perché la multa era accompagnata da una vera beffa: l’obbligo di riportare la strada allo stato precedente, e quindi di fatto di riaprire la buca.

Alla fine, la vicenda è rientrata e Trenta non ha dovuto pagare nulla. Il giudice, infatti, ha annullato la sanzione. Per fortuna...

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